Mio Fratello è un Bastardo

31 || Quanto può far male un cuore spezzato

❥ Logan

Non avrei mai pensato di dire una cosa del genere, ma svegliarmi nel mio letto, stamattina, è stato un trauma.

Non ero più abituato a ritrovarmi da solo nella mia enorme stanza spoglia, senza Zac che russa fastidiosamente nel letto singolo accanto al mio. Ma la parte peggiore è stata la colazione. Dover mangiare in silenzio, con Harper davanti a me troppo occupata a guardare il telefono per prestarmi attenzione, mi ha riempito di nostalgia.

Nell'ultimo mese mi ero preparato una routine che ora rimpiango amaramente. Ogni mattina, dopo essermi fatto una doccia e infilato i vestiti, sgattaiolavo in camera di Harper per darle il buongiorno. Mi accoglieva sempre con un'espressione sorpresa, anche se sapevo benissimo che era tutta una farsa: era un'abitudine talmente ripetitiva che non avrebbe potuto coglierla di sprovvista.

Dopo un paio di baci e qualche lamento per la giornata scolastica che ci si prospettava davanti - e anche una mezza dozzina di richieste da parte mia di saltare le lezioni per fare qualcosa di più divertente - entrambi raggiungevamo i nostri genitori in cucina per la colazione, e subito dopo ci avviavamo verso la St. Jude con la mia auto.

Qualche volta sono persino riuscito a convincere Harper ad andare a scuola in moto, e il ricordo delle sue braccia strette attorno ai miei fianchi ora mi provoca una fitta allo stomaco.

Chissà dove ho sbagliato, che cosa ho fatto di male per meritarmi di incontrare l'amore della mia vita e perderlo in un batter d'occhio. Forse è il karma che ha finalmente deciso di punirmi per il mio passato da stronzo, anche se avrei preferito qualcosa di diverso. Che so, un brutto voto a scuola, o anche essere cacciato dalla squadra di football. Tutto ma non dover guardare in faccia Harper e sapere che non è più mia.

Non è per lei che sono tornato a casa, ovviamente, anche perché sarebbe stato masochista da parte mia. L'ho fatto solo ed esclusivamente per mia madre: non voglio essere la causa della sua sofferenza, non dopo tutto quello che ha dovuto passare negli ultimi anni, con mio padre e tutto il resto.

Non ho neanche provato a chiedere ad Harper se volesse un passaggio per andare a scuola. A dire il vero sì, ho tentato, ma non appena ho aperto la bocca la voce mi è morta in gola e sono rimasto a fissarla mentre si allontanava verso la macchina di Paige nel vialetto, salutando tutti a parte me.

E adesso mi trovo qui, seduto in fondo all'aula di Fisica con Harper a pochi passi da me, mentre il professore blatera su qualche formula che non ho neanche studiato. E' al suo solito posto, i capelli biondi legati in una coda di cavallo alta, e sta giocherellando con la penna sul banco, scarabocchiando qualcosa sul bordo del tavolo.

Frequentiamo questo corso insieme dal primo anno, e mi sembra assurdo non averla notata prima che Harry facesse la proposta di matrimonio a mia madre. E' sempre stata lì, nel terzo banco sulla sinistra, eppure non le ho mai prestato la minima attenzione fino a sei mesi fa.

Forse se l'avessi notata prima le cose oggi sarebbero diverse, e non sarei costretto a fissarle la schiena mentre è inconsapevole del mio sguardo sulla sua pelle.

Forse la nostra storia avrebbe preso una piega diversa: non mi sarei mai messo con Brianna e, magari, non avrei mai assunto l'atteggiamento di uno stronzo totale.

E invece eccoci qua, due persone che si sono amate più di qualsiasi altra cosa al mondo e che ora si fingono sconosciute. Se solo mi avessero detto prima che l'amore fa così schifo non mi ci sarei mai buttato a capofitto.

Come ho fatto a non vederla prima? Ho avuto tre anni, Santo Cielo! Harper non è la tipica ragazza che attira l'attenzione: si veste casual e raffinata ma senza mai strafare, indossa solo un filo di trucco e non partecipa quasi mai alle discussioni in classe. Scappa via non appena la lezione finisce e non fa parte di nessun club scolastico, ha le stesse amiche da quando era bambina e non è mai andata in cerca di guai.