CHAPTER 12

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NICOLE'S POV

Entro in camera mia incazzatissima e mi stendo sul letto mettendo dei cuscini sotto al piede ingessato. Qualcuno bussa alla porta, di sicuro sarà Alison.
<<Entra pure è aperto>>
Dico mentre sistemo i cuscini dietro la mia schiena.
<<Nicole, che cazzo ti è successo?>>
Chiede sedendosi sul letto vicino al mio.
<<Ho avuto un incidente in moto, niente di che>>
Rispondo mentre lei mi abbraccia.
<<Niente di che?>>
Domanda staccandosi.
<<Non parliamo di questo; sei qui per divertirti giusto? >>
Lei finge di pensarci un pó e tira fuori i trucchi e cosette varie dalla borsa che ha portato.
<<Oggi usciremo un pó in discoteca con Valerio e il mio ragazzo Luca>>
Lei si avvicina e mi aiuta ad alzarmi portandomi in bagno.
Mi fa stendere per terra e mi immerge i capelli in una bacinella piena di acqua bollente. Mi lava i capelli per poi avvolgerli con un asciugamano nero.
Prende una tinta per capelli e un pennello per la tinta.
<<Non ti preoccupare, sono una parrucchiera e so ciò che faccio.>>
Mi pettina i capelli per poi cominciare a stendere il colore dalle radici alle punte.
Mi mette la stagnola nella testa e tira fuori uno smalto nero e dei brillantini neri.
Mi prende le mani per poi applicare le unghie finte trasparenti.  Comincia a mettere lo smalto per poi passarci sopra i brillantini.
Fa asciugare lo smalto per poi lavarmi di nuovo i capelli.
<<Faccio una treccia o li lascio sciolti?>>
Chiede prendendo fon e pettine.
<<Sciolti>>
Asciuga i capelli per poi acconciarli.
<<Okey, ora ti cerco qualcosa da mettere. >>
Mi porta un vestitino corto fino a metà coscia nero aderente con la scollatura a cuore profonda e la gonna in pizzo.
<<Visto che non puoi camminare ci abbino questa>>
Mi mostra una décolleté nera con poco tacco.
Mi vesto e poi lei mi mette una benda sugli occhi e mi porta davanti allo specchio.
<<Ora puoi togliere la benda dagli occhi>>
La tolgo vedendo che ha fatto un lavoro meraviglioso, i miei capelli sono lilla pastello lunghi e lisci, il vestito anche se non è del mio stile mi piace molto.
<<Intanto che mi vesto vai a vedere se quei due sono arrivati.>>
Prima che io esca mi ritrovo davanti un Valerio con un paio di skinny neri strappati sulle ginocchia e una maglietta nera.
<<Principessa mia, vuole darmi l'onore di portarla in macchina?>>
Chiede inchinandosi difronte a me.
Gli sussurro un flebile stronzo e lui mi prende in braccio a mo di sposa.
<<Ally, io intanto vado in macchina, ti aspetto lì! >>
Urlo in modo da farmi sentire.
<<Va bene! >>
Risponde.
Valerio apre la portiera per poi adagiarmi nei sedili posteriori della macchina di Luca.
<<Ti senti meglio?>>
Domanda sedendosi sul sedile opposto al mio.
Annuisco appoggiando la mia testa sulle sue gambe.
Lui comincia a giocare con i miei capelli passandoci le sue dita.
Dopo dieci minuti abbondanti si presentano anche quei due mettendosi sui sedili davanti.
<<Andiamo al Brancaleone? >>
Chiede Luca mettendo in moto la macchina.
<<Per me va bene>>
Rispondo seguita poi dagli altri due.
Tiro fuori il cellulare per poi cazzeggiare su instagram fino a quando Valerio mi frega il telefono e ci scatta una foto per poi postarla.
Sbuffo sonoramente sapendo già come andrà, perciò spengo il telefono, oggi vorrei stare tranquilla e divertirmi. Anche se mi sarà impossibile per colpa del gesso.
<<Siamo arrivati. >>
Annuncia Luca parcheggiando.
Io esco seguita da Valerio che cerca di rimettere il suo telefono in tasca.
Appena entriamo un odore di alcol misto a fumo mi invade le narici. Prendo per il polso Vale e lo porto sul tetto scansando un pó di gente che fatica a reggersi in piedi.
<<Cerca di non bere tanto da ubriacarti>>
Mi avverte mentre si siede sul parapetto dell'edificio.
<<Si papà non ti preoccupare>>
Lo prendo in giro.
<<Nicole cazzo, non sto scherzando>>
Lo guardo male.
<<Da quando decidi tu cosa devo bere?>>
Chiedo alzandomi lentamente traballando un tantino dato il gesso e la scarpa con il tacco.
<<Nicole cazzo lo dico solo per il tuo bene, perché se non sei lucida e ti lascio sola chissà che cosa potrebbe accaderti!>>
Mi rimprovera.
<<Cazzo Valerio, devi capire che io so badare a me stessa, e non mi serve un padre o un babysitter.>>
Me ne vado al piano di sotto lasciando Valerio solo sul tetto. Gli dimostreró che sono responsabile! Costi quel che costi. Mi siedo al bancone aiutata da un ragazzo seduto vicino a me.
<<Buonasera signorina, cosa desidera?>>
Chiede il barman.
<<Uno shot di vodka liscia grazie>>
Mi passa il mio ordine e mando giù tutt ok in un sorso.
Ne ordino uno, due, tre, quattro, o forse altri tredici bicchierini.
<<Ho capito>>
Dice passandomi una bottiglia intera di Jack Daniel's.
<<Posso anche un Armageddon?>>
Chiedo alzandomi dalla sedia.
<<Certo! >>
Me ne passa una. La prendo assieme all'altra incaminandomi all'uscita.
Sono più traballante di prima, e comincio a non capire più niente.
Cammino per un pó, poi decido di chiamare un taxi, che arriva dieci minuti dopo.
Do l'indirizzo al tassista e partiamo.

Amare e Soffrire sono la stessa cosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora