Capitolo 5.

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Il delirio.

Si era praticamente scatenato l'inferno.

La scena era tipo questa: io sopra di lei, lei per terra ad urlare. Le urla più fastidiose che io abbia mai udito, sembrava un'anatra. Oh, quanto avrei voluto farla al forno e buttarla direttamente nel cesso, non avrei mai augurato a nessuno di mangiarla. Intanto, la cosa più strana era che mi sentivo del tutto naturale, zero sensi di colpa, più la guardavo e più avevo voglia di sfigurarle quel bel visino chr si ritrovava.
L'adrenalina cresceva, la voglia di picchiare saliva.

Avevano creato una Erika pazza e aggressiva. Non avevo praticamente il controllo di me.

Di ciò ne approfittò Claudia che filmava il tutto. Che deficiente.
Talmente che ero presa che neanche me ne accorsi, se non il giorno dopo. Ma ehi andiamo con calma.

Si creò una specie di cerchio attorno a noi. Ecco come attirare attenzioni senza indossare una minigonna in pubblico.
Intanto, come ben si sa, ai tempi d'oggi con i social e robe varie veniva a conoscenza del fatto sempre più gente. Tutti che si affollavano ma effettivamente nessuno che interveniva, che squallore.

Ad un certo punto non so quale strano istinto mi disse di fermarmi.
Fu così che mi guardai attorno, e vidi tutte le mie amiche.

Fu strano.

Sembravano deluse, e anche io lo ero. Ma di loro.

Facevano finta di non conoscermi, me ne accorsi perché sentii dire da Giovanna "chi sono quelle?" Nonostante fosse ad assistere in pratica in prima fila.

Proprio in quell'istante la guardai negli occhi, e lei distolse lo sguardo.

Cosa avevo fatto. Pensai. Ho rovinato tutto, come al solito.

Mi conoscevo troppo bene, sapevo che prima o poi me ne sarei pentita.
Mi stava per salire il magone alla gola. Avevo le lacrime agli occhi dopo che anche Serena mi aveva dato le spalle.

Cos'era successo?

In un attimo mi ero trovata sola.

Mi alzai e corsi via.
Fu un momentaneo sollievo vedere Mary bisbigliare qualcosa all'orecchio di un ragazzo per poi girarsi verso di me.
Magari si stava preoccupando.
O magari mi stava criticando.

Volevo morire.

Una ragazza mi ruba l'identità per conquistare un tipo che nemmeno conosco. Io difendo la mia dignità perdendola automaticamente assieme a tutte le mie amiche più strette.

Mentre correvo per strada, tornando velocemente a casa mi girai un'altra volta per vedere la situazione. Si era creato il traffico, per via delle macchine che giungevano presso il luogo della rissa. Sentivo volare pregiudizi, critiche e minacce verso di me dagli amici di Anna.

Ero basita. Mi stava per scendere definitivamente la lacrima, così presi un fazzolettino e....

Buio.


#Me.
Non so che problemi abbia, ma ho notato che scrivo esclusivamente di notte. Sono le 4 e domani ho scuola. Anche la me reale vuole morire. Ma niente, la storia sta prendendo una piega del tutto diversa da quella che avevo programmato, però ultimamente sto passando un periodo non tanto happy così faccio ricadere la mia deprexxione qui xd.
La smetto SCUSATE GRAZIE PREGO CIAO.

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