7. Mai più lo stesso (parte 2)

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Tornata a casa, mi chiusi in camera con un toast al prosciutto.

- Alessia ti devo parlare, per favore, apri!-

- Non ora ma'!-

Sentii i suoi passi allontanarsi e rimasi sola con il mio toast e i miei dubbi. Lasciai da parte Daniele, a lui avrei pensato poche ore dopo. Mi concentrai invece su Derek e lo strano effetto che mi faceva. Dalla festa al nostro incontro a scuola, lui stava palesemente tenendo il controllo su di me, e non andava bene. Il mio forte potere di persuasione su di lui non funzionava, anzi, sembrava averne lui su di me. Per non parlare del fatto che una volta rincontrato, avevo dimenticato la rabbia che avevo verso lui per quello che mi aveva fatto alla festa d'istituto, per avermi fatto litigare con Daniele... Eccolo di nuovo nei miei pensieri: il dubbio che non saremmo più stati amici come prima. Era troppo forte, troppo reale. Chissà di cosa vuole parlare.

Qualcuno bussò tre volte alla porta della mia stanza.

- Entra.-

Daniele affacciò dalla porta, poi la aprì ed entrò richiudendosela alle spalle. Strano.

- Allora è seria la cosa... Non mi vorrai mica stuprare, Dan? Chiara non è abbastanza accondiscendente?-

Gli feci un sorriso malizioso, tutto per smorzare l'aria che sembrava farsi sempre più pesante.

- Non fare la stupida Ale.-

- Siediti, dai.-

Seduti sul letto, il silenzio era agghiacciante. Io incrociai le gambe e le tenni con le mani per stare più comoda. Finalmente lui alzò lo sguardo.

- Chiara è carina, sì, anzi molto carina... Ma io non credo di cercare più quello...-

- Quello cosa?-

- Quello che c'eravamo detti nel patto!-

Il patto, quello che avevamo rinnovato anche prima della festa d'istituto. Consisteva nello scegliere le nostre "prede" (io un bel ragazzo e lui una bella ragazza) con le quali divertirsi solamente a flirtare e a scambiarsi baci più o meno passionali per una sera, qualche giorno o al massimo qualche settimana. L'importante era sempre tenere sotto controllo la situazione e mai pensare di cadere innamorati, perché l'amore non esiste, inutile illudersi e, anche se esistesse, non sarebbe certo quello che molti dicono di provare alla nostra età, quindi meglio essere consapevoli di questo e godersi solo il momento. Essendo sia io che lui delle belle presenze (o per lo meno così dicevano di noi) il nostro patto aveva sempre funzionato... In effetti, fino all'arrivo di Derek. E ora? Anche per lui forse non stava funzionando con Chiara?

- Non dirmi che pensi di esserti innamorato...-

Azzardai. Daniele sembrava cercare le parole giuste, chiudeva gli occhi, li riapriva, sembrava voler iniziare a parlare ma poi non lo faceva. Forse i miei modi erano stati bruschi, dovevo metterlo a proprio agio. Gli poggiai una mano sulla spalla, lui si voltò verso me, mi guardo e sentii i suoi muscoli contrarsi invece che rilassarsi.

- Credo di esserlo... Cioè no, non credo di essere innamorato di Chiara, ma grazie a lei ho capito una cosa... Forse grazie a lei, forse no, non lo so!-

Era chiaramente agitato. Forse non era pronto come credeva a parlarne.

- Solo questo mi dovevi dire?-

Mi levò delicatamente la mano dalla sua spalla e continuò a tenerla con la sua.

- La situazione non è più così facile come credi... Ti prego, annulliamo il patto, è pericoloso.-

Lo guardai con aria scettica e gli pizzicai la mano che reggeva la mia, lui la ritirò.

- Sei serio? Mi stai addirittura pregando?-

- Naah, lascia stare! Fa come credi anche con Derek, la vita è tua!-

Derek, ecco il punto, forse.

- Capisco che ti fidi poco di lui e fai bene, ma tranquillo me la caverò come ho sempre fatto.-

Alzò un sopracciglio, poi si mise in piedi.

- Davvero Ale? A me sembra proprio che questa volta sia lui a dirigere la situazione, non tu, a meno che... Beh, non posso credere che volevi anche tu quello che avete fatto alla festa.-

Bene, non si è risolto un bel niente. Mi alzai anch'io, presi un bel respiro e cercai di non urlargli contro.

- Tu sai che non mi sarei mai spinta oltre il bacio, se fossi stata in me. Questo faceva anche parte del patto se non sbaglio.-

- Ma lascia stare quello stupido patto e pensa con la tua testa: l'avresti fatto con lui?!-

A quel punto non riuscii a non urlargli contro.

- Fatto cosa?!-

- Andare oltre... Con uno sconosciuto!-

- No, certo che no!-

Beh, perché non controbattere il colpo?

- E tu invece, con Chiara che avresti fatto? Non è di lei che stavamo parlando?-

Espirò forte, al solito suo.

- No, Alessia... Lei era un pretesto.-

Cambiò tono di voce, lo disse con una strana dolcezza. Pretesto per cosa, per dirmi che ora tutt'un tratto crede nell'amore?

- Per cosa?-

Fece un lungo passo verso di me e ci trovammo coi visi molto vicini, troppo vicini. Mi prese una ciocca di capelli e iniziò a provare ad arricciarla, poi la tirò un po' costringendomi ad avvicinarmi di più a lui. Che cazzo sta facendo?? Ripetevo nella mia mente un po' riferito a lui, un po' riferito al mio cuore che aveva iniziato ad accelerare. Poi con l'altra mano mi prese il viso, mi fece girare leggermente di lato e poggiò le sue labbra sulla mia guancia. Un semplice bacio sulla guancia, riuscì a darmi una scossa più forte di qualunque altra mai provata. Staccò le labbra dopo qualche secondo, abbassò lo sguardo al pavimento, con la frangia che gli copriva gli occhi.

- Non è facile come tu credi.-

Detto questo aprì la porta della mia stanza e se ne uscì, lo sentii salutare mia madre e poi chiudere la porta di casa.

Che si stia innamorando di me? Perché vuole rovinare tutto? Daniele è sempre stato il mio migliore amico e non voglio che questa situazione cambi. Desideravo davvero che il nostro rapporto non sarebbe cambiato mai, che almeno nel "per sempre" della nostra amicizia potevo continuare a credere. Era una persona troppo importante per me per "ridursi" a uno "stupido fidanzatino mensile" o ancora peggio "settimanale". E di certo non ero pronta per una relazione seria. Ma con Daniele era diverso, non dovevo pensare a questo perché lo volevo come amico... No? Non può esserci altro.

Believeland - Le gemelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora