Capitolo Primo (Astrid)

507 19 2
                                    

Una leggera brezza estiva si fece spazio nella mia camera attraverso la finestra aperta facendo danzare le tende di un verde pastello. Sulle mie gambe giace un libro sulle antiche civiltà nordiche, l'ultimo regalo di mio padre . Sento la pelle delle gambe venire acarezzata dal vento primaverile e quel contatto mi costringe ad alzare il capo dal libro e guardare fuori dalla finestra. Il sole è alto, non so dire di preciso che ore sono ma probabilmente è mezzogiorno. Il che mi costringe a farmi una domanda. Perché non sono al piano di sotto a ingozzarmi di sofficini? quindi decido di scendere in cucina, oggi sono da sola è mi tocca arrangiarmi. scendendo le scale non posso fare a di osservare la mia figura allo specchio e ricordare i commenti poco carini della mia migliore amica sulla mia orribile camicia da notte bianca. Diceva che dovevo comprarmi qualcosa di più simile ai suoi pigiami di seta ma io davvero non ne capisco il motivo. Insomma perché dovrei vestirmi elegante per andare a dormire? Per far colpo sul letto?. Il telefono squilla risvegliandomi dai miei pensieri.
"Pronto?"
Si sente un gran baccano dalla parte della cornetta del telefono fisso.
"Astrid tesoro"
"Papa! Hey come stai? Come va il lavoro? Com'è la Norvegia? "
Lo sento ridere.
" tesoro calmati"
Fa una leggera pausa e posso immaginare il suo bellissimo sorriso "allora. Io sto bene, il lavoro è quasi finito e la Norvegia è fredda".
Rido alla sua ultima frase.
"Volevo sapere come stai, oggi è il giorno di riposo di Trudy giusto?"
"Giusto"
"Hai già mangiato? Che ore sono?"
Guardo l'orologio da parete sul muro.
"E mezzogiorno e un quarto e stavo giusto per cucinarmi qualcosa. In ogni caso quando tornate? "
" Beh se non ci sono intoppi con il lavoro tornerò la settimana prossima ma non credo che la mamma tornerà prima della fine di quest'estate"
Mio padre è un paleontologo è attualmente si trova in Norvegia per dirigere degli scavi mentre mia mamma è una dottoressa. Prima di avere la notizia della mia nascita mia mamma aveva intenzione di partecipare ai medici senza frontiere ma con il mio arrivo non le è più stato possibile, durante tutti questi anni mi sono sempre sentita in colpa per aver ostacolato il sogno di mia madre così quest'anno ebbi l'idea di prenderla in disparte e dirle che ormai ero abbastanza grande da badare a me stessa e dopo una serie di rifiuti da parte sua ha accettato la mia proposta ma a patto che una balia si sarebbe presa cura di me e della casa 5 giorni su 7. D'altronde quale genitore sano di mente lascerebbe la propria figlia diciassettenne da sola per 3 mesi?.
"Astrid?"
E come al solito mi ero persa nei miei pensieri dimenticandomi del resto del mondo. Signore e signori è un onore presentarvi Astrid Hatcher e la sua scarsa capacità di concentrazione.
"Ehm scusa che stavi dicendo"
"Dicevo che ti ho preso un regalo stupendo"
L'euforia prende possesso del mio corpo adoro i regali di mio padre. Sono tutti perlopiù libri o amuleti tipici del posto.
"Davvero che cos'è?!"
"Vorrei tanto dirtelo ma per una volta voglio lasciarti immaginare cosa sia"
"Stephen Hatcher tu sei un uomo crudele"
"Me lo dicono in molti"
Ride.
"Astrid devo andare ti voglio bene"
"Anche io ciao papà"
Attaca.
Mi dirigo in cucina e cerco di fare una frittata decente.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Sono più o meno le 5 o forse le 6 non so ma mi sto annoiando a morte. Non mi sono ancora tolta la mia camicia da notte non trovando un motivo valido per una frazione di secondo ho avuto un idea folle cioè cambiarmi e uscire a farmi un giro. Ma per colpa della mia pigrizia mi ritrovo a guardare per la centesima volta twisted su Netflix e a rimuginare su quanto sia noisa la mia vita.
Qualcuno suona al campanello e mi chiedo chi possa essere. Quando apro la porta rimango spalancò la bocca per lo stupore e sono sicuro di aver sentito la mia mascella toccare terra
"OH DIO MIO BONNIE!".
L'abbraccio ma lei si stacca immediatamente facendo una faccia disgustata.
"ancora con quella vestaglia?"
Alzo gli occhi al cielo.
"anche tu mi sei mancata... Quando sei tornata?"
"Poco fa ma avevo intenzione di farti una sorpresa quindi... SORPRESA"
Rido
"Dai entra"
Entra dentro casa per poi chiudere la porta dietro di sé e infine guardarsi attorno.
"Quindi è questo quello che fai quando non ci sono? Ti vesti come uno dei bimbi sperduti e guardi la tv chiusa al buio nel salotto di casa tua?"
"Già"
" Beh non ti lasciero sprecare in questo modo gli ultimi giorni d'estate quindi muovi il culo e va a vestirti perché usciamo"
Sbuffo
"Agli ordini"
Dico salendo in camera mia e prendendo una t-shirt e dei jeans a caso.
Quando ho finito di vestirmi sento una presenza dietro di me.
"Andiamo?"
La guardo
"Vorresti uscire conciata in quel modo?"
"Si perché cosa c'è che non va"
"o niente e solo che vestita così assomigli troppo a una persona"
"A si? Chi?"
Chiedo sorridendo
"Mia nonna"
Comincia a frugare nel mio armadio alla ricerca di qualcosa di decente.
"Oh andiamo non esagerare"
Mi lancia un occhiataccia.
"Quella maglia sembra un vecchio sacco di patate inoltre è macchiata di senape e quei pantaloni sono talmente larghi che potrebbero caderti da un momento all'altro e non credo che tu voglia mostrare le tue mutande di spongbob al vicinato"
Sbuffo e lei riprende a cercare nel mio armadio per poi estrare un paio di pantaloncini jeans e una t-shirt rosa pastello. Si avvicina a me per poi sorridermi
"Se vuoi trovarti un Peter pan devi essere più Wendy e meno bimba sperduta".
Mi lascia un sonoro bacio sulla guancia per poi uscire dalla stanza. Indosso gli abiti da lei sceltibe mi guardo allo specchio. Beh infondo non sono così male.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Sono le sei e devo ammettere che preferisco bere coca-cola e gironzolare per il parco con Bonnie piuttosto che restare a casa.
"Beh vedo che ti sei divertita in Grecia..."
Rido e lei si unisce a me.
"Oh ci puoi scommettere".
Stiamo camminando da più di un'ora ma non mi sento affatto stanca, in questo momento stiamo attraversando il sentiero di fianco al campo da calcio, ci sono dei ragazzi che stanno giocando a calcio ma io sono troppo presa dalla mia conversazione con Bonnie per presentargli attenzione e poi boom.
Qualcosa di pesante mi colpisce alla testa facendomi cadere a terra, qualcuno urla qualcosa ma sono distratta dal forte dolore al mio posteriore mentre Bonnie si tiene lo stomaco per le troppe risate e è io la guardo male,poi capisco tutto uno di quei idioti mi ha colpito con la palla. Mi alzo e raccolgo quella stupidissima palla.
"Ragazzina dovresti stare più attenta".

S/A
Hey plebaglia come va? Ecco il primo capitolo della mia storia che ne pensate?
Se vi è piaciuta vi prego di lasciare una stellina (?) o boh...
E.... Niente viva Dramione e le giraffe viola ciao,

Deep In Asgard :la Figlia Di Apollo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora