Three.

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«Come posso aiutarti?»

Federico al sentire quelle parole sussultò, non si era accorto di essersi perso nei suoi pensieri mentre fissava il ragazzo davanti a lui.
Alzò lo sguardo e si ritrovò a pochi centimetri da lui, gli angoli della bocca alzati in un sorriso semi-divertito e gli occhi fissi nei suoi che lo scrutavano attentamente.
Istintivamente, si staccò dalla staccionata dove era poggiato anche il moro e fece qualche passo indietro, aggiungendo più distanza tra loro due.

«I-io ecco...» Balbettò, improvvisamente incapace di parlare, a disagio sotto quello sguardo indagatore. «Stavo cercando...» Cercò di ricomporsi, ma ottenne l'effetto contrario.

«Stai cercando lavoro?» Continuò la frase al suo posto.

«Esattamente.» Rispose mentendo, non era certo quello il motivo per il quale in quel momento si trovava lì, né tantomeno era nelle sue intenzioni trovare un lavoro, ma le parole uscirono dalla sua bocca prima che riuscisse a fermarle.

«Probabilmente hai visto il nostro annuncio, o hai letto uno dei tanti volantini che il nostro addetto sta distribuendo in giro.» Indicò con un cenno della mano la stalla alle sue spalle e poco distante da loro. «In quest'ultimo periodo abbiamo davvero molto lavoro.»

«Beh, in realtà avrei bisogno di un lavoro anche io, sono nuovo in questa città e se voglio rimanere credo proprio che avrò bisogno di uno stipendio.» Spiegò Federico scrollando le spalle e infilando le sue mani nelle tasche del jeans.

«Seguimi allora, ci sono alcune carte da compilare» Gli sorrise, e a quel punto Federico non poté fare altro che ricambiare, per poi seguirlo sino alla piccola casetta di legno utilizzata come ufficio.

L'interno non era male, ma non rispecchiava per niente l'esterno.
A differenza di quest'ultimo, era pieno di roba buttata lì a caso, ammucchiata negli anni dai rispettivi proprietari per poi essere gettata in un angolo senza la minima cura.
Girò lo sguardo da una parte all'altra della stanza, soffermandolo sui alcuni trofei allineati sul bordo di una vecchia libreria stracolma di libri.
Nel frattempo, Benjamin prese un modulo dallo schedario e lo mise su una cartelletta, cercò una penna e l'appoggiò sul banco vicino al foglio, lanciando più di un'occhiata al biondo e non potendo fare a meno di riconoscere che c'era un qualcosa che in qualche modo lo legava a lui, ma non sapeva cosa esattamente.

«Ecco il modulo, ci sono alcune voci da compilare.» Richiamò la sua attenzione, spingendo in avanti la cartelletta con il modulo.

Mentre lui lo compilava, Benjamin non poté fare a meno di osservare il suo viso e notò il colorito abbronzato tipico di chi passa molto tempo al sole, ma allo stesso tempo, non poté nemmeno fare a meno di pensare a quanto gli donasse quel colorito.
La voce che chiedeva l'indirizzo lo fece bloccare, alzò lo sguardo e quando quegli occhi azzurri incontrarono i suoi, avvertì un formicolio partire dalla nuca, ma cercò di mascherarlo aggiustando l'orlo della sua maglietta.

«Sono arrivato qui da poco e non ho idea di che indirizzo inserire, non ho ancora una casa né una camera di un motel. Potrei però inserire quello di mia madre in San Francisco.»

«San Francisco?»

«Sì, è il posto in cui abitavo prima di arrivare qui.»

«Se non risulto troppo indiscreto, posso sapere la motivazione per il quale sei venuto fin qui?»

Sono venuto a cercarti.
«Avevo semplicemente bisogno di cambiare.» Tagliò corto. «La meta non era esattamente questa, ma mi è sembrata una città carina e così ho deciso di fermarmi.» Aggiunse, mentendo soprattutto nella prima parte.

«Ora mi è tutto chiaro.» Rispose, ma qualcosa dentro di lui continuava a dirgli che ciò non era la completa verità, ma decise comunque di crederci. «Puoi inserire l'indirizzo di San Francisco, fa lo stesso, ma ho bisogno anche di un tuo numero di telefono sul quale io posso contattarti.»

«Certo.» Ritornò a fissare il foglio, riempendo di inchiostro le voci ancora vuote. Quando finì, passò il foglio al ragazzo davanti a lui che fu costretto a spostare lo sguardo da lui al pezzo di carta che ormai aveva tra le mani.

Lesse mentalmente e velocemente, fermandosi alla riga del cognome e leggendolo ad alta voce. «Rossi.» Esclamò. «Mi è nuovo come cognome, non ne ho mai sentito uno simile prima d'ora.»

«Mio padre ha origini italiane, mia madre americane, per questo motivo il mio cognome è italiano, proprio come lui.» Spiegò prontamente.

«Capisco.» Finì di leggere quel foglio e lo posò sul tavolo. «Parlami di te.» Provava davvero interesse per lui e voleva scoprire quanti più particolari possibili.

«Mi sono laureato in biologia nel 2005 con ottimi voti. Poi mi sono arruolato nei Marines e mi sono congedato tre anni fa. Non sono mai stato arrestato, non ho mai rubato o commesso un crimine di alcun tipo, non mi sono mai drogato e può anche provare la veridicità di queste informazioni con un test tossicologico.»

Benjamin non ascoltò tutto ciò che gli aveva detto, la sua mente si era fermata alla seconda informazione, colpendolo come un fulmine a ciel sereno e facendogli ritornare alla mente ricordi ormai nascosti.

«Si sente bene?» Si interruppe dopo aver notato lo sguardo assente e il colorito leggermente pallido che aveva assunto il moro. «Ha un colorito così pallido, vuole che le porti un bicchiere d'acqua?»

«No, sto bene.»!Rispose. «Sarà solo un calo di pressione e le temperature così elevate di questi giorni non aiutano di certo!» Affermò sventolando una mano davanti al suo viso.

«Ha ragione, fa davvero molto caldo in questi giorni e un giramento di testa non è di certo raro.» Affermò a sua volta il biondo.

«Già, hai perfettamente ragione.» Mormorò, portando le dita sulla sua tempia.

«Credo che sia meglio che io vada.»

Non lo disse, ma in quel momento l'unica cosa che serviva al maggiore era restare un po' da solo con i suoi pensieri.

«È stato un vero piacere, ci vediamo presto!» Allungò una mano nella sua direzione.

«Il piacere è stato mio.» Strinse la sua mano e quel semplice gesto provocò in entrambi uno strano brivido, che fece persino dimenticare il mal di testa al ragazzo che pronunciò queste parole.

Before you go. | Fenji Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora