Capitolo 4
La serata al 21 Savage non si era rivelata poi così male, tranne per Greg, che mi ha lasciata un po' sorpresa. Di certo non mi aspettavo di trovarmelo davanti, ma fui felice del fatto che tutto quello che sentii fu ribrezzo nei suoi confronti. Anche il fatto di Justin mi sorprese a dir la verità, forse mi sbagliavo su di lui, ma non saprei dirlo ancora.
Passai la domenica mattina a dormire, naturalmente, e il giorno, dato che pioveva, mi ero messa a vedere un film con Sky. Abbiamo visto L'era glaciale, l'ultimo uscito. La nonna di Sid è davvero EPICA. È piaciuto quasi più a me che a lei, ma dettagli.
Un'altra noiosa settimana di scuola era cominciata, e non bene, dato le prime due ore di italiano. L'unico pregio della scuola era vedere sempre i miei amici, anche se in realtà, potevo benissimo farlo fuori da scuola, quindi beh, nemmeno quello. Non ero una di quelle bad girls ribelli, che rispondevano male ai prof e non facevano niente a casa, mi impegnavo sì, però non da chiudermi in casa fissa per un compito ecco. Mi sorprese il fatto che Hails non fosse a scuola, così chiesi spiegazioni alle ragazze. Mi rattristai un pochino sapendo che suo padre, il signor Baldwin, avesse avuto un malore per via del suo cuore, a cui aveva problemi da anni. Presi il cellulare e le scrissi velocemente un messaggio dicendole che sarei passata all'ospedale dopo scuola.
Ma la sfiga è ormai sempre dalla mia parte, infatti la simpaticissima prof mi vide.
"Signorina Ross, dato che preferisce stare al telefono che seguire la mia lezione, glielo requisirò."
Eh ma porca merda.
"Prof era per una buona causa, il padre della mia migliore amica è dovuto andare all'ospedale, mi capisca". In fondo, era la verità.
"Mh, so che lei è una brava studentessa e di solito la vedo attenta, quindi per questa volta lascio perdere, ma comunque la mezz'ora di punizione alla fine della giornata non gliela toglie nessuno. Bastava chiedere, le avrei lasciato mandare il messaggio". Annuii con comprensione, mormorando un lieve "Grazie".
Passai tutte le ore a pensare a come stesse la mia amica, sapevo come rimaneva ogni volta se succedeva qualcosa così. Dopo la punizione sarei andata da lei, per darle conforto, come lei lo dette a me dopo l'accaduto con Greg anni fa.
M'incamminai verso l'aula dove stavano gli studenti in punizione, per fortuna avevo solo mezz'ora, non avrei sopportato un'ora lì dentro con altre persone sconosciute. Bussai alla porta e quando sentii il professore dire 'avanti' l'aprii e rivolsi il mio sguardo verso di lui. Non lo conoscevo, probabilmente insegnava ad altre classi.
"Quanto?" mi chiese. Sul mio volto mi formò un'espressione un po' confusa. Lui lo notò e aggiunse: "Quando tempo di punizione ha, signorina..?" lasciò la frase in sospeso, così la conclusi io per lui.
"Ross, prof," mi fermai per rivolgergli un sorriso, "e devo stare qua per mezz'ora" finii.
"Si sieda pure accanto a Bieber" parlò mentre mi fece cenno con la testa verso il banco vuoto accanto al ragazzo. Lo notai avere la fronte aggrottata, segno di confusione, probabilmente dato dalla mia presenza qui, ma all'udire delle parole del professore comparve un ghigno divertito sulla sua bocca. Per quanto "carino" fosse sembrato due giorni fa, restava comunque fastidioso.
Sistemai la cartella sulle spalle e mi accomodai al banco. "Qui abbiamo una cattiva ragazza" sussurrò Justin non staccandomi lo sguardo di dosso. Ma lo ignorai.
Dopo almeno dieci minuti che continuava a guardarmi con quei suoi due occhietti vispi, decisi di parlare. "Che hai da fissare? cristo" imprecai a bassa voce verso di lui ma ancora con lo sguardo rivolto verso il professore, prima di affondare i miei denti nel labbro inferiore. Sentii Justin ridacchiare sottovoce e la cosa mi faceva innervosire, parecchio.
Lentamente si avvicinò al mio orecchio, fino a che le sue labbra non facessero un lieve solletichino quando strusciavano su di esso mentre parlava.
"Mi piace come quei jeans contengono il tuo culetto sodo, o almeno credo, dovrei testare".
Scattai verso di lui e assottigliai gli occhi per fargli capire che non mi era piaciuto ciò che aveva appena detto. Odiavo i ragazzi così, la prima cosa che notavano doveva essere per forza il culo o le tette. Era raro trovare quelli che ti dicevano 'che bel sorriso che hai'. Ogni ragazza avrebbe sbattuto le proprie lunghe ciglia a quelle parole o avrebbe fatto una di quelle risatine che sanno di svampita. Io no. Strisciai con la sedia più a destra così da essere più lontana.Era passata finalmente la mia mezz'ora, così raccolsi le mie cose velocemente e uscii salutando il professore. Probabilmente Justin avrà avuto più tempo di me in punizione, chissà che aveva fatto.
Stamattina ero venuta in autobus dato il molto freddo, e, sapendo che il 3 fermava vicino l'ospedale, aspettai alla fermata vicino scuola. L'autobus accostò lentamente alla mia fermata e ci montai, obliterando il biglietto da brava persona civile quale ero. Fui subito circondata da anziane nonnette e qualche studente. Adoravo le nonnette, quelle gentili ovvio, quelle che quando ti guardano ti fanno un sorriso oppure un complimento. Magari non sarà un complimento fatto da Liam Hemsworth, però non so, a me rallegrava.Arrivai alla mia destinazione, e camminai qualche centinaia di metri, quando vidi l'entrata dell'ospedale. Mi avvicinai alla porta tirandola. Ma porca troia perché non doveva aprirsi? Riprovai altre tre volte. Kylie, stai calma. Alzai gli occhi ormai stufa e quando li riposai sulla porta lessi l'adesivo con su scritto 'spingere'. Ops. Spinsi la porta e trovai infermieri e medici che camminavano velocemente a destra e a sinistra. Sulle poltroncine grigie c'erano alcune persone, aspettando il loro turno. Mi avvicinai ad una donna sulla quarantina, seduta dietro un bancone bianco.
"Salve sono qui per il signor Baldwin" scandii bene il cognome del padre di Hailey. "Chi è lei?" si rivolse a me l'infermiera in blu. "Sono la migliore amica della figlia, vorrei sapere come stanno" dissi con un velo di tristezza ma comunque accennando un sorriso alla signora. "Mi dia un minuto". Annuii e la guardai smanettare col computer. "Dunque, secondo piano, stanza 78 signorina" disse gentilmente e mi allontanai dopo averla ringraziata. Arrivai davanti all'ascensore, riflettei un secondo sul da farsi ma decisi di prendere le scale. Appena raggiunto il piano scorsi la figura di Hailey su una sedia in lontananza. "Ehi" abbozzai un sorriso vedendola alzare lo sguardo verso di me. "Grazie per essere qua Ky" si rivolse col suo abituale modo gentile, abbracciandomi.
"Allora, com'è la situazione?" iniziai a lisciare la sua gamba in segno di conforto, dopo essermi seduta accanto a lei. "Come le altre volte, il dottore dice che però adesso sta già meglio e domani lo dimetteranno" parlò sorridendo quando pronunciò le ultime parole. "Mi dispiace non averti avvertita stamattina ma è successo tutto così e non ho pensato alla scuola. Mamma ha trovato la mamma di Kelsey, lavorando qua, e così sapevo che avrebbe avvisato tutte" si scusò, inutilmente, dato che avevo compreso già. "Ma figurati, appena l'ho saputo ti ho scritto, e come sai, data la mia sfiga mi sono beccata mezz'ora" alzai le mani in aria per poi ributtarle sulle cosce creando un lieve schiocco. "Ouch, com'è andata?" mi chiese con una finta faccia addolorata quando capì della punizione. "Nah non così male, tranne per i commenti insistenti di Bieber" alzai gli occhi al cielo, ripensando a quella stessa mattina. "Bieber?" si accigliò a quel nome. "Sì, lui" lasciai il discorso cadere con un movimento della mano. "Domani verrai a scuola?" sperai vivamente che la risposta fosse sì, era più divertente con lei la scuola. "Certo che verrò", sorrisi istintivamente a quella risposta. Il rumore di nocche sul muro interruppe la nostra conversazione, così da farci girare e vedere Jason appoggiato ad esso. "Vi sono mancato dolcezze?" pronunciò il nostro amico con un occhiolino e un cenno del capo. Spostai lo sguardo di nuovo su Hailey e subito ridacchiammo al comportamento di Jason. Non cambierà mai. "Beh, allora ragazzi, io vado" dissi alzandomi dalla sedia. "Ci vediamo domani e, Hailey, se c'è qualcosa lo sai, call me!" urlai camminando all'indietro e facendo il gesto del telefono verso la mia migliore amica. Mi voltai e ripercorsi la strada per uscire dall'edificio.
Scusaaaate l'immenso ritardo ma con l'inizio della scuola e problemi personali, davvero non ce la facevo. La storia è ancora alle 40 visualizzazioni e un po' la cosa mi rattrista. Per voi che leggete, vi prego, datemi un segno. Non so se continuare o meno, perché proprio non so se piace o no.
![](https://img.wattpad.com/cover/80286121-288-k729286.jpg)
STAI LEGGENDO
Can we keep each other's company? // j.b.
FanfictionQuanto odio finisce spesso in amore, sarà così anche per la nostra Kylie e il nostro Justin? Tutti i diritti riservati.