Ti scrivo di tutto il male
di tutto il male che mi fa star male
che ci fa star male.
Ora di notte fonda
col respiro incerto a ascoltare il buio
dove il starmale ricorda
ovattati ricordi di futuri inconcepiti,
ma congeniti.
Ti celebro tutto il male
tutto il male sulla mia pelle
coronato sulla mia pelle.
Ora che ho sbrinato
gli occhi dai vapori della sera
posso valutare i danni
autoinflitti.
Se solo questo male
non mi invischiasse fino all'anima,
non mi abbarbicasse le caviglie,
forse sarei lo stesso eroe fallito,
ma senza questo dramma esistenziale
Se solo questo male
non imbranasse le mie ali stente,
non mi trattenesse il cuore palpito,
potrei anche azzardare il volo
nel vuoto, precipitare sordo di un sasso.
È poi la frustrazione più grande quando,
se pur sguazzano in ignoranza sfacciata
se pur bruciano di presunzione insulsa
se pur ardono di sordità ostentata
se pur affogano in mediocrità feroce,
della mia intima piaga si spettacolarizzano altri.
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Humilia arbusta [Completa]
PoetryArbusta iuvant humilesque myricae. Forse è una citazione azzardata per un autore amatoriale, ma la cosa che ho sempre adorato delle parole è proprio il loro modo di concedersi a tutti con dolcezza indistinta. Humilia arbusta è la mia prima consapevo...