1* Prova concorso Hunger Games

25 5 2
                                    

Prova per il concorso di alirava.
Sono solo alcuni dei momenti, secondo me, piú importanti. Quindi i pezzi tra di loro non sono collegati o altro, sono come dei mini racconti di ogni momento importante.

Mietitura

Sento il sangue gelarmi dentro. Oggi è il giorno della mietitura per la 70esima edizione degli Hunger Games. Sono su questo maledetto palco, come ormai diversi anni.
Non sono mai stata estratta, ma la paura mi assale ogni anno sempre di più.
Tra il pubblico, vedo Finnick Odair vincitore della 65esima edizione degli Hunger Games. É un ragazzo bellissimo, dalla pelle simile all'oro. Vive a Capitol City e fà la bella vita. Ritorna, al distretto 4 solo per il periodo degli Hunger Games.
Ho una cotta per lui, da oramai 3 anni e ogni anno che passa, il mio amore per lui aumenta.
Peccato, che non mi abbia mai notato. Ha la testa per tantissime altre ragazze, che sono mille volte meglio di me, una semplice ragazza dai capelli rossi.
Se fossi come lui... forse mi noterebbe penso.
Mi sono persa tutta l'iniziazione della mietitura, ma ora è arrivato il momento delle bocce.
<<Prima le signore>> dice una donna di Capitol, vestita interamente di blu per richiamare il nostro distretto. Infila la mano, nella boccia di destra e ne esce una strisciolina bianca <<Annie Cresta!>> dice. Sento il sangue gelarmi nelle vene. Non muovo un muscolo. Resto ferma, in mezzo alle altre ragazze che mi stanno guardando con la coda nell'occhio.
<<Annie Cresta!>> richiama la capitolina. Sta volta mi avvio verso il centro del palco.
Finnick mi fà l'occhiolino. Sorrido leggermente.
La donna chiama, il tributo maschile. É un mio compagno di scuola, con cui ho pochi rapporti.
<<Ecco a voi, i tributi del distretto 4, per la 70esima edizione degli Hunger Games>> dice di nuovo la capitolina.
Veniamo portati, in quella che è la Casa del Distretto e ci chiudono in due stanze, in attesa che qualcuno ci venga a salutare un'ultima volta.
Mi siedo sul divano blu e aspetto.
5 minuti, nessuno entra.
8 minuti, nessuno entra.
10 minuti, la porta si apre.
Spero sia mio padre, l'unico che mi è rimasto. Mia madre è morta di parto, per causa mia.
Ma non è lui, sicuramente starà piangendo dal dolore di perdere sua figlia, é... Finnick!
Mi alzo di scatto e gli vado incontro piangendo.
Non só il motivo delle mie azioni, só solo che mi sentivo di farlo.
Lui mi stringe forte e mi accarezza i capeli: sá come mi sento, cosa provo, in questo momento.
<<Annie, giusto?>> mi chiede lui dolce. Sollevo lo sguardo e lo vedo in faccia: è bellissimo! Annuisco con le lacrime agli occhi. <<Non só se tu possa farcela, ma conto in te>> mi stacca da lui e mi tiene le mani sulle spalle e mi guarda negli occhi. Mi passa il pollice sulle lacrime e sorride <<Meglio non far vedere le lacrime, non si dà una buona impressione>> sorrido e lui ricambia il sorriso. <<Vinci>> dice andondesene.
Noto che sulla porta, c'é una zolletta di zucchero. Gli deve essere caduta. Vorrei ridargliela, ma penso sia meglio tenermela come porta fortuna.

Allenamenti

Oggi è il secondo giorno di allenamento per gli Hunger Games. Mi sto esercitando con i coltelli e riconoscere le piante.
Passo il mio tempo da sola, per scrutare i miei nemici.
Non mi và di uccidere nessuno, l'idea mi fà schifo. Ma se voglio vincere, devo farlo almeno una volta.
Il mio compagno, Tim, sembra trovarsi molto bene con il gruppo dei Favoriti.
<<Ehi! Lancia quel coltello!>> mi dice l'istruttore, dato che ero immersa tra i miei pensieri.
Prendo la mira e lancio. Colpisco dritto sulla pancia.
L'istruttore mi fà i complimenti e io vado ad una seconda postazione.
Ma voglio davvero vincere? Mi domando, mentre cerco di imparare a costruire una trappola. Se vinco, Finnick, mi amerà? Mi domando ancora, quando sto per lasciare la corda e arrendermi: le trappole non sono il mio forte.
<<Per oggi basta così, di pomeriggio avrete gli allenamenti con gli Strateghi>> dice una voce all'altoparlante.

Interviste

<<Allora, Annie... hai ottenuto un 9 negli esami finali, giusto?>> mi chiede il presentatore. Un uomo, dalla barba e capelli verde smeraldo, orribile.
<<Si...>> rispondo timidamente. La mia dimostrazione con i coltelli é servita a molto.
<<Pensi di vincere?>> mi chiede lui <<No, ci sono persone più assassine di me... qua>> vorrei rispondere, ma riesco a dire solamente <<Non lo só, dipende da che succede nell'Arena.>> rispondo dando l'impressione di una ragazza forte. <<Ahahaha... che bel vestito, che indossi sta sera...>> il mio vestito é di un bel colore azzurro chiaro, con una fascia da dea Greca che mi avvolge la spalla destra, seguito da uno strascico. Il tutto è plissettato.

 Il tutto è plissettato

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

<<Grazie... piace anche a me>> rispondo sinceramente. <<Sei davvero una ragazza carina... signori e signore Annie Cresta, distretto 4>> dice il signore verde, prendendomi per mano e facendomi alzare. Il pubblico applaude e fischia, forse mi hanno presa bene... forse avrò degli sponsor...

Dentro l'Arena
Sono passati, un paio di giorni da quando sono qua in questa Arena.
Sono morti circa, metà dei tributi. Ma io e il mio compagno Tim, siamo ancora vivi.
Spero che almeno uno di noi due torni a casa, al distretto servirebbe un nuovo vincitore dopo 5 edizioni, l'ultimo é Finnick.
Sto da sola, tutto il tempo e passo le mie giornate scappando alla morte che mi sta addosso come l'aria. Crack. Un rumore mi obbliga a sporgermi dal mio nascondiglio: sono dei ragazzi, che camminano trasportando un corpo di un ragazzo sgozzato... Tim!
Vedere quel ragazzo morto davanti a me é atroce! Sento un dolore alla testa, che mi costringe a piangere.
Non conosco Tim, benissimo ma neanche malissimo, non sono una sua amica, né altro. Sono solo una ragazza che và a scuola con lui e...
Mi trattengo le lacrime, fino all'allontanamento dei ragazzi e di Tim, poi queste si fanno strada sulle mie guance.
Il dolore alla testa aumenta e perdo i sensi.

Arena allagata
Mi risveglio con un forte mal di testa. Ricordo solo, gli Hunger Games e Tim sgozzato. Il solo ripensarci, fá tornare le lacrime.
E così il mio distretto, non avrà un vincitore neanche quest'anno, perché io non posso vincere.
Esco dal mio nascondiglio e vedo una luce blu e nera davanti agli occhi.
É una luce liquida, come acqua: é acqua!
Riesco solo a pensare, quando mi accorgo che il liquido arriva al mio bacino.
Sento delle voci, che implicano aiuto e noto che delle persone galleggiano senza meta: sono morte! Comincio a urlare e divagarmi per le acque dell'Arena. L'Arena é allagata. Mentre nuoto, sento qualcosa toccarmi il fianco lievemente. Avvicino la mano e sento qualcosa di duro, dentro la tasca della divisa: una zolletta di zucchero. Zolletta. Porta. Finnick. Vinci. Mietitura. Bel vestito. Ricordo qualcosa, ma non tutto. Ma ricordo di Finnick e del mio amore per lui.
Stringo la zolletta in mano e comincio a nuotare verso la Cornucopia: Finnick, ho vinto, per te.

Raccolta One-shot per I Concorsi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora