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"Kaleb..." lo fermo, prima che le cose ci sfuggano di mano. Mi costa un grande sforzo ma, ci devo riuscire, non posso permettermi di giocarmi il cuore ed i sentimenti, per poi essere distrutta. Questa volta non ne uscirei, per lo meno tutta intera, ed è ciò che non voglio. Lui, nonostante io creda che finga di essere cattivo, non è pronto ad un impegno, unico e profondo. Ed  vero che, per qualche tempo, sono stata anche disposta a lasciarmi andare ma le cose ora, sono diverse. Ammettere i miei sentimenti non è stata una mossa furba, gli ho dato una certezza e la potrebbe in qualsiasi momento, sfruttare contro di me. Mi stacco del tutto mentre lui si irrigidisce.
"Scusa, non posso Kaleb mi spiace, è troppo per me" indietreggio e gli volto le spalle. Scappo via, come se mi stessero rincorrendo, lontana da lui, da quel ragazzo che mi potrebbe fare più male di chiunque altro. Arrivo alla moto, la sorpasso e mi butto sul marciapiede, dirigendomi da qualunque parte, non importa, senza una meta ben precisa. Arrivo in un vicolo e mi appoggio al muro, sfinita ma non per la corsa, sfinita per gli eventi e le prove che la vita mi chiede di superare. Ho perso mio padre, prima ancora mia madre e, adesso, anche la casa dove sono nata e cresciuta. La forza di tutto questo, mi piomba sulle spalle, schiacciandomi, mi sembra di affogare, non riesco a respirare, in quel vicolo appoggiata al muro. Ma non sono sola, sento le sue mani, calde e familiari che mi tengono, mi sorreggono per non farmi cadere. Mi attira al suo petto, stringendomi, carezzandomi i capelli.
"Non scappare, non voglio farti male, te l'ho detto" cerca di convincermi, ma ho paura e non mi lascio andare. Voglio fuggire, per la prima volta in vita mia, non sono in grado di affrontare la situazione. 
"Lasciami andare, ti prego" lo supplico. Ma non molla, non cede, anzi mi stringe più forte.
"Sposami" dice. Resto a bocca aperta, sconvolta dalla richiesta. 
"Sei pazzo? Solo perché vuoi venire a letto con me, mi sposi! Tu non stai bene, le voci su di te sono vere, non hai scrupoli! Ed io che ti ho sempre difeso... sei come e peggio di Trey" lo lascio lì, andandomene via. Mi afferra per un braccio, prima che riesca a svoltare l'angolo, strattonandomi. 
"Credi che sarei così stupido da impegnarmi con una donna, solo per portarla a letto? Ti ricordo che qualche tempo fa' eri più che disponibile ed io non ne ho approfittato. Tu sei accecata dalla paura, non sai che cosa dici e le voci su di me, non sono affatto vere! Non sono come quella testa di cazzo di Trey!" Ringhia furioso. 
"Kaleb allora perché mi vuoi sposare, non capisco!" Urlo, di rimando.
"Che differenza fa' il motivo? Dannazione Nic, non ti capisco! Ti ho chiesto di sposarmi, il perché non importa!" Prosegue, ancora più arrabbiato.
"Importa a me, se devo passare il resto della mia vita con te! Santo cielo, non puoi gettare una bomba del genere e aspettarti che stia in silenzio e accetti! Ma con che razza di persone hai a che fare?" Rispondo per le rime. Sono stravolta, mi sposa e non devo sapere il perché.
"Lascia stare, non avrei dovuto dirti nulla! Sei come tutte le altre, vuoi sapere, mi vuoi cambiare perché così, no, non vado bene" si arrabbia lui. Se ne va via e qualcosa mi scatta dentro... gli corro dietro e lo affronto a muso duro.
"Sei un vigliacco! Non hai le palle di prenderti la responsabilità di quello che dici, non vuoi dare spiegazioni, ma tanto va bene così. Dici le cose preso dal momento, senza pensare alle conseguenze e te ne vai. Sei immaturo e sei come tutti gli altri, fanno bene a dire quelle cose di te, non hai neppure le palle per difenderti" strillo furibonda. Mi si fa' sotto e per un solo secondo, ho paura che mi possa colpire, anche se nessuno ha mai detto che è violento. Rimaniamo così, come due pistoleri, a fronteggiarci, ognuno nella sua posizione, irremovibile. Apre la bocca e la richiude, un paio di volte. Sospira e dice: "Forse è meglio se ci separiamo per un po'. Devo riflettere su alcune cose, devo farmi passare l'arrabbiatura per le tue parole e, con te intorno, non ci riesco. Vado da Keith, per qualche giorno." Keith è il suo amico, quello un pochino più in gamba. Ed ecco il motivo per cui non mi sono lasciata andare, per cui non ho accettato subito di sposarlo. Sapevo che sarebbe andata così, che sarebbe scappato. E' solo una scusa quella della riflessione, oltretutto non è lui che dovrebbe essere arrabbiato, ma io. 
"Sì, è la cosa migliore ma, non è necessario che te ne vai. E' casa tua, me ne vado io, posso stare qualche giorno in albergo, o anche più di qualche giorno" decido. Un ultimo sguardo e, gli volto le spalle, incamminandomi.

Ad ogni passo, un pezzo di me se ne va', come se volesse rimanere attaccato a quel ragazzo, così tanto complesso ma, alla fine, così semplice. 
"Nicole!" Mi chiama. Non mi volto, non posso. Devo resistere, la tentazione è tanta ma, sono forte. Ci posso riuscire, ce la devo fare.
"Nicole!!" Mi chiama ancora, accelero il passo. Sono io la codarda adesso, come lo sono stata finora, accusandolo solo per paura. Terrore di buttarmi in una nuova storia, di correre un rischio, ancorata a quelle paure che, non mi hanno mai permesso di vivere felice, di lottare e di difendermi.
"Aspetta, Nic!" Mi richiama e, questa volta, mi fermo. Non lo posso guardare però, non ci riesco.
"Va bene Kaleb, è stata colpa mia, non avrei dovuto dirti quelle cose, solo per paura. Mi spiace davvero, scusami" ammetto. Non voglio che si senta in colpa, in fondo non ha fatto tutto da solo ed io ho reagito così, davanti alle parole che volevo sentire.
Sono strana lo so' ma non posso farci nulla.
"Adesso vado, ci sentiamo Kaleb" faccio pochi passi, quando dice qualcosa che mi ferma.
"Tengo a te Nikki" esclama.
Non è la dichiarazione d'amore che speravo ma, per lui, deve voler dire tanto. Non mi sembra il tipo che si lascia andare a questo genere di confessioni.
"Lo so' Kal, anche io tengo a te. Tengo molto a te" replico.
Sento i suoi passi, si avvicina.
"Non ti prometto che sarà sempre facile. Ci saranno momenti in cui mi odierai, in cui litigheremo e tanto altro.
Ma ci saranno anche bei momenti.
Momenti di divertimento, risate e complicità, saremo insieme e non più soli. Ci faremo da spalla e ci sosterremo reciprocamente. Ti rispetto e provo per te qualcosa, che non ho mai provato per un'altra. So' che non basta in un matrimonio ma, ci metterò tutto l'impegno. "
Sbatto le palpebre, sorpresa. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, da lui.
Capisco che crede in ciò che dice, è convinto delle parole pronunciate.
Mi sorprende di nuovo, tirando fuori dalla tasca, una pallina da distributore automatico.
Mi dice:

"Chiudi gli occhi" prendendomi la mano sinistra

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"Chiudi gli occhi" prendendomi la mano sinistra.
Faccio come chiede e sento qualcosa di piccolo e freddo, scivolare sul dito anulare.
Comincio a ridere, capendo che quello è il mio anello di fidanzamento.
Apro gli occhi e lo guardo.
Montatura in "oro" ed il piccolo pezzo di vetro, bianco, stile diamante.
"Te ne comprerò uno vero" promette.
"

Questo va benissimo. Magari più avanti cambieremo la montatura. Quando il dito mi diventerà verde" ridacchio.

"Quindi, accetti?" Domanda, curioso.
Lo osservo, vedo due cose, speranza e trepidazione.
"Sì" mi sento libera...
"

Okay, muoviamoci se no rischiamo di trovare troppa gente" esordisce.

"Troppa gente dove?" Domando, mentre mi strattona.
"Alla cappella di Rosebay" mi dice.
Lo tiro, costringendolo a fermarsi.
"Ci sposiamo adesso? Così, in jeans e maglietta?".
"Ti importa? In fondo non è l'abito che conta. Ma se ti vuoi cambiare..." e decido che no, non mi importa.
"Non mi interessa, andiamo" cominciamo a correre, raggiungendo la moto.
Saltiamo sopra, al volo e partiamo a tutto gas.

SIAE Bad Guys love a Good Girl - Daniel Sharman- SU AMAZON. 29/09/2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora