19 || Dimenticarmi Di Lui

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Logan



Sono passati esattamente otto giorni e dieci ore dall'ultima volta che Harper mi ha rivolto la parola.

Non che io stia tenendo il conto, sia chiaro.

Ed è almeno mezz'ora che Zac cerca di cavarmi qualche parola di bocca, dato che da quando sono entrato in casa sua e mi sono accasciato sul divano non ho fatto altro che fissare lo schermo della tv. Anche se in realtà Jersey Shore non è un programma particolarmente interessante.

"Sto iniziando a preoccuparmi, Logan" Il mio migliore amico mi fissa, seduto sul bracciolo del divano in pelle. Sento il suo sguardo su di me, ma non mi volto. Non ho il coraggio di guardarlo in faccia.

Da quando siamo tornati dal campeggio io e Harper non abbiamo fatto altro che ignorarci. Lei scende a fare colazione non appena io torno in camera per prendere lo zaino; si fa accompagnare a scuola da Paige e torna a casa in autobus; a cena non ci rivolgiamo la parola se non per non far insospettire i nostri genitori, e ogni volta che ci capita di scontrarci nei corridoi la mia sorellastra finge di non vedermi.

Ovviamente non ho potuto chiarire con lei ciò che è successo l'ultima sera al Camp Rockefeller. E Harper mi sta facendo capire abbastanza esplicitamente che non vuole parlarne.

Un paio di volte mi è capitato di vederla insieme ad Elliot nel parcheggio della scuola, subito dopo le lezioni. Ho cercato di trattenere la rabbia, consapevole del fatto che una scenata non avrebbe risolto niente, anzi avrebbe solo peggiorato le cose tra di noi.

Ma ammetto di aver notato qualcosa di diverso nel comportamento di Harper. Sembrava quasi.. infastidita dalla presenza del suo ragazzo.

"Hai intenzione di rispondermi o devo continuare a parlare al muro?" Zac mi lancia un cuscino in testa, facendomi scattare per la sorpresa.

Mi giro lentamente verso di lui, e quando i nostri occhi si incontrano leggo la preoccupazione nel suo sguardo.

Sospiro e mi passo una mano tra i capelli.

"Ti ho già detto che sto bene, Zac. Vuoi lasciarmi in pace per favore?"

"Non stai bene" Il mio migliore amico scuote la testa, tenendo le braccia incrociate al petto. Sembra quasi mia madre.

"E' tutta la settimana che ti comporti come un vegetale. Non parli con nessuno, hai il viso sciupato e non ridi più alle mie battute"

"Forse perché le tue battute non fanno ridere?"

"In questo momento non ragioni con lucidità" Zac alza lo sguardo al cielo, strappandomi una risata che soffoco immediatamente.

Anche solo sorridere mi sembra uno sforzo enorme.

"Visto? Stai lentamente tornando in te!" Zac si butta al mio fianco, stringendomi il braccio e strusciando la guancia sulla mia spalla come un gatto che fa le fusa.

Fingo un atteggiamento infastidito e muovo il braccio per costringerlo a spostarsi, ma lui non molla la presa.

"Continuerò a fare l'idiota finché non mi dirai cosa c'è che non va"

"Ti ho già detto che va tutto bene!" Sbuffo, questa volta realmente a disagio.

"Piantala, Logan" Zac alza lo sguardo su di me, e vedo che è serio. E' preoccupato per me.

"Che cosa ti succede? Lo sai che puoi parlarmene. Faccio lo scemo ma sono comunque tuo amico, e gli amici servono a questo"

Resto a fissarlo in silenzio per qualche secondo, consapevole del fatto che è sincero. Siamo migliori amici dai tempi dell'asilo, e lui c'è sempre stato per me, nel bene e nel male. E' mio fratello, e non posso mentirgli ancora per molto.

Mio Fratello è un BastardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora