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Wolfy si alzò dal letto piena di energia. La notte era rimasta a parlare con la volpe di come avrebbero mantenuto il loro rapporto. Ma non avevano risolto molto. Una cosa era certa: Goldie continuava ad amarla.
Il cyborg lo coprì mentre era abbracciato alla sua folta e morbida coda. Wolfy lo accarezzò prima di vestirsi e scendere le scale. Corse fuori fino la fermata dell'autobus più vicina per arrivare in stazione a Londra. Da lì sarebbe andata agli ex Kong Studio per trovare Del. Tutta incappucciata salì sul bus a sguardo basso e con le cuffiette nelle orecchie. Cercava sempre di non farsi riconoscere, ma chi non poteva notare il taglio sulle labbra o la saldatura? Poi la puzza di tabacco innondava le narici di tutti. Come al solito seduta al secondo posto vicino il finestrino. Sapeva che la gente l'aveva riconosciuta nonostante la coda fosse nascosta sotto la felpa.
Scese in stazione. Era nervosa, le persone guardavano i suoi occhi neri oltre le lenti degli occhiali da sole. Certi non ci facevano caso all'individuo stra mega sospetto che camminava. Uscita dalla stazione si tolse il cappuccio e gli occhiali liberando la coda. Chissene se la gente la fissava. Non ce la faceva più. Sperava solo di non trovare paparazzi che le chiedevano del caso di Maiyun.
Arrivò sul posto ormai spazzato via dal tempo. Solo il cimitero rimase. Wolfy fece un balzo e scavalcò il cancello nero.
"Hey! Ferma!" Si guardò intorno e vide un poliziotto che correva verso di lei. Il cyborg tirò subito fuori il distintivo e lo mostrò all' uomo.
"Ehm...amici?" Chiese con sorriso nervoso.
"Che devi fare?" Domandò l'altro.
"Mi serve un amico invisibile per risolvere un'indagine" rispose Wolfy.
"Vuoi invocare uno spirito? Siamo tornati negli anni 10? Dove sulle tv italiane andava in onda Mistero?" Il cyborg non disse nulla. Si limitò a lanciare ultrasuoni che sembravano semplici guaiti. L'agente si mise a ridere sotto i baffi nascondendo il sorriso sotto la mano... finché il suo auricolare Bluetooth non gli diede una scossa enorme che lo fece gridare.
"O-okay! Fai quello che devi fare!" Disse andandosene spaventato. Ora a sentire la scossa era Wolfy.
"Yoo gattina! Pensavo fossi tu la più fifona del mondo" lei si girò e vide il suo adorato Del. Lo abbracciò.
"Ma io non temo i fantasmini come te" disse scodinzolando.
"Mi sei mancata micetta"
"Anche tu stupido gatto rapper"
"Miao" Wolfy rise divertita mentre Del le accarezzava l'orecchio.
"Insomma? A cosa ti servo?" Domandò il fantasma.
"Devi farmi da agente segreto" Del strinse gli occhi.
"Uhm...dovrei fare la spia?"
"In teoria sì"
"In pratica?"
"Sì" i due si guardarono per un istante.
"Allora?" Sbottò il robot.
"Okay okay robottina. Agente 3030 in azione se..." ecco i soliti ricatti.
"...ritorni a cantare con me" Wolfy sospirò mentre guardava lo sguardo da cucciolo di Del.
"Non è una cattiva idea, sai T?" Sorrise lei.
"Hey! Ti ho detto mille volte di non chiamarmi T" la rimproverò il rapper. Wolfy abbassò la testa con faccino dolce.
"Oh dai vieni qui piccoletta" Del l'abbracciò. Alla robottina piaceva così tanto quando l'abbracciava e lei faceva le fusa. Poi si ricordò del vero motivo per cui lo aveva cercato.
"Del...d-devo parlarti" disse amaramente.
"Ma certo Wolfy, dimmi tutto micina"
"Ecco...Goldie, lui" cominciò a balbettare.
"Cosa ti ha fatto quel pezente?" Del strinse i pugni.
"Lui v-voleva divorziare" cominciò la minuta ragazza.
"E-e ieri abbiamo provato a ricongiungerci ma..." le lacrime cominciarono a formarsi negli occhi.
"Non abbiamo risolto granché"
"Quel bastardo!" Sbottò furioso il fantasma.
"E PJ? Come l'ha presa?" Domandò più calmo.
"È arrabbiato con suo padre e sta cercando di parlarci ma ogni volta Goldie alza la voce..." rispose l'altra.
"Hey Wolfina. Conta su di me" la consolò lo spirito.
"Dai, vuoi una siga?" Chiese Wolfy cercando di ritrovare il sorriso.
"Grazie, piccola mia. Andiamo a sederci" i due affiancati si sedettero vicino un albero. Wolfy si era accocolata sul petto dell'amico mentre il lupo Bone gironzolava tra le tombe. Il robot era al sicuro ora. Del era con lei. Sarebbe andato tutto bene.
"Wolfy" la chiamò lui.
"Ricordati che non smetterò mai di volerti...e di voler vederti sorridere" il fantasma arrossì.
"Se ti avessi incontrata prima tesoro mio"
"Ahahah...sarei stata appena una piccolissima bimba"
"Sì...ti avrei vista crescere" Wolfy guardò Del meravigliata da quanto fosse profondo in quel momento. Dopo tutti questi anni... possibile che sia ancora davvero così innamorato? Ed è possibile che lo sia anch'io di Goldie? Si chiese senza staccare lo sguardo cupo dall'amico. Del si voltò verso di lei spegnendo la sigaretta.
"Grazie di avermi parlato piccola" disse.
"Dovevo dirlo a qualcuno...va tutto bene?" Il fantasma spalancò gli occhioni bianchi.
"E? Certo! Perché?" Chiese lui stranito.
"Sembri strano...è forse perché ti ho lasciato un po' da parte?" Del abbracciò il robot.
"Gattina. Hai una famiglia a cui badare, ovvio preferirei averti sempre al mio fianco ma hai le tue responsabilità. Sono felice così per-" prima che Del potesse concludere Wolfy gli diede un bacio sulla guancia facendolo arrossire.
"Grazie della comprensione amico mio" disse dolcemente.
"Vuoi che ci parli io con Foxx?" Domandò il rapper.
"No. Hai fatto abbastanza e ti ringrazio. Solo cerca di ottenere più informazioni possibili da lei" Wolfy gli mostrò una foto di Kathy.
"È ancora intera?" Domandò stupito Del.
"Purtroppo...ho il sospetto che abbia ucciso lei Maiyun. Non ne sono certa, ma non faceva altro che nascondere la sua identità da me quando era fuori. E parlando dell'omicidio si innervosisce" spiegò Wolfy.
"E poi non hai detto che lui aveva sparato e si è sentito rumore di metallo?" Chiese l'amico.
"A questo proposito Katherine non presenta alcuna saldatura...ma sai con la tecnologia moderna chissà cosa ha fatto"
"Ma il movente?" Wolfy sospirò.
"Non è di sicuro un attentato omofobico o transfobico perché a quanto pare Kathy è lesbica o bi...forse è una vendetta contro di me. O forse è stata pagata per farlo... fatto sta che dobbiamo indagare perché non ci sono altri robot in zona" Del si alzò in piedi.
"Indagherò" disse guardando l'orizzonte. Wolfy chiamò Bone vicino a lei.
"Ti sei divertito a gironzolare nuvoletta?" Domandò.
"Sì sì! Ma che peccato...nessun fantasma nei dintorni a parte Del" rispose scodinzolando l'altro.
"Dai, ritorna a far compagnia a Libera" il robot spense la sigaretta e il lupo sparì.

***

Peter Junior sentì qualcosa di appena appena umido sul suo naso e dei getti di aria calda. Aprì gli occhi miopi e vide un musetto grigio chiaro e dei folti capelli scuri.
"Cavolo è vero! Devo chiamare Ben!" Sussurrò. Kadigia aprì lentamente i suoi occhi scuri e sbadigliò mentre PJ si stava alzando.
"Peter, ritorna a dormire amore. Non c'è ancora l'alba" disse debole.
"Shh! Vado a prenderti la colazione" disse Peter uscendo dalla stanza.
"Prendi Hopi, a momenti si sveglierà e chiederà cibo. Preparagli qualcosa tipo carne frullata" PJ tornò indietro a prendere il piccolo che dormiva dolcemente avvolto nelle coperte. Era magrolino anche lui, ma meno della madre. Faceva pensare che Kadigia cedeva quel poco cibo che otteneva a lui. Le guanciotte pelose lo facevano sembrare grasso invece.
"Sai Pete? Lui pensa che tu sia suo padre" sì, l'ho notato.
"Lui aveva il colore del pelo come i tuoi capelli" a quell'affermazione il ragazzo guardò la lupa sdraiata nel letto. Aveva uno sguardo triste. Cambiò discorso per distrarla.
"Okay, vado giù ora, non ti muovere" disse uscendo.
Appoggiò il piccolo sul divano e andò in cucina. Ad un certo punto Hopi si mise a guaire. PJ girò la testa e vide Libera con il cucciolo in bocca mentre lo trasportava vicino il camino. Si sdraiò tenendolo tra le zampe, al caldo sotto il petto. Hopi smise di guaire e strofinò il musetto sul collo della rennalupo.
"Ma guarda chi si è affezionata a un piccolo cucciolo!" Esclamò intenerito Peter. Si sentirono dei passi pesanti dalle scale.
"Ma guarda chi ha sentito odore di cibo!" Rise notando che era lo zio dal pelo arruffato ancora assonnato.
Il visone si avvicinò a lui con il naso che si muoveva mentre annusava.
"Hey ingordo, non è per te! È per Hopi. Dopo preparo per te" gli disse PJ leccandogli la guancia. Dyna abbattuto si sedette sul divano fissando il giardino oltre le portefinestre davanti a lui.
Peter finì le colazioni per tutti e tre gli affamati.
"Zio! È pronto!" Avvertì. Il visone si avvicinò stancamente al nipote e afferrò la scodellina riempita con delle uova. Non c'era colazione più buona per lui.
Il ragazzo lo sorpassò appoggiando la poltiglia di carne sul tavolo per poi avvicinarsi a Libera. Le porse la ciotola.
"Berry, dovrei dar da mangiare al piccolo" disse delicato prendendo il cucciolo scodinzolante. La lupa viola ringhiò con il pelo dritto mentre il fagotto veniva portato via. PJ la accarezzò.
"Hey, va tutto bene! Sono io Peter!" Libera annusò la mano del semi robot e sbuffò.
PJ si allontanò e ritornò in cucina con il cucciolo in braccio.
"Cibo?" Chiese il piccolo.
"Sì Hopi" rispose il ragazzo. Il cucciolo allungò le braccia verso la scodella.
"Sì ora ti do! Stai buono cucciolotto! Sei peggio dello zio" ridacchiò Peter immergendo il cucchiaio nella ciotolina. Imboccò il piccolino affamato.
"Ti piace?" Chiese. Hopi annuì.
"Pete, faccio io, occupati di Kadigia" disse Dyna dopo aver finito di mangiare.
"Grazie zio" ringraziò il ragazzo porgendogli il cucciolo e portando il vassoio nella stanza. La lupa dormiva serenamente avvolta dal piumino. Chissà da quanto non sentiva quel calore.
"Hey cucciola" PJ appoggiò il cibo sul comodino e stuzzicò il nasino che spuntava fuori da quel mucchietto. La lupetta starnutì e nel farlo ritirò il muso.
"È pronta la colazione, ed è secondo una dieta specifica per rimetterti in forma" Kadigia si tolse le coperte e annusò l'odore del cibo.
"Grazie Peter" disse dando un bacio affettuoso sulle labbra aranciate del compagno. Peter aveva sempre e solo baciato labbra carnose e lisce, non era abituato a quella linguetta rosa e ruvida che gli pizzicava la bocca (chissà come l'autore sa tutte ste cose sul bacio di un animale...). Ma gli piaceva molto più di un semplice bacio a stampo o di una limonata.
"Vorrei più baci così da te" disse facendo arrossire la ragazza.
Il telefonino squillò e Peter uscì dalla camera.
"Pronto?"
"Peter Junior Foxx" era Benedetta.
"Sì, sono solo le otto ma esigo delle spiegazioni"
"Oh Ben te l'ho detto!"
"No. Io sono sicura che mi stai scaricando per quella lupa smilza e uscita dal nulla"
"..."
"È COSÌ?!?!?"
"................"
"Peter"
"..."
"Vaffanculo"
"." E la ragazza concluse la chiamata. Peter stette lì immobile sullo stipite della porta a guardarsi i piedi. Dieci anni di relazione buttati al vento. Dieci anni di baci, pianti, giochi, scherzi, pigiama party... davvero voleva questo? Davvero voleva rinunciare alla sua fidanzata? Era così confuso...ma Kadigia lo amava e aveva bisogno di un uomo che la aiutasse.
"PJ?" Lo chiamò Kadigia.
"Arrivo amore" disse l'altro entrando. La lupa aveva mangiato solo la fetta biscottata al miele ed il latte.
"Non riesco a mangiare altro" disse ranicchiando le gambe al petto. Era troppo carina. Peter si mise sul letto gattonandole incontro. Appoggiò la testa sul suo petto chiedendo i grattini. Invece la lupetta cominciò a spostargli i capelli e a pettinarli con qualche leccata anche sulle orecchie.
"Sei per caso uno sciamano?" Domandò Kadigia.
"No ma mi piacerebbe" rispose l'altro.
"Pensavo lo fossi. Guarda quanti orecchini" Peter ridacchiò leccando il pelo del suo collo.
"Oh Peter...mi fai scodinzolare!" Esclamò la lupa. PJ la sollevò e la fece sedere sul suo ventre. Kadigia gli leccò le labbra insistendo per aprirgli la bocca. In fondo lei era abituata allo scambio di saliva. Peter ricambiò i baci

WS4: La Vendetta Dello Sciamano Where stories live. Discover now