Capitolo 7

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Salgo sopra la ringhiera del ponte, e proprio quando stavo per buttarmi qualcuno mi prende per il braccio e mi "salva la vita", mi volto per vedere chi fosse.
"Giulio, ma sei pazzo.. no fattelo dire" mi rimprovera.
"Ginevra, cazzo mi sei mancata" sorrido per poi abbracciarla.
"Anche tu scemo" dice sorridendo "Ma non lo fare mai più"
"No, tranquilla, non so cosa mi sia passato per la testa" mi passo una mano fra i capelli.
"Vuoi che ti accompagni a casa?"
"Si.. va bene"

Durante il viaggio verso casa mia, abbiamo parlato poco e nulla. Non ci vediamo da tantissimo tempo, ammetto che mi mancava la sua presenza. Lei mi fa stare bene, per questo la considero la mia migliore amica, anche se in passato la sfruttavo per tutt'altro.(a voi l'immaginazione)

Entriamo in casa e le offro una birra fresca per poi prenderla anche per me.
"Ah, questa casa.. quanti ricordi" ridacchia per poi buttarsi a peso morto sul divano.
"Eh già" sorrido stappando la bottiglia.
"Allora.. perché eri lì sul ponte?"
"Non mi va di parlarne" abbasso lo sguardo.
"Giù, lo sai che ti puoi fidare di me.."
"Gine lo so, solo che non voglio parlarne" ghigno.
"Okay.." dice "Senti Giulio, lo sai che morire non serve a niente vero.."
"Almeno mi libero da sta merda"
"Ma cosa dici? Hai realizzato il tuo sogno e adesso vuoi rinunciare alla tua vita?" sgrana gli occhi.
Sbuffo mentre sorseggio.
"È per una ragazza?" chiede sottovoce abbassando lo sguardo.
A quella domanda per poco non mi strozzo con la birra.
"No" dico veloce, riprendendo il fiato.
"Mm.." si limita a dire. "Posso rimanere con te, stanotte" chiede con il viso da cucciolo.
"Certo"
"Aah Graziee" mi si accolla addosso.
"Okay.. scollati però eh" sorrido, boia quanto sono lunatico.
"Va bene capo" scoppia a ridere e io le vado dietro.

GAIA's POV
(Nella vostra testa fate un viaggettino nel futuro a circa due settimane dopo SONO PAZZA)

Comincio a prepararmi per uscire con un paio di pantaloni a cavallo basso grigi e una felpa non molto lunga, ma molto massiccia, in modo da non mettermi il giacchetto, grigia scura sul nero e le vans, ovviamente. Tiro su la mia chioma di capelli neri e li lego in una coda alta. Mi trucco con un po' di mascara e matita.

Suona il campanello e corro ad aprire la porta.
"Ciao bellaaa" mi saluta abbracciandomi.
"Ciao Ali" ricambio l'abbraccio.
"Come va?" chiede entrando in casa.
"Bene.. te?"
"Bene" sorride "Come mai sei così agitata"
"Ho da fare un sacco di cose oggi e sono già stanca" dico accasciandomi sul divano.
"Mi dispiace.." dice sedendosi accanto a me.
"Allora con Nathan come va??" dice con voce pervertita.
"Bene, usciamo quasi tutti i giorni.. forse lui prova davvero qualcosa per me."
"Maaaa" dice lei.
"Cosa?" chiedo con faccia interrogativa.
"Cioè no, cioè.. okay.. allora.. cioè"
"Esprimiti meglio non capisco" ridacchio.
"Lui ti piace?"
"Ceh, no, si, boh non lo so.." ammetto.
"Mmmh.. okay" dice "E con Giulio?"
"Ah.. quello stronzo.." alzo gli occhi al cielo "Non si è fatto più vedere in queste due settimane" continuo.
"Dai.. stai tranquilla risolverete tutto.."
"Ne dubito" sbuffo.
"Vedrai che lui si st.." viene interrotta da mio cellulare.
"Scusami" dico alzandomi dal divano per poi rispondere.

*al cellulare*
io: "Pronto"
Gio: "Finalmente, cazzo"
io: "Guarda che non ho altre tue chiamate.." sbuffo. "Che c'è?"
Gio: "Mi avevi detto che saresti venuta due settimane fa"
io: "Cazzo.." sussurro "Gio mi dispiace.. ho avuto molto da fare"
Gio: "Mmmh.." si limita a dire.
io: "Quando troverò un momento libero giuro verrò"
Gio: "Va bene.. ti aspetto"
io: "Grazie, ti voglio bene" sorrido.
Gio: "Anche io" riattacco.

"Tutto apposto?" chiede avvicinandosi preoccupata.
"No.. per niente"
"Gaia.. si risolverà tutto vedrai"
"No! Niente si risolverà, la vita è una merda.. io sono un disastro e non ci posso fare niente" alzo la voce.
"Ma cosa dici.. sei perfetta" mi sorride.
"No.. non lo sono.." dico sedendomi sul divano per poi mettermi le mani intorno al volto.
"Gaia.. non fare così.. a volte la vita ci mette degli ostacoli perché sa che abbiamo la forza per superarli.."
"È da anni.. che.. lascia fare" dico alzandomi, nel mentre le lacrime minacciano di uscire.
"Sono qui per te lo vuoi capire.." alza un po' la voce, per poi pentirsene.
"Io.. io so cavarmela da sola" faccio un sorriso falsissimo.
"Pensi di cavartela solo facendoti quei tagli addosso.. credi risolvono tutto eh? Invece no invece di affrontarle le cosa te le scrivi sulla pelle"
"Vattene" ha esagerato, non può arrivare a toccare così i miei punti deboli. Pensavo mi capisse, ma perché penso cose sbagliate sulla gente? Sapevo di non fidarmi, SONO UNA COGLIONA.
"Scusami.. scusami, non volevo"
"VATTENE" grido indicandole la porta. Varca la soglia dell'uscita a testa bassa, poi chiudo la porta sbattendola con tutta la forza che ho.

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