Capitolo 26

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UN ANNO DOPO:
GAIA's POV
La mia vita sembra essersi rivoluzionata, tutto è cambiato. Sono ritornata a Roma nella stessa casetta in cui stavo un anno fa. Forse vi chiedete, come sono finita qua?
Quel giorno alla stazione quando stavo per cedere, proprio in quel momento in cui stavo per morire definitivamente, ci fu una persona che mi salvò la vita. No, non è stato Giulio, ma Daniele. Da quel giorno abbiamo cominciato a frequentarci e adesso stiamo insieme. Sto bene con lui, mi ha fatto sentire speciale fin dal primo momento. Credo sia uno di quei ragazzi perfetti.
Giulio, invece, non si è fatto più sentire. Non mi ha mai amata e mai mi amerà. Adesso che sta con Ginevra è felice..
Il mio amore per Giulio non è finito del tutto, continuo a pensare a lui, a pensare a quei momenti bellissimi che abbiamo passato insieme, ma se lui è felice lo sono anche io. La cosa che mi fa stare peggio, è il fatto che ogni volta che ascolto una sua canzone scoppio in lacrime. Era il mio idolo, la persona che amavo.. ma adesso tutto ciò non esiste più. Continuo a non capire perché mi abbia usato.. perché mi abbia illusa, ecco.
Vorrei tanto dire di aver smesso di tagliarmi, ma purtroppo non è così. Ho ancora quei mostri che continuano a rinfacciarmi tutti i miei sbagli.. ma niente di che.
Ci sono ancora vari ricordi che mi passano per la mente, credo che siano giunti alla fine, ma non saprei definirlo, sono contorti e strani, forse vogliono dirmi qualcosa, forse sono solo immagini che mi creo nella testa. Sono cose che non riesco a percepire ed a capire.
Infine, ho perso tutti i contatti con la mia famiglia, dopo quel giorno mi hanno solo insultata e presa di mira, così me ne sono tornata qua, a Roma.
La cosa che mi ha sollevata di più è stata quando "X" non mi ha più contattata o minacciata per qualcosa, ho sempre voluto sapere chi fosse questa persona. Forse è qualcuno che conosco bene.. ho tante di quelle domande che ancora non ho smesso di pormi.

Prendo un po' di fondotinta e mi copro qualche imperfezione, passo il mascara sulle ciglia ed infine metto un rossetto color pelle. Sistemo i capelli raccogliendoli in una coda di cavallo e sono pronta.
"Amore farai tardi al lavoro" dice Daniele dall'altra stanza.
"Sono pronta, non preoccuparti" dico raggiungendolo.
"Sei meravigliosa" mi prende per i fianchi e avvicina i nostri corpi. Afferro il suo viso e attacco le nostre labbra in un lungo bacio.
"Ora devo andare" dico con voce sensuale.
"Ti amo" dice.
"Anche io" affermo stampandogli un bacio a stampo sulle labbra, per poi uscire di casa.

Ho trovato un lavoro in un risostarante, diciamo di lusso e con una buona paga. Mi ci trovo molto bene anche con il personale. Si trova poco lontano da casa mia, quindi posso raggiungerlo facilmente.
Appena arrivata mi poso la borsa e mi lego il piccolo grembiule alla vita. Tutti noi dobbiamo lavorare con una divisa specifica, e mai con i capelli sciolti sennò ti avrebbero dimezzato la paga. Diciamo che sono abbastanza severi sul personale, ed io concordo pienamente con le loro regole. Essendo poi un ristorante molto alternativo, i camerieri dovevano indossare i pattini, questa cosa non mi dispiace affatto.
Raggiungo un cliente abbastanza nascosto dal menù, come se si volesse nascondere da qualcuno o da qualcosa. Se ne stava tutto da solo, e sembrava un piccolo bambino indifeso. Non so perché sto pensando a tutto ciò, ma quel ragazzo mi fa trasmettere emozioni senza nemmeno averlo guardato in faccia.
Mi avvicino lentamente.
"Salve, vuole ordinare?" dico sorridendo.
Il ragazzo lentamente abbassa il menù, così da farsi vedere. Il mio sorriso scompare ad una velocità di 0.1 secondo.
"Giulio?" dico "Che ci fai qua?"
"Io? tu che ci fai qua?" sbotta.
"Io ci lavoro.. che fai mi stalkeri adesso?" dico cercando di mantenere la calma.
"veramente questo è il mio posto preferito, ci vengo fin da piccolo, quindi quella che mi stalkera sei tu" dice puntandomi il dito.
"No" affermo.
"comunque.. visto che ci sei.. voglio parlarti"
"A me non mi va di parlarti" sbotto.
"Daje Gaia, ti prego"
"Okay.. ma quando finisco il mio turno, non voglio essere licenziata" sbuffo.
"Tranquilla" dice sorridendo.
"Alle 23:30 dietro il ristorante" dico.
"Apposto"
Giro i tacchi e mi avvio in un altro tavolo.
"Ehm... ehm" sento il riccio che cerca di imitare un colpo di tosse.
"Si?" alzo gli occhi al cielo rivoltandomi verso di lui.
"Voglio ordinare"
"Oh.. si giusto"

[...]
Non appena finisco il turno, poso il grembiule e mi infilo le scarpe. Mi sciolgo i capelli sistemandoli un po', ripasso il trucco e mi tolgo la divisa mettendomi gli abiti quotidiani.
"Come mai sei così di fretta?" chiede Giuseppe, un ragazzo che lavora con me.
"Ehm... perché si, cazzi miei" faccio un sorrisetto.
"Stai tranquilla, bambola"
"Ma smettila" sbotto per poi prendere la borsa ed uscire.
Prima che potessi uscire definitivamente, vengo bloccata.
"Che vuoi ancora?" dico abbastanza irritata.
"Ti volevo solo chiedere perché sei così con me "
"Così come?" chiedo, con un espressione interrogativa.
"Boh.. distaccata e poi mi ignori"
"Giuse.. sono fidanzata" sospiro "cos'è che non capisci?"
"No, tranquilla, ho capito." lascia la presa.
"Bene." dico per poi andarmene.

Raggiungo il riccio dietro il ristorante accendendomi una sigaretta. Giulio si trovava seduto su una panchina circondato da rose e fiori, un' atmosfera romantica.
uuhuuh allora lo ha fatto per te.
Sono fidanzata.
Ma tu ami Giulio.
Zitta.

Mi fa un cenno con una mano ed io lo raggiungo. Mi siedo di fianco a lui, stiamo entrambi in silenzio, nel mentre fumiamo la nostra sigaretta.
"Gaia.. mi manchi tanto.." dice voltandosi verso di me.
"Mi spiace" dico sottovoce.
"No.. dispiace a me, per tutto ciò che è successo.." si sofferma "Non so perché mi sono messo con Ginevra.. io amo te" dice prendendomi la mano.
"Tu sei andato avanti con la tua vita, io con la mia." dico togliendo la mia mano da sotto la sua. "Io adesso sto con Daniele" mi volto verso di lui.
"E questo "Daniele" -imita le virgolette con le dita- lo ami?" chiede abbassando lo sguardo.
"Ehm.. ecco.. io credo.. di si"
"E tu mi ami ancora?"
"Credo.. di no"
"Vedi.. non ne sei certa, tu non lo ami Daniele, tu ami me"
"Il mondo non gira solo intorno a te, mio caro" alzo un po' la voce "Chi te lo dice che io non amo Daniele?"
"Lo si vede dalla tua insicurezza, cazzo" alza la voce anche lui.
"E a te che te frega?" gli punto il dito "Lui non mi ha fatto soffrire come hai fatto tu"
"Si, va bene lo ammetto.. ma ammetto anche che senza te non ci so stare"
"Queste frasi valle a dire ad un'altra, perché a me non mi prendi più per il culo" affermo. Prendo la borsa e mi alzo in piedi per andarmene.
"No, aspetta" dice bloccandomi per un polso. "Cazzo.. dammi un'altra opportunità.."
"Te ne ho date troppe.. adesso basta.." dico con le lacrime agli occhi.
"Cosa.." dice stupito della mia risposta.
"Hai sentito bene.. sono stanca di soffrire" dico strattonando il braccio e liberandomi dalla sua presa.
"No.. no ti prego, ti prego Gaia ti amo.."
"Noo" grido "Non ci sei mai stato, mai." cerco di calmarmi, ma con scarsi risultati. le lacrime cominciano a scendere giù. Giulio si avvicina cercando di abbracciarmi.
"Stammi lontana" dico appoggiando le mani al suo petto e allontanandolo.
"Addio" aggiungo infine prima di cominciare a correre più lontano da lui.

GIULIO's POV
"No.. no ti prego, ti prego Gaia ti amo.."
"Noo" grida "Non ci sei mai stato, mai."le lacrime cominciano a scendere dal suo volto magro. Mi avvicino cercando di abbracciarla e calmarla.
"Stammi lontana" dice appoggiando le mani al mio petto e allontanandomi.
"Addio" aggiunge infine prima di cominciare a correre più lontano da me.
Rimango lì fermo impalato, stupito da tutto ciò.
Lo ammetto, sono stato un coglione, non dovevo lasciarmela andare così. È colpa mia se è successo tutto ciò. La rabbia saliva. Vado verso le siepi e comincio a distruggerle a frantumarle.
"EI, EI" sento gridare da dietro di me, ma ignoro tutto.
Mi afferra per la spalla e mi volta verso di essi.
"Giulio che ci fai qua!" dice. Non rispondo, ma comincio a muovermi dal nervoso.
"CAZZO GIULIO CHE HAI?" grida Giorgio cercando di farmi riprendere.
Mi sento tutto strano, non mi sento più in me come se non mi fossi più vivo, comincio a barcollare e le mie gambe cominciano a tremare ed a essere più deboli.
"Ooh Bro, porcoddio Giulio" mi mette a sedere.
"Sto bene.." riesco a dire prima di cadere nel buio e svenire..

SPAZIO AUTRICE:
Buona sera genteeee, diciamo che ho concluso un po' così il capitolo perché non sapevo bene come continuarlo.
Comunque spero vi piaccia💓
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lalala alla prossima

-Alessia🦄

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