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《Ti odio》 mettendo le buste in camera mia.

《Anche io ti odio, pulcettina》sorride.

《Ma quale parte di 'non chiamarmi così' non capisci?》 incrociando le braccia

《Io non faccio quello che mi dici tu》 alza le sopracciglia e incrocia le braccia.

Lo caccio fuori dalla stanza e chiudo a chiave, lo sento andare verso la cucina e bere. Intanto chiamo Alicia per venire da me e darmi una mano a sciegliere il vestito per domani sera. Poi sento bussare alla mia porta.
《Nanetta, apri》bussando

《NO》 sedendomi sopra il letto

《Dai aprimi》

《Se la smetti ti apro》 vado verso la porta, non dice niente e apro.

《Che vuoi?》 Chiedo, era senza maglietta, solo con una tuta sotto

《Ma sei arrabbiata?》

《 No, non t'importa》 dico con tono. Lui si avvicina a me, io guardandolo mi incanto. Peró, lo fermo subito e mi allontano.

《Non voglio rovinare il mio primo bacio con te》

《Primo bacio?》 Ride

Poi sentiamo il campanello della porta, è Alicia
《Vai via Samuel e mettiti una maglietta, grazie》 sorrido incazzata.

Vado ad aprire ad Alicia, inizia a dire che domani sera devo essere bella e che il vestito deve essere molto attraente, con tutta quella roba che ho comprato c'è l'imbarazzo della scelta. Sento Samuel mugugnare qualcosa. Alicia squadra tutti i vestiti, alla fine ne sceglie uno, è attillato corto e scollato, di color blu con le paiette nere e le converse.  Ma non sono tanto attratta, infine non sono i miei gusti, però per accontentarla ho accettato. Sono le 19:30 lei se n'è andata, io avevo fame e non sapevo cucinare.

《Cucini tu?》 chiedo preoccupata

《 Sisi 》 ride

《Mi spieghi cosa c'è da ridere ogni volta?》

《Mi fai ridere》 sorride.

Lui si è messo a cucinare, io ho fatto la doccia, quando sono tornata dal bagno,
la tavola era apparecchiata perfettamente, beh non è mica male. Mentre mi siedo , lui porta le cose in tavola.
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Erano le 22:40, io mi ero addormentata,
Samuel era ancora sul divano, dopo un pò apre la mia porta mi guarda e sorride, poi la richiude..
È mattino,lui mi sveglia, perchè non avevo senito la sveglia
《Pulcettina, svegliati》 scuotendomi

《Che c'è?》 mugugnando

《Devi fare i corsi oggi》

《Da quando tu sai che devo fare i corsi?》

《Emhh..》 si mette una mano dietro la nuca ed esce di casa. Mha, tutto strano.
Vado in bagno, mi lavo e mi vesto. Poi esco di casa, scendo le scale, incontro un ragazzo, che mi saluta.
《Ciao》 sorride salutandomi

《Ciao》

《Piacere, sono David, devo chiederti una cosa》

《Piacere Isabel. Dimmi》

《Vorresti venire alla festa con me stasera?》

《Beh, io aspetto l'invito di un altro ragazzo..ma non me lo chiederá mai..quindi sì》

《Allora a stasera》 sorride

《A stasera》sorrido
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È arrivato il momento, ho messo quel vestito con le converse nere, mi son truccata un pò. Esco dal bagno.
Samuel mi guarda incantato

《Che c'è da guardare?》 chiedo

《No, niente》 sorride

Aspetto che arriva  David, così possiamo andare. Suona il campanello

《VADO AD APRIRE IO》grido

《Ciao》

《Ciao》 sorrido

《Sei bellissima》 mi guarda incantato

《Chi è bellissima?》 interviene Samuel appoggiandosi allo stipide della porta.

《Lei》 lo guarda stranito.

《Lo so, peccato che posso dirglielo solo io》 gli da un'occhiataccia.

《Andiamo David》 dico preoccupandomi

《Ah, vai con lui alla festa?》 mi guarda sorpreso

《Sì, ci vediamo dopo》sorrido maliziosa.

Arriviamo alla festa, mi sento osservata da qualcuno, ma non so chi. Inconincio a ballare con David, lui è bello. Ma forse non più di Samuel. Cerco con lo sguardo Samuel, l'ho visto, è seduto arrabbiato, guarda qualcuno. Sento toccarmi il culo da David, io mi allontanto, David mi dice se posso accompagnarlo in bagno, io lo accompagno, inizia a darmi dei baci, ma cosa sta facendo? Cerco di staccarmi da lui

《David, lasciami》 cerco di spingerlo 《David basta, mi stai facendo male》 scoppio in lacrime. Lui continua io cerco di scappare, ma non ci riesco , le sue prese sono troppi forti, mi sta facendo male, io cado a terra. Sento la porta del bagno aprirsi, vedevo malamente Samuel, che colpì David con un pugno
《VATTENE PEZZO DI MERDA, NON PROVARE A RIAVVICINARTI A LEI》 minacciandolo. Samuel si avvicinava sempre di più a me, mi ha alzata
《Pulcettina,stai bene?》 guardandomi negli occhi e tenendomi.

《Non tant-》 chiudo gli occhi e cado a terra, per la paura che ho avuto.

《Isabel, guardami, respira, tieni un goccio d'acqua》 si mette in ginocchio e mi fa bere. Mi riprendo dopo qualche minuto.

《Vuoi che ti porto a casa?》 chieden

《Grazie, per avermi, salvata, insomma.. io ti ho trattato male, non che tu no, ma infondo ti guardo con occhi diversi dagli altri ragazzi, come faccio a ripagart-》 mi interrompe

《Perfavore, zitta》

Mi sorride, in quel momento eravamo vicini, quasi a sfiorarci, lui mi guardò e sorrise, si avvicinó lentamente, io intreccia le braccia intorno al suo collo, sentivo i nostri respiri uniti l'uno all'altro, le labbra si sfiorarono e ..

Pazza di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora