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Iniziò a sentire un fruscio dietro di se. Diventava sempre più forte, sempre più inquietante. Le foglie delle chiome degli alberi che si muovevano gli davano l'impressione di avere qualcuno dietro di se che non camminava. Che fluttuava. Si voltò e...

Niente.

Sentì di nuovo il fruscio ora più forte. Il cuore iniziò a battergli forte e il respiro si fece pesante.

Non si girò verso il rumore, questa volta. Il fruscio andò pian piano diminuendo, fino a quando non sparì del tutto. Si voltò. Questa volta non c'erano gli alberi, l'oscurità o il nulla davanti a se. Ora c'era un'enorme montagna di sabbia nera a forma di triangolo, della quale si vedevano solo un occhio rosso e una bocca  con denti aguzzi raccolti in un ghigno malefico.

Bill impallidì davanti a quella figura oscura e mentre quella "cosa" avanzava lentamente verso di lui, Bill iniziò a indietreggiare senza mai distogliere lo sguardo dal mostro. Inciampò in una radice e cadde all'indietro. Cercò di alzarsi ma non ce la fece. Era come se qualcosa lo tenesse attaccato al terreno. E quel qualcosa era proprio quella radice, che aveva iniziato ad attorcigliarsi attorno all'esile corpo di Bill. Cercò di divincolarsi, ma invano.

Mai in vita sua Bill aveva perso il controllo della situazione, ma in quel momento era completamente entrato nel panico. Quell'occhio rosso e quel ghigno gli ricordavano tantissimo ciò che era successo quella mattina a casa sua. Sembrava che qualcuno ce l'avesse particolarmente con lui. Ma non sapeva chi e il perchè.

Era immobile, davanti a quella piramide nera e non poteva fare altro che cercare di divincolarsi da quella radice. La piramide emanò una risata terrificante e avvolse Bill con tutta la sua oscurità. Bill si coprì il viso con le braccia.

Poi tutto buio.

Quando si risvegliò, sentí un fischio assordante e un dolore lancinante alla testa gli fece fare una smorfia di dolore. Si toccò la testa ma non aveva ferite. Aprì gli occhi, ma li richiuse subito, sentendo dolore anche a quelli. Posò la mano per terra. Era libero dalla radice, ma sentì qualcosa di liquido sotto il palmo della mano. Cercò di aprire gli occhi, nonostante il dolore e vide che era sangue. Una pozza di sangue si dilatava sotto di lui. Vide che fuoriusciva dalle ferite provocate dalla stretta della radice e ne aveva un po' sul viso.

Sentì di nuovo il dolore, ma in particolare all'occhio destro. Vide che il sangue scendeva anche da lì. Portò una mano sull'occhio e vide che non c'era più. C'era molto sangue ma l'occhio no.

Il suo bel maglione giallo era sporco di rosso e i pantaloni strappati.

Iniziò a piangere, un po' per tristezza, un po' per paura.

Voleva tornare a casa e accorgersi che era stato tutto un sogno.

Io-Bill CipherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora