L'apprenditorio

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Cos'è quest'"Apprenditorio" di cui parli?

-È come una tana ma più grande, con tanti piccolini come te che vanno lì per giocare ed imparare...-

Mia madre mi voleva allontanare dalla tana per qualche motivo che non conoscevo, ma se veramente potevo giocare con tanti altri pacuti* della mia stessa etá allora non ci vedevo niente di male... Però ero curioso di quell'"imparare"... non mi convinceva... ogni volta che sentivo quella parola era in qualche frase come "sbagliando s'impara" o "guarda e impara"... nel primo caso commetti un errore e nel secondo caso il pacuto che ti fa vedere come si fa qualcosa lo fa per vantarsi... non mi convinceva

Ma... "imparare" in che senso?

-eheh, beh, imparare a conversare, ad orientarti, a fare i calcoli e ad essere forte...-

Ma io sapevo parlare con gli altri, se mi trovavo nel bosco sapevo tornare alla tana ed ero anche forte... ma "fare i calcoli"... non capivo cosa significasse... che calcoli? "Calcolare" assomigliava a "Scaccolare"... ma faceva schifo... poco importa, sarei andato lì anche solo per giocare, non mi importava più di tanto...

Il giorno dopo mi svegliai presto, erano ancora tutti a dormire ma io ero troppo eccitato dalla curiositá di questo misterioso "apprenditorio". Mi diressi nella stanza "da mangiare" e iniziai a mangiarmi le radici "nere", in assoluto le mie preferite. Dopo una trentina di minuti arrivo mia sorella con una fascia color fuoco in testa che le copriva il mancante orecchio sinistro, colpa di quella volta che la lascia fuori mentre qualche bestia la aggredì... non ci ebbe rimesso la vita ed io non sentivo alcun rimorso.

Mi strappó di mano il barattolo di radici nere ed inizio a mangiare facendomi un'antipatica linguaccia

EHY! LI STAVO MANGIANDO IO!

-E adesso li sto mangiando io, si, proprio io-

Era insopportabile, ma se le fossi risaltato addosso sarebbe andata a finire come qualche mese fa... e non volevo prendere un altro di quegli schiaffi...

L'urlo che scagliai contro mia sorella in quel momento dovette svegliare i miei perchè sentii dei passi avvicinarsi alla stanza... ed avevo ragione: arrivarono a passo lento mia madre sbadigliando e mio padre strofinandosi gli occhi con i polsi

-Cosa sono queste urla di prima mattina, io e mamma stavamo ancora dormendo...-

-È stato lui, proprio lui!-

Mi indicò senza farsi troppi scrupoli mentre una radice le penzolava dai denti. Iniziai a ringhiare guardandola più male che mai

LEI MI HA STRAPPATO DI MANO LE RADICI CHE STAVO MANGIANDO!!!

Appena urlai quella frase mio padre prese il barattolo di radici che prima mia sorella teneva tra le zampe e lo chiuse per poi metterlo in un punto così in alto che ne io e ne Prince potevamo raggiungere

-Lo sapete che quelle radici sono solo per i grandi, perché le stavate mangiando?-

Scambiai uno sguardo leggermente affranto con mia sorella, entrambi amavamo quelle radici ed entrambi le rivolevamo indietro

Non c'era altro da mangiare...

-Giá, mamma si è dimenticata di fare la raccolta questa settimana...-

Mia madre, senza ascoltare altro, si diresse verso la cassa-dispensa e tirò fuori un barattolo dalla forma quasi sferica che scosse puntando il naso verso di noi

-Non potete essere più ciechi di me...-

-Però di certo posso mentire più di te, eheh-

-Stai percaso dicendo che io dico le bugie?-

-Non oserei mai-

Mio padre ridacchiò guardando in modo strano mia madre, e mia madre sorrise come se riuscisse a vedere veramente la sua espressione... mi sentii a disagio in quel momento... e anche mia sorella probabilmente...

Fatta l'ormai inutile colazione con le orribili, rivoltanti e disgustose radici arancioni mia madre si incamminò verso l'esterno, seguita da mia sorella e a sua volta seguita da me

Mamma, dove andiamo?

-All'apprenditorio, mi pare scontato-

M-ma tu sai dov'è!?

-Secondo te cosa intendevo ieri per "sapersi orientare"?-

Mi zittii... se una cieca sapeva portarmi in un punto specifico della foresta solo grazie all'apprenditorio... allora forse avevo ancora molto da... "imparare"...

Arrivammo. Entrammo nella grande tana di questo Apprenditorio ed io e mia sorella ci guardammo in torno... sará stata quattro volte la stanza "da Mangiare" della mia tana... e c'erano tre gruppi di pacuti bambini e due pacute adulte

-Uvarum Curiosa Astutia, questo è il tuo primo giorno di Apprenditorio, voglio che tu faccia il bravo e che ti faccia tantissimi amici... rendimi fiera di te...-

Detto il mio nome completo e finito il breve discorso mi sorrise con amore, poi mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia per poi andarsene... lasciandomi lì... da solo... in mezzo agli sconosciuti... e l'unica pacuta che conoscevo era mia sorella... non poteva andarmi peggio...

Una delle due pacute adulte mi portò in uno dei tre gruppi, probabilmente assieme a quelli della mia etá, fatto ciò ci dettero delle pietre colorate e dei fogli di pino* e ci dissero che potevamo disegnare quello che volevamo... non era "giocare"... ma nemmeno mi sembrava "imparare"... non mi era mai capitato di "disegnare", quindi osservai prima cosa facevano gli altri... ero incuriosito...

-Ciao, io mi chiamo Drako-

Uno strano pacuto dalla pelle liscia e verdastra mi sorrise, sembrqva stesse aspettando una risposta, così gli dissi il mio nome

Mi chiamo Uvarum Curiosa Astutia ed ho tre anni

Dissi con aria superiore, quasi insolentemente, ma servì per attirare l'attenzione di tutti quelli del mio gruppo su di me

-Wow! Quanti nomi!

-Io mi chiamo Monitio Erupo! So disegnare meglio di tutti!-

Disse un pacuto un pò grassoccio con il pelo tutto marrone e due piccole orecchie tonde

-Io mi chiamo Nebula Aequalia Erupto, sono cugina di questo panzone che disegna malissimo-

Mi disse una pacuta leggermente robusta dal pelo bianco e le orecchie piccole e tonde mentre tirava quelle di Monitio

A giudicare dall'aspetto dovevano essere degli orsi loro due, mentre per Drako non ne avevo idea... so solo che aveva dei denti davvero aguzzi... più dei miei...

Iniziammo a parlare, mentre iniziai a disegnare la mia tana sul foglio di pino, mi raccontavano di come tutti loro si conobbero all'"apprenditorio minore", un apprenditorio che, a detta loro, non era obbligatorio da fare a differenza di quest'altro. Poi Drako mi disse che la sua sorella maggiore stava trascorrendo il suo ultimo anno all'apprenditorio, proprio come mia sorella e da lì iniziammo a parlare dei nostri gusti, dei nostri giochi e cibi preferiti, delle nostre passioni e di tutto quello che ci passava per la testa... avevamo molto in comune... diventammo subito migliori amici...






Pacuto: una terminologia utilizzata da questi "animali umanoidi" che utilizzano per non dividersi in razze, un pò come il termine "persona"

Foglio di pino: un comune foglio di carta dal colorito marroncino ricavato dagli alberi di pino

Piccoli passi prima dell'uvaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora