La volpe e l'uva

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C'era una storiella che girava su noi volpi... e che gira tutt'ora... questa storia parla di una volpe come me che si aggirava affamata tra dei vigneti. I vigneti sembravano tutti vuoti ma ad un certo punto riuscì a trovare un grappolo d'uva, sembrava invitante, alchè cerco di raggiungerlo per mangiarselo. Dopo tentativi inutili si diede pace e dando le spalle all'uva disse "pazienza, tanto è andata a male"... almeno così mi hanno sempre raccontato...

Le due insegnanti dell'apprenditorio ci hanno portato in gita per la mia prima volta, la destinazione era un vigneto di un vecchio pecorone con tanta lana sotto il mento e poca sopra la testa che si trovava in delle colline situate nella direzione opposta alla grande montagna della foresta. Appena arrivati le insegnanti ci diedero due guanti di quercia* ed un copricapo di stoffa

-Ora dobbiamo aiutare il vecchio Malire a raccogliere più uva possibile!-

Forse la maestra Ara non era stata molto gentile a definire il contadino Malira... "vecchio", ma la cosa che al momento mi interessava era l'uva. Una banale storia negava il fatto che io potessi raccogliere dell'uva, ma non ci diedi troppo peso e mi infilai i guanti. Anche Drako indossò i guanti ma appena se li i filò le sue affilatissime unghie strapparono le punta delle dita dei guanti e ci scappò una risata.

Iniziammo tutti a raccogliere i grappoli dal vigneto e li mettevamo in delle sacche apposite. Io e Drako non avevamo fatto altro che stare vicini, raccoglevamo i grappoli mentre ci raccontavamo tante barzellette, e tra una risata e l'altra ci scambiavamo i "ruolo": un reggeva il sacco mentre l'altro raccoglieva l'uva in modo alternato... era divertente!

-Forza bambini! Tornate qui con i grappoli!-

Al richiamo della maestra tornammo tutti con i piccoli sacchi belli pieni, qualche furbetto si era mangiato dei chicchi d'uva durante il lavoro ma le insegnanti non sembravano essersela presa per così poco. Il vecchio Malire era davvero fiero del lavoro da noi svolto

-Ehi! Perchè non mi aiutate a fare anche l'iva dato che ci siete? Con un etá come la mia è un pò dura spremere tutti questi chicchi d'uva tutto da solo...-

Le maestre erano entudiaste della proposta... nonostante loro non dovessero alzare un dito... fattostá che ci fece riempire delle casse non molto grandi con i grappoli e tutti noi iniziammo a spremere l'uva a zampe nude... beh, tutti noi eccetto me: a me faceva quasi senso spremere quei grappoli dal quale poi usciva quel liquido puzzolente... forse non ero tanto diverso dalla volpe della storia... anche se trovavo strano che una storia così banale venisse tramandata da generazione in generazione... forse non riuscivo a capire la vera morale della storia... e forse io la interpretavo nel modo sbagliato...

trovai strano che dal semplice disprezzo per il vino arrivai a riflettere sul vero significato della storia... ero sbalordito...

A fine giornata io ero l'unico, asieme alle fue maestre, che non aveva le mani che puzzavano di vino.

Tornammo alla grande tana dove c'erano tutti i nostri genitori che ci aspettavano. Io corsi incontro a mio padre e lo abbracciai forte forte sorridendo

Papá! Ho raggiunto il grappolo!!!

Mio padre mi prese in braccio sorridendo lievemente e mi diede un annusata

-No, non lo hai neanche sfiorato...-

Ci rimasi un pò male sentendo quella frase... pensavo che papá sarebbe stato fiero di me appena raccontata la notizia... eppure...

Di sera, quando eravamo tutti pronti per dormire, non riuscivo a prendere sonno... "non lo hai neanche sfiorato"... quella frase continuava a rimbombarmi in testa, come se volesse farmi capire qualcosa... ma niente, non ci riuscivo... non riuscivo a capirne il senso...

Non la hai neanche sfiorata...





Guanti di quercia: guanti ricavati dal legno di quercia dopo un lungo processo di lavorazione e di flessibilitá... romperli è quasi uno sfregio

Piccoli passi prima dell'uvaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora