Capitolo 8

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Clarice viveva in una specie di grande garage dietro al suo alimentari . Nel retro del negozio c'era una semplice stradina di circa un metro chiusa dal lato sinistro e a destra aperta per portare a un mini giardinetto di non più di tre metri per tre , dove Clarice coltivava pomodori e in un angolo perfettamente ordinato c'era un girasole. In America è molto difficile trovare questi fiori, soprattutto in quel tempo in cui le navi non portavano girasoli ma la proprietaria era riuscita a trovare un seme e a piantarlo. Inoltre lo teneva in vita quasi fosse un figlio controllandolo almeno tre volte al giorno. Entrati nella modesta dimora si poteva trovare un misero letto astutamente rialzato con assi di legno posizionate perfettamente in linea che faceva arrivare il sottile materasso fino a l'unica finestra della stanza che si affacciava proprio nel punto migliore per osservare lo splendido girasole nel giardino. In un angolo si trovava un tavolino con un fornello per cucinare e una specie di comodino che conteneva due piatti, due bicchieri, due forchette e due coltelli. Nella parte più lontana all'entrata era stato posizionato un armadio antico e una pila di fogli. Le pareti non erano nè dipinte , nè coperte con qualcosa , c'era solo un possente muro ruvido e dall'aspetto rude.
Eppure quando si entrava in quella stanza così semplice e spoglia , si aveva l'impressione di essere al sicuro.
Clarice usava come bagno la toilette nel negozio . L'anziana donna era una persona dolce e molto modesta. Cercava sempre di aiutare gli altri ma non parlava spesso con gli sconosciuti

-Prego, entrate. Scusate per la modesta stanzetta ma è tutto ciò che ho . Dovremmo chiedere al signore che mi fornisce la merce di procurarci dei materassi; per oggi però ho solo qualche coperta. Non è molto ma non posso fare altro. -
-Clarice, quello che stai facendo per noi è molto di più di un semplice gesto di aiuto: vi stai salvando la vita. Senza di te saremmo a dormire tra i boschi. Spero che un giorno ti possa ringraziare in un modo migliore.-
-D'accordo, d'accordo. Ma adesso pensiamo a prepararvi un letto. Si sta facendo buio.

I giorni passavano all'alimentari della signora Clarice e giorno dopo giorno i tre imparavano sempre qualcosa di nuovo. La signora Margaret preparava i pasti e metteva in ordine la stanza, Charlie si occupava di curare i pomodori e di portare dentro gli alimenti procurati dall'amico della signora Clarice, mentre Rose faceva la commessa e puliva il negozio .
Clarice pensava alle entrate e alle uscite della proprietà. Adesso che la famiglia si era unita a lei doveva stare molto attenta all'economia. Doveva cercare di eliminare tutto ciò che non era essenziale . A Margaret non era stato consentito tenersi i mobili della casa , ma se fosse riuscita a rivenderli , avrebbero affievolito un po' il problema.

-Charlie, svegliati, buon compleanno!-
Charlie aprì gli occhi e si ritrovò la faccia di sua madre sorridente.
-Forza, alzati! È tardi e oggi è un giorno importante!-
-Ho come l'impressione di aver già vissuto questo momento.- Disse ironico il ragazzo.
Charlie si alzò dal suo piccolo materassino e andò in bagno.
Quando però tornò nella stanzetta la signora Margaret aveva preso un pacchetto nascosto dietro l'armadio e aveva preparato un uovo e della pancetta abbrustolita.
-Tesoro, ieri sera sono andata a comprare un regalo per te.-
Charlie allora incuriosito prese il piccolo regalo e iniziò a scartarlo. All'interno della carta si trovava un bel libro rilegato in pelle con su scritto : " Ricordi d'infanzia".
Charlie non sapeva che dire. Dopo il trasloco non pensava neanche lontanamente che avrebbe potuto ricevere un regalo.
-È la storia di un ragazzo che viveva a Brooklyn . La mia amica editrice dice che è molto bello. -
Charlie senza dire niente la abbracciò.

Per ovvie ragioni il ragazzo non andava a scuola e così, dopo aver aiutato al negozio, se ne stava sul letto per ore e ore a mangiarsi quel libro pagina dopo pagina. Si sentiva come coinvolto nella storia del protagonista di Brooklyn , Jerry. Jerry viveva con il padre da quando sua madre era morta. I genitori erano separati anni prima che la madre del ragazzino morisse e non si vedevano da anni. Jerry aveva conosciuto suo padre a sette anni, quando, con la decisione di un giudice , avevano ricercato il padre e lo avevano affidato a lui. Il libro che, sotto forma di diario, raccontava la sua storia e giorno dopo giorno, raccontava i suoi avvenimenti. Inutile dire che c'erano delle somiglianze tra gli stati familiari dei due ragazzi. E ciò contribuiva a far piacere ancora di più a Charlie il libro.

Era passato ormai un mese e il Natale si avvicinava. Purtroppo però la situazione non migliorava e così i quattro decisero che a era avrebbero bevuto una cioccolata calda a testa. Non potevano fare altro.
Dovevano trovare una nuova soluzione presto.

Intanto Charlie era finalmente arrivato al punto saliente del libro, da cui iniziava veramente la storia.
"Caro diario, in questi ultimi giorni ti ho parlato della mia vita passata , ma adesso voglio parlarti della mia vita presente. Oggi a scuola ho conosciuto Lara. È una ragazzina della mia età che fa palestra con me. Papà dice che dovrei invitarla a casa una volta ma io sono timido. Fra una settimana però è il mio compleanno e la invierò a tutti i costi. Sua mamma è del Massachusetts e parla sempre di come erano felici là. Per loro Brooklyn è troppo grande, loro vivevano a Northampton ,che è più piccola. Del resto anche Brooklyn non è infinita, ma papà dice che un giorno sarà molto più grande, bella e tecnologica.
Adesso però ti devo lasciare, domani ho una verifica e devo studiare. A presto,
Jerry."
Charlie chiuse il libro. Sua sorella lo stava chiamando per la cena.
Ancora nel mondo di Jerry, il ragazzo si alzò e andò a sedersi all'unica sedia libera del tavolo.
Io giorno seguente Charlie si alzò presto per andare a cercare, insieme alla madre, una nuova sistemazione. La signora Clarice le aveva detto che potevano farsi aiutare da la sua vicina, che aveva una casa da affittare. E dato che non trovava nessuno, aveva abbassato il prezzo della metà. Inoltre si sarebbero potuti guadagnarsi dei soldi con i due posti alla casa di riposo e Charlie poteva ancora lavorare per lei per guadagnare qualcosa di più. Non era molto ma non avevano altra scelta per riniziare una nuova vita. E così la vicina ottenne un inquilino, la casa di riposo due persone in più e la sfortunata famiglia una nuova casa. La casa si trovava tra quella dello sceriffo e la casa di riposo. Contrariamente al suo basso prezzo era molto grande. Con tre camere da letto, una cucina, un salotto e un bagno. Non potevano trovare casa migliore.
-Non ti preoccupare per il primo mese. Ve lo offro io, Clarice mi ha raccontato la vostra situazione è a me non serve molto.-
Furono queste le parole dell'anziana signora . E così all'inizio del nuovo anno la famiglia ebbe una casa nuova e una vita più o meno normale.

~Ciao lettori! Se vi è piaciuto il capitolo mettete tante stelline e scrivete nei messaggi cosa ne pensate, come credete che continuerà e se vi è piaciuto. Mi piacerebbe sapere la vostra. Questo è il "lavoro" di questi ultimi giorni. So che ci è voluto molto, ma spero che lo abbiate aspettato impazientemente. Che dire, vi ringrazio ancora per tutto il vostro supporto e quindi noi ci vediamo nel prossimo capitolo!
Ciao a tutti e buona lettura!!~

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