CHAPTER 6

80 6 0
                                    

NICOLE'S POV

<<Non dovresti fumare a scuola sai? Credo che sia vietato>>
Dice una voce roca proveniente da dietro di me.
Mi giro e trovo il ragazzo nuovo di ieri.
Ora che lo guardo meglio è alto come un palo, capelli biondi con il ciuffo simile a quello di Sercho.
Ma la cosa che mi ha colpito di più sono i suoi meravigliosi occhi verdi. Come al solito è vestito di nero. Mi sono talmente persa nell ammirarlo che non mi sono accorta che mi ha fregato la sigaretta che avevo in bocca.
<<Senti; visto che non ti stavo causando problemi lasciami in pace.>>
Dico con tono accusatorio.
Nessuno può chiamarmi piccola, soprattutto uno sconosciuto anche se è meraviglioso.
Prende la sigaretta, fa un ultimo tiro, la lancia giù e poi mi soffia il fumo dritto in faccia.
<<Chi cazzo sei tu per dirmi ciò? Io faccio sempre quel cazzo che mi pare! >>
Sbotta troppo vicino alla mia faccia.
<<E chi ti dice che io non faccio lo stesso?>>
Chiedo alzandomi in piedi. Lui scoppia a ridere.
<<La tua faccia, hai la faccia da santarellina, sembri una bambina. Quanti anni hai? Tredici? >>
<<Senti, qui tra i due il bambino sei tu, perché ti sei venuto ad infastidirmi e non io.>>
Detto ciò continuo.
<<E poi a te che cazzo interessa quanti anni ho?>>
Il ragazzo scoppia a ridere divertito.
<<Bambina stai attenta a non dire parolacce; perché se ti sente la mammina sono guai.>>
Mi prende per il culo.
Si avvicina a me toccandomi e io poi Indietreggio.
<<Che c'è bambina? Hai paura?>>
<<Io? Paura? Non credo proprio!>>
<<Ah, ma davvero?>>
Prosegue sussurrandolo all'orecchio per poi subito dopo cominciare a mordicchiare il lobo. Dopo il lobo passa al collo dove succhia con avidità la pelle per poi passarci sopra la lingua. Cerco di trattenermi, ma mi scappa qualche gemito.
Lui sorride compiaciuto avvicinandosi alle mie labbra, ma con un gesto secco lo respingo andando in bagno.
Qualcosa dentro di me mi dice che devo starli alla larga, che non è un tipo apposto, affidabile.
Lo vedo tornare dentro con un sorriso compiaciuto stampato sulle labbra e la mia(sottolineo mia) sigaretta tra le mani.
Sussurra un flebile " Ciao piccola ci vediamo dopo" al quale rispondo solo con un semplice "Mh".
Suona la campanella e io manco me ne accorgo visto che sono ancora stordita da ciò che è successo poco fa.
Vado in classe dove ovviamente arrivo in ritardo per italiano e prendo una nota sul diario.
Il prof non ha ancora capito che a mio fratello non gliene frega un cazzo delle sue note, e di quelle in generale.
Mi siedo al mio posto è subito dopo arriva anche Mirko.
<<Voi due infondo, vi sembra questa l'ora di entrare?>>
Ci rimprovera quel coglione del prof.
<<Prof non scassi la minchia la seconda ora la prego.>>
Pronunciamo all'unisono.
<<In punizione! >>
Ci guardiamo e insieme raggiungiamo l'aula delle punizioni.

MIRKO'S POV

Un ora da passare in punizione.
Tiro fuori il cellulare e invio un messaggio la cui risposta non tarda ad arrivare.

A Troia:
Hey Giulia,

Da Troia:
Hey Mirko.

A Troia:
Ti va di fare una sveltina?

Da Troia:
Farei di tutto per te tesoro!
 

A Troia:
Ci vediamo tra cinque minuti nel bagno dei ragazzi.
P.s. non fare tardi.

Da Troia:
Contaci, a tra poco ciao.

A Troia :
Ciao.
 

Ho voglia di sfogarmi un pó.

NICOLE'S POV

Mirko dopo un pó torna in classe mezzo scimposto; deduco che  abbia avuto da fare e ci abbia dato dentro.
<<Hey stronzetto, vedo che ci hai dato da fare! >>
Lo prendo in giro.
<<Guarda che è educazione rispondere alle domande coglione!>>
Lo provoco. 
Ma lui fa finta di niente.
<<Ma ti fai i cazzi tuoi? >>
Urla facendo girare tutti a guardarci, compreso il prof.
<<Te l'ho già detto ieri, non mi  faccio i cazzi miei! Ma oltre ai problemi all'udito hai anche problemi di memoria? >>
Sì innervosisce e prova a tirarmi un pugno , ma viene fermato dal prof, ormai rosso in viso per la rabbia.
<<Tutti e due in presenza! All'istante! >>
Urla con tutta la forza che ha in corpo.
Prendo lo zaino e senza aspettare quel coso la dietro me ne vado.
Arrivata in presenza mi siedo e intanto che arriva anche Mirko va a farsi un caffè, sperando che io non combini niente.
Mirko arriva e si siede allontanandosi il più possibile da me.
Il preside entra subito dopo lancuandoci un  occhiataccia.
<<Si può sapere che cosa avete in testa!? Vi trovo sempre qui! Ne  sarete stufi anche voi spero! >>
Scuotiamo la testa insieme.
<<Comunque siete sospesi per una settimana. Spero che quante questi giorni possiate riflettete su ciò che avete fatto e tornare con un comportamento migliore e una maggiore voglia di studiare .

Amare e Soffrire sono la stessa cosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora