[Prima di iniziare con il capitolo vero e proprio:
OHGGESÙ HO AGGIORNATO.
NON CI VOGLIO CREDERE.
BALLATE CON ME.
E adesso che l'ho detto possiamo partire con il coso e.e]"You can't wake up this is not a dream."
-Halsey
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Non sapeva esattamente cosa stava provando.
Era... Era difficile da esprimere a parole.
Sentiva il suo corpo come bloccato, incapace di muoversi immerso in quel torpore fatto di lenzuola candide e accoglienti.
Il cervello invece era come surriscaldato, avvolto da un liquido caldo che gli bloccava le sinapsi dei neuroni impedendogli così di recepire qualsiasi altra cosa se non il calore e il benessere in cui si stava crogiolando da quasi mezz'ora e la luce che sembrava provenire da ogni punto di quella fottuta camera.E poi l'odore, Dio, da quanto non sentiva quell'odore?
Quante volte aveva pensato che non sarebbe mai stato in grado di poterlo percepire di nuovo e affogarci senza più riemergere?
Quante volte lo aveva bramato?
Nella speranza che tutto quello che stesse passando fosse un unico, gigantesco e orribile sogno. E svegliarsi di nuovo la mattina con i suoi fratelli, la scuola, mamma che bruciava sempre le torte in forno e papà che la prendeva in giro facendoli ridere tutti.
Casa.
Questo era quello che provava.Vi prego, se questo è il paradiso, non rimandatemi all'inferno.
Tom non capì subito il motivo per il quale, mentre pensò quella frase, un rivolo bagnato iniziò a farsi strada sulla sua guancia. Poi però comprese che no, lui non si meritava di provare tutto quel benessere. Così portò l'avanbraccio destro all'altezza del viso per poter far sparire il più presto possibile quelle lacrime."Buongiorno raggio di sole." (Lalalalalala, quanto amo citare altre cose)
Fu quella voce calda seguita da un ridolino a rompere la bolla dentro cui era finito Tom. Facendo tornare subito i suoi riflessi da fuggitivo in superficie e rendendo di nuovo gli arti leggeri e la mente lucida. Cercò anche di scattare in piedi, per mettersi in posizione d'attacco, ma nel momento in cui con la coda dell'occhio individuò la persona che l'aveva chiamato si bloccò a metà dell'azione.Un uomo slanciato e con un piccolo sorriso stampato sulla bocca si trovava dal lato opposto della stanza, appoggiato allo stipite delle porta e con lo sguardo fisso sul più giovane.
Tom avrebbe voluto fare mille altre cose: guardarsi intorno per capire dove si trovava (o chiederlo allo sconosciuto), pretendere di sapere cosa tutta quella situazione stesse a significare oppure, perché no, aggredire quel tizio che continuava a fissarlo senza staccargli gli occhi di dosso. Eppure non fece nessuna di queste cose.
Rimase lì, ancora per metà sdraiato sul letto, a ricambiare lo sguardo dell'uomo, affogando nelle sue iridi di cui, nonostante si trovassero a qualche metro di distanza, poteva tranquillamente notare l'intenso castano.
Un castano però molto diverso dal suo, quella che aveva di fronte era... comprensione?
Il battito cardiaco di Tom rallentò, dopo essere accelerato con la comparsa di Ryan, e quello sguardo così rassicurante lo tranquillizzò a tal punto da inibirgli di nuovo i sensi. Sembrava quasi che quell'uomo fosse alla ricerca del significato dell'universo nei suoi occhi.
Al contrario il boscaiolo, ancora appoggiato al muro e con le braccia incrociate, era come attratto dal marrone cioccolata dell'altro, gli sembrava talmente profondo di non poter più distogliere lo sguardo da lì.---
Durante i tre giorni in cui quel ragazzo era rimasto a dormire sul suo letto aveva avuto tanto tempo per porsi abbastanza domande da non capirci più niente.
Nel momento in cui lo ritrovò, conciato male com'era, non esitò un istante a caricarselo sulle spalle e mandare a fanculo il lavoro per aiutarlo. Non si chiese neanche come e perché si trovasse in quel buco, era semplicemente la cosa giusta da fare.
Così lo portò a casa sua, una baita di quelle che nel nuovo mondo avanzato non riesci neanche a credere che delle topaie del genere esistano ancora, e iniziò a rimetterlo in sesto.
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No angels √Spideypool AU™
FanfictionIn un mondo in cui non si crede più a nulla se non alla guerra; dove la libertà è ormai un lontano ricordo e la cosiddetta "pace" è mantenuta solo da degli uomini che giocano a Risiko, qui, inizia la storia di due uomini. Uno in fuga, come un anima...