Capitolo 16

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GAIA's POV
La sua è una di quelle mancanze che ti senti dentro, che ti percorre le vene, ti scombussola il cuore, ti offusca il cervello. E prima o poi ci farai l'abitudine a quella mancanza e penserai di averla superata, sconfitta. E poi un giorno ti capiterà una canzone, un profumo, un colore e te la ritroverai lì quella mancanza, e dovrai combatterci ogni giorno. Perché si, alcune mancanze si dimenticano, ma non questa, non la tua.
Perché ripensare a ciò che eravamo mi fa male, perché mi manca tutto di lui. Mi mancano i suoi abbracci, mi manca parlare con lui tutto io giorno, mi mancano le sue facce buffe e perverse, mi mancano le sue parole che mi aiutavano a rialzarmi, mi manca tutto di lui. Mi sento un vuoto rimbombarmi dentro, ma che vuoto.. una voragine. Perché senza di lui mi manca il respiro, perché senza di lui sono persa.
Non sarò stata la persona più gentile di questa terra, ma chi lo è?
però ho rovinato tutto e mi merito la sua reazione che ha avuto nei miei confronti.
Mi capita di prendere il cellulare di aver voglia di mandargli un messaggio pieno di scuse, ma so che non lo leggerebbe o meglio non lo accetterebbe di sicuro. Purtroppo tutto ciò non si può sistemare, perché io non lo merito. Lui si merita persone migliori al suo fianco e non un disastro come me, perché dai.. chi vorrebbe essere me..

Una lacrima salata mi scende giù per la guancia sinistra, velocemente me la tolgo subito. Sono stanca di versare lacrime, ma ormai è 2/3 settimane che vado avanti così. Rimango sempre seduta sul mio angolino del divano a piangere e a perforare le mie braccia. Provo a sfogarmi con il cibo, con film, serie tv, cartoni animati. Posso pure spegnere la luce, posso chiudere gli occhi, ma in testa ho lui ogni minuto 10 rintocchi. Come se fosse diventato una specie di droga..

Sento aprirsi la porta di casa e mi ritrovo davanti la sagoma della ragazza fai capelli neri, Alison. Lei mi è sempre stata accanto in queste settimane, mi ha fatto da psicologa, se vogliamo definirlo così. Mi sono sfogata raccontandogli di tutto ciò che provavo, come mi sentivo, chidendo poi qualche consiglio. Mi ha aiutata davvero tanto, ma non troppo, perché l'unica cosa che mi calma è la lametta. E se vogliamo raccontarla tutta fino in fondo, sono cominciati gli attacchi di panico, prendo 2/3 pasticche di xanax, quasi, al giorno. Sono sempre più pazza.. Non so dove finirò prima o poi.

"Sempre sul divano tu, eh?" mi sorride.
"Si cara" mi stiracchio un po'.
"Dai vestiti che ti porto in un posto speciale"
"Nah.. preferisco stare sul mio divano, bello e comodo"
"Daje dovrai riuscire da qui prima o poi." dice "Senti qui che puzza di fumo.. Non apri mai le finestre?"
"No perché dovrei" sbotto.
"Vabbè lasciamo fa" sospira "Daje vestitii"
"Che rottura di cazzi" alzo gli occhi al cielo per poi alzarmi. Dolore alle gambe , troppo tempo che non camminavo, apparte per andare in bagno.
Mi avvio in camera e lei mi viene dietro.
"Alloraa" dice aprendo e scrutando l'armadio. "Mmmh.. carino"
"Dammi una felpa e ciao"
"Felpa a fine Marzo?"
"Sai il perché.. i tagli amore mio"
"Lo so.. ma una felpa è troppo"
"Uff" sbuffo alzando gli occhi al cielo.
"Oh trovato, cambiati" mi mette in vestiti in mano.
Mi avvio in bagno e mi cambio, dopo essermi vestita, mi trucco con il correttore in modo da coprire le occhiaie e il fondotinta, per poi mettere mascara e matita in modo da evidenziare i miei occhi azzurro/verdi,  infine mi metto un rosetto nero. In modo a rispecchiare il mio stato d'animo.
Mi liscio la mia massa di capelli neri ed esco dal bagno.
"Sai Fa-vo-lo-sa"
"Pff" dico guardandomi allo specchio. Sono vestita con una felpa fine, nera, sotto dei leggins strappati dalle coscie in giù, neri, poi anfibi neri.
"Ah, e mi dicono che si piena di goia" ride.
"Stai zitta" mi lamento.
"Okay.. Okay... maa Giorgia?"
"È fuori con un amica, andiamo prima che mi prenda il ciucco e rimanga a casa"
"Okay" alza le mani in segno di resa. Usciamo di casa percorriamo il tratto di scale, fino a che non saliamo in macchina, con Alison alla guida. Chissà dove mi avrebbe portato.

Dopo un viaggio di circa venti minuti arriviamo davanti un palazzo.. e ancora non riesco a capire in che posto siamo, ma soprattutto che ci faccio qua.
Scendiamo di macchina e il mio sguardo è ancora fisso du quel palazzo che mi sembra del tutto nuovo.
"Dai entriamo" mi sorride.
"Aspetta.." la blocco "ehm.. Non sono sicura.. io voglio.. ehm.. una" non riesco a finire la frase che mi interrompe, odio le persone che mi interrompono.
"Puoi fumare anche dentro dai vieni"
"Come.. tu..?"
"Andiamo" mi prende per il polso e mi trascina davanti la porta. La ragazza suona. Una voce di metallo risponde e ci apre la porta facendoci entrare.
Percorriamo un lunghissimo corridoio fino ad arrivare ad una grande stanza di registrazione. Già da li capisco tutto.
Dietro il vetro di registrazione si trovano Giulio e Briga, mentre  dalla mi parte ci sono gli altri ovvero: Matteo (yoshimitsu), Giorgio, Luca (Sac1), Luca j e manusso.

"Alison perché mi hai porata qui?" Chiedo sottovoce.
"Non voglio più vederti in questo stato, devi fare pace con Giulio"
"Ma.."
"No niente ma, devi farlo per te stessa" dice per poi andare da Giorgio.
Forse ha ragione, ma come faccio a dire certe cose su due piedi. Non so che fare, ma decido comunque di rimanere. Mi presento a chi non mi conosce e poi ascolto la canzone di Giulio e Mattia.
So che questo è il nuovo disco singolo di Giulio e sentire sue nuove canzoni in anticipo mi fa piacere, ma mi fanno male comunque.. Non sentirlo più..
Incontro lo sguardo del riccio e lui diventa rigido, pieno di rabbia, con molta più grinta.
Parte la base e inizia a cantare.

Dai, non fa paura ho detto
Dai, non fa paura

Noi ci abbracciamo, salpiamo, lasciamo il porto
lo facciamo fino a farci male ci graffiamo il volto
certe cose che prendo mi lasciano un solco
il nostro corpo è un tempio e lo distruggiamo, è divertente
io in certe ragazze non ci ho visto niente, ma in te si,
sei speciale, vieni qui, non fa male
sei una tigre non c'è niente che ti può fermare
questa cosa non la raccontare
lascia penetrare le emozioni
il calore parte dalle gambe passa dai polmoni
voleremo insieme sopra ad una stella
fatti di roba infima in un motel a una stella

Non avermi solo come mi vuoi te
come un oggetto per vantartene
non ha più senso adesso vattene
buona fortuna
Se io non fossi uno dei tuoi trofei
cosa vedresti dentro gli occhi miei
solo per fingere che è tutto ok
non fa paura

Nascosto dietro questa tenda,
accartocciato con la sindrome di Stendhal
tu sei stupenda
rompo nella vita tua
come Lupin da
dentro la tua agenda,
non fa paura,
quando mi tappa la bocca perché sa che a volte me ne scappa una
mi guarda e poi mi dice Campion
gli occhi suoi filtrano la luce come il Pantheon (dammi un attimo)
dalla depressione all'accellerazione del mio battito
il passo è breve, il gioco è psicopatico
io e te formiamo un chiasmo
quando so distinguere un attacco di panico da un orgasmo.
Giurami che resterai e che mi amerai per sempre,
anche se sarò un pezzente ridotto al niente,
i duri hanno due cuori
non fa paura, ma la paura è il pane dei sognatori.

Non avermi solo come mi vuoi te
come un oggetto per vantartene
non ha più senso adesso vattene
buona fortuna
Se io non fossi uno dei tuoi trofei
cosa vedresti dentro gli occhi miei
solo per fingere che è tutto ok
non fa paura

Dai, non fa paura ho detto
Dai, non fa paura

Questa canzone è bellissima, mi fa provare emozioni, brividi. Mi sono soprattutto concentrata sugli occhi suoi, sulla sua voce roca,  ma stupenda allo stesso tempo. Non so se ho sorriso mentre lo ascoltavo, ma non interessa.. io.. io.. lo amo.
Amo quel ragazzo e lo voglio mio, voglio quelle labbra,  voglio lui.
Appena finiscono di registrare, Giulio esce dalla stanza passandomi accanto e colpendo la sua spalla contro la mia.
Decido di seguirlo, ad un certo punto lo fermo per un polso e si volta di scatto verso di me.
"Lasciami stare" dice con tono irritato.
"Aspetta, voglio parlarti"
"Non c'è niente da dire"
"Si, aspetta ti prego" dico, lui si volta definitivamente verso di me e incrocia le braccia al petto.
"Vai, ti ascolto" sbuffa.
"Ti volevo solo dire che anche se non ti cerco, anche se non ti scrivo, che se non ti chiamo, ti penso. Significa che mi manchi, mi manchi da morire, perché senza te non so stare.. ricominciamo, non te ne pentirai.. davvero.. Giulio io ti amo, ti ho sempre amato.. Giulio.." mi avvicino lentamente verso di lui e faccio toccare le nostre bocche. Picchiato la mia lingua sulle sue labbra, fino a che non le dischiude per permettermi l'accesso. Cominciamo a baciarci in modo passionale. Lo desideravo così tanto, le sue labbra soffici e morbide sulle mie mi fanno impazzire.
Sento poi le sue braccia sul mio petto e mi allontana bruscamente.
"Mi.. mi dispiace.. ma non ce la faccio" dice per poi girare i tacchi e andarsene.
"Aspetta ti prego" lo rincorro.
"Ti prego lasciami da solo, tu non capisci,  pensavo di fidarmi invece mi hai solamente illuso"
"Aspetta posso spiegare, sul serio"
"NO, lasciami da solo, non voglio sentire le tue scuse." afferma prima di andarsene definitivamente.
Mi metto la mano sulla bocca e le lacrime cominciano a cadere, così faccio anche io cadendo sul pavimento, soffocata dalle lacrime. Comincio a respirare male, vederci offuscato.. No, non ora non adesso.
Sento solo voci lontane chiedermi
"Gaia è tutto apposto?"
"Gaua ci sei?"
Poi tutto il dolore mi assale, mi divora, mi mangia, mi uccide.

SPAZIO AUTRICE:
SALVEEEE💕
Alloraaa cosa credete che succeda tra Gaia e Giulio? Ed X sparirà o rimarrà ancora?😏
Lo scoprirete, lo scoprirete eheheh
-Alessia🌹

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