La cuoca

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Mia madre era solita portare me e mia sorella all'apprenditorio ancor prima che arrivassero le due insegnanti e mentre Prince si addormentava all'entrata della grande tana, io sgattagliolavo nella cucina, dove c'era Cipollina, la cuoca dell'apprenditorio

-Buon giorno Uvetta-

Mi salutava sempre in questo modo appena mi vedeva, poi mi dava una piccola radice nera e mi faceva l'occhiolino uscendosene sempre con la frase "io non ti ho dato nulla", poi si voltava e riprendeva a fare quello che faceva. Io, mentre lei armeggiava nella sua cucina prendendo oggetti ed ingredienti qua e la con quattro delle sue otto zampe, mangiavo la radice nera a piccoli morsi per godermela al meglio per poi prendere un giocattolo di legno a molla che Cipollina teneva sempre in cucina, caricavo la chiave e questo cosetto dalle orecchie lunghe iniziava a camminare... "iniziava"... infatti il poveretto aveva una zampetta danneggiata e quasi sempre cadeva sul tavolo muovendo le zampe a vuoto e raramente lo vedevo camminare fino in fondo al tavolo fino a che non cadeva perchè, appunto, il tavolo era finito... ma non ci arrivava quasi mai.

La specialitá di Cipollina era la minestra alle verdure, io non mangiavo mai la zuppa alle verdure, qualunque zuppa di qualcunque pacuto cuoco o chef che sia... ma quella di Cipollina era squisita: bastava darvi una sola cucchiaiata e non riuscivi più a fermarti! Era incredibile!...

Quando dalla sala "da mangiare" sbucava fuori la testa di Guglielma e quegli otto occhi scrutavano tra noi bambini non vedevo l'ora che scegliesse me per aiutarla ad apparecchiare... perchè ogni volta che io andavo ad aiutarla lei mi prometteva sempre una doppia porzione di zuppa se ce n'era, ed io ero al settimo cielo!

Detto in poche parole Cipollina era la mia cuoca preferita ed anche una grande amica... mi dispiaceva solo il fatto che lei non si fermasse mai a mangiare con noi... ne con le insegnanti... ma purtroppo non potevo farci niente, era la cuoca e doveva occuparsi di servire tutti quanti... ma sembrava che le piacesse, ci serviva sempre con un bel sorriso stampato sul volto ed ogni tanto girava tra i tavoli a scherzare e ridere con noi.

Piccoli passi prima dell'uvaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora