<Heichou>
<Sta zitto. La parola non ti è concessa.>
Sottomesso. Maltrattato. Paralizzato.
I rintocchi del piccolo orologio sul tavolo scandivano inesorabilmente il passare lento dei minuti e con la faccia a raffreddarsi sul marmoreo pavimento, la vergogna di essere assoggettato da lui andava scemando sempre di più, lasciando il trono alla sensazione pungente e paralizzante della sottomissione. Quel senso che attanaglia lo stomaco e scuote i tessuti, fermando ogni movimento volontario e permettendo al tremore involontario di dilagare per tutti gli arti. Una specie di verme in preda a piccole convulsioni. Sì, proprio così.
Che cosa ne era rimasto dell'Eren che qualche tempo prima aveva avuto la forza di rinascere quando l'umanità e lui stesso avevano ancora meno possibilità di vivere? Sostanzialmente, nulla.
Chiunque fosse passato di lì in quel momento avrebbe pensato a molteplici plausibili situazioni: un ragazzino colpito da un mal di pancia talmente forte da farlo accasciare a terra, un crampo al polpaccio (dopotutto era o no un militare sottoposto a duri addestramenti?) o magari un attacco cardiaco, pensando proprio al meglio del peggio che potesse capitare ad una così tenera età. Anche se molti cadetti sostenevano di aver avuto un attacco di cuore, durante le prime missioni nella Legione. Nella maggior parte dei casi registrati la causa di quel dolore acuto era semplicemente un paletto impiantato tra i polmoni, in alcuni casi anche la spada stessa. Come hanno fatto i pazienti a non accorgersene? Semplice, negli "ospedali" esterni della Legione, bendavano le vittime per evitare che vedessero le ferite, in modo tale da non scoraggiarli ulteriormente a rimettersi in carreggiata. Un metodo che al comandante non é mai sceso.
Ma tra tutte le possibili opzioni, la verità non sarebbe mai stata azzeccata dal povero sfortunato che voleva solo passare per il corridoio, diretto chissà dove. Ogni soldati si aspettava che un ragazzino finisse all'ospedale per colpa del Caporale, ma nessuno osava rivelare questa credenza, per la medesima paura.
Se fosse stato rivolto col viso verso la porta, la gente avrebbe potuto ammirare la bellezza degli occhi di giada del ragazzo, non più fiammeggianti, lucenti, penetranti... ma oscurati da un velo di...
Paura? No, mai...
La paura era un sentimento più che lecito davanti ad un gigante intelligente e alto 15 metri, ma non nei riguardi di un proprio simile. Anche se l'uomo in questione, quando non sorseggiava the nero da una tazzina in ceramica, ammazzava giganti fuori dalle mura e guidava un'intera squadra verso una presunta "vittoria".
Da alcuni era partita la voce che Levi fosse una specie semi estinta di "pipistrello picchiatello", in quanto era raro vederlo dormire sulla sua abituale sedia prima dei quattro rintocchi dell'orologio sull'obelisco del quartier generale. Nonostante la sveglia fosse puntata per fare il suo dovere verso le 6 del mattino, salvo convocazioni speciali da parte del Comandante, ormai con un orologio biologico che partiva dalle tre del mattino e si concludeva con lo scoccare della mezzanotte.
A Levi il divertimento non interessava, ridere era nella sua indole quanto rispondere un semplice "buongiorno" alla sveglia umana Hanji Zoe. E nemmeno gli alcolici riuscivano a stimolarlo in qualche modo, nonostante amasse un bicchierino di Whisky la domenica con i commilitoni: unico momento in cui si permetteva il lusso di passare del tempo con loro.
Però, dopo anni e anni e anni da militare, aveva scoperto l'unica cosa al mondo in grado di fargli alzare leggermente gli angoli della bocca, incurvandosi e formando una smorfia che definirla sorriso significava una visita urgente da un dottore. Per Levi.
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Hecatomb Titan
Fiksi PenggemarQuando la prigionia opprime, la minaccia avanza e rischia di spazzare via l'umanità, riuscirà l'eroe a salvare l'arma dell'umanità? (Ereri. BoyXBoy) Fandom: Attacco Dei Giganti/Shingeki No Kyojin/Attack On titan).