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Ho passato una notte insonne. Può essere che la mia vita sta per prendere una piega diversa?! Sento in cucina mia mamma parlare con Luca.
«Che succede?»
Luca mi sorride.
«Claire e Trevor ci invitano alla festa di fine estate.»
«Wow non sto più nella pelle!»
Faccio ridere Luca.
«Cosa avete voi due?»
«Holly io e Aly la troviamo noiosa!»
Mia mamma ci guarda con sguardo interrogativo.
«Mamma è un brunch noioso dove, senza offesa, Tessa si lamenta del suo ultimo marito.»
«Lo so mia nonna sa essere ripetitiva!»
«Ragazzi spiegatemi! State complottando qualcosa? Volete che parli con i tuoi genitori?»
Io e Luca ci facciamo l'occhiolino. Ce l'abbiamo quasi fatta, sono anni che ci lamentiamo di quella noiosa festa, dove l'età media è sessant'anni. E quest'anno vogliamo disertarla.
«Mamma sai come Claire e Trevor ci tengano. Ma noi siamo giovani. Perché non possiamo partecipare a una festa con nostri coetanei? Camille ne organizza ogni anno una!»
«Parlerò con i tuoi genitori, ma non ti assicuro niente!»
«Evvai!»
Abbraccio mia mamma. Adoro questa donna.
«Ragazzi ora a scuola!»
Prendo sottobraccio Luca, e gli chiedo di Camille.
«Mi ha chiesto di uscire insieme.»
«E tu?»
«Le ho detto di no. Adesso sono concentrato nel nuoto.»
Spalanco gli occhi.
«Cosa? Ma sei fuori? È la ragazza più ambita della scuola e ora che si è accorta di te la rifiuti?»
«Non mi piace.»
«Devi uscirci.»
«No! Non puoi obbligarmi!»
Inizio a fargli il solletico.
«Sai che io conosco i tuoi punti deboli.»
Ridiamo insieme e finiamo a terra. Siamo ridicoli! Ma accade la cosa più strana che potesse capitare. Ci fissiamo a lungo, i miei occhi grigi si incastrano alla perfezione nei suoi occhi scuri, e il tempo si ferma. Ci siamo noi. E questo noi mi mette in allerta, è inaspettato, potrei desiderarlo.
«Dai alzati!»
Luca mi porge la mano, e l'afferro. Qualcosa dentro di me è cambiato, in quell'attimo dove tutto si è fermato la mia testa è andata in tilt. Ma non può essere possibile, siamo solamente Luca e Alyssa.
Tra di noi sento la tensione. Non voglio che si rovini niente tra noi. Devo spezzarla questa aria tesa.
«Theo mi ha scritto!»
Non so perché gliel'ho riferito. So che lo odia, ma a me piace, e come amico deve saperlo.
«Si è accorto di te?»
Cosa? Come mi parla? Fino a prima eravamo contenti e adesso è arrabbiato?
«Che ti succede?»
«Niente. Lascia stare.»
Così faccio. Se è incazzato, si risolve da solo i suoi problemi.
Hanna ci aspetta all'ingresso.
«Buongiorno!»
Luca la supera ad entra a scuola.
«Che è successo?»
«Non lo so. Mi sembra una ragazza col ciclo!»

Le lezioni passano, e a mensa Luca mi evita, Hanna la saluta, ma a me non rivolge nemmeno un cenno. Si siede al tavolo con i ragazzi di nuoto. Sarà stato preso, ma come al solito io ne sono all'oscuro.
«L'hai fatto arrabbiare?»
Hanna mi punta il dito contro.
«No!»
«Dopo gli chiedo!»
«Grazie. Vedrete che fate pace.»
Mi prende la mano.
«A proposito di ieri! Mio fratello mi ha chiesto il tuo numero!»
«Mi ha scritto!»
Soffoca una risata.
«Scusa solo che non ci posso credere!»
«Ah ah!»
Le lezioni finiscono, e non aspetto Hanna e Luca. Lei voleva parlargli.
«Alyson!»
Theo mi viene incontro.
«Vieni ti porto a casa!»
È bellissimo con la giacca in pelle che gli da quel tocco di mistero.
«Non aspetti Hanna?»
«Torna con quel vostro amico!»
Tra lui e Luca l'antipatia è reciproca.
Mi siedo accanto a lui.
«Sicura di voler tornare a casa?»
Mi guarda con malizia.
«Proponi qualcosa?»
«Vuoi la verità o una bugia?»
«Dipende.»
«Vada per la mezza verità. Andiamo in spiaggia?»
Annuisco.
Anche se è settembre il sole californiano riscalda ancora e poi la vicinanza con Theo mi brucia.
«Vieni mettiamoci qui.»
Ci sediamo in riva all'oceano. Mi tiro via le scarpe per bagnarmi i piedi.
«Alyson mi sa che alzi la mia temperatura corporea!»
«Cosa?»
«Mi piace quando ti imbarazzi.»
Si tira via la t-shirt mostrando un fisico da sballo. Sulla spalla ha un tatuaggio di un labirinto circolare. Non so con quale coraggio, ma mi ritrovo a sfiorarne i contorni. Lui sospira. Gli piace.
«Vaffanculo.»
Mi prende e mi spinge sulla soffice sabbia. Mi guarda, e io mi perdo. E mi dimentico tutto, mi dimentico di essere timida, inesperta. Lo bacio. Faccio la prima mossa. E lui mi accoglie. Schiude le sue labbra morbide e mi bacia con passione. Bruciamo insieme. Sono eccitata. E anche lui. Sento il suo centro premere sulla mia coscia. Sono in estasi. È esperto, le sue mani scorrono sul mio viso, e scendono a sfiorare il seno.
«Devo fermarmi.»
Mi sussurra.
«Non farlo.»
Lo stringo più forte a me. Ma non serve a nulla. Mi allontana. La vergogna che provo adesso è infinita. Mi ha respinta. Gli sarò sembrata disperata.
«Sei alla migliore amica di mia sorella. Non posso.»
Mi alzo ne ho abbastanza.
«Rimani qui. Mi piaci. Mi sei sempre piaciuta.»
Rimango bloccata. Ho sempre voluto sentirmi dire queste parole.
«Solo che sei minorenne, e io ho 20 anni.»
«Da quando è che ti preoccupi di questo? Camille allora?»
«Sono cambiato. Sono una persona migliore.»
«Allora ciao.»
Mi allontano e lo sento corrermi dietro.
«Voglio te e non me ne importa.»
Mi abbraccia, e io mi abbandono a lui. Alzo il mio sguardo su di lui. E gli sposto un ciuffo biondo che è sceso a coprirgli gli occhi.
«Ti ho sempre voluto Theo.»

Theo mi riaccompagna a casa.
«Stasera busso alla tua finestra.»
«Ti aspetto.»
Non lo bacio lì davanti a casa. Se lo scoprisse mia madre tutte le libertà che ho si vedrebbero ridotte.
«Guarda un po' c'è Luca!»
Theo sembra scocciato. Ma non gli do peso. Lui è e rimarrà il mio migliore amico.
Mi prende il mento e mi stampa un bacio sulle labbra.
«Non dovevamo astenerci!»
«Segno il territorio!»
Mi accarezza il volto. Mi sembra tutto così surreale, fino a ieri vivevo sperando in un suo cenno e adesso è mio.
«Sei prepotente!»
Lo ammonisco.
«A te piace!»
Scendo dell'auto frastornata. Sembra tutto un sogno.
«Aspettavi me?»
Mi siedo sul marciapiede accanto a lui.
«Ti devo delle scuse per oggi.»
Ha i pugni stretti. Mi nasconde qualcosa lo sento.
«Ero solo di malumore. Lo stress per il nuoto.»
Gli prendo la mano e la stringo.
«Ma sei stato preso?»
«Si!»
Agli angoli della bocca si accenna un sorriso. Non mi piace vederlo così. Lo abbraccio.
«Dai ora su di morale! Sei stato preso nella squadra!! Sono contentissima per te.»
«E ho intenzione di chiedere a Camille di uscire.»
Qualcosa dentro di me si rompe. Sono gelosa, si può essere gelosa di un amico? Immagino di sì. Dovrò parlare con Hanna.
«Vi vedo già insieme! La coppia più bella e popolare della scuola! Ma non è che poi ti dimentichi di me?»
«Non potrei mai.»
Mia mamma si siede accanto a noi.
«Ragazzi buone notizie! Potete andare alla festa di Camille!»
Io e Luca ci guardiamo. Ma in quel l'attimo sento che la nostra amicizia sta cambiando. Non siamo più solo noi due.

Bussano alla finestra. Per fortuna la mia stanza è al piano terra. Mia mamma è a letto e quando dorme non sente neppure il minimo rumore.
«Entra!»
Parlo sottovoce.
«Esci! Così possiamo parlare!»
Gli faccio gli occhi languidi.
«Non voglio parlare.»
«Alyson non ti pensavo così!»
Ed ecco che l'uomo dei miei sogni entra nella mia camera.
Mi prende e mi bacia conducendomi a letto.
«Che bel pigiama!»
Indosso un imbarazzante pigiama a puà rosa.
«Sarai abituato a ben altra presenza, ma il mio guardaroba è un po' misero per quanto riguarda l'abbigliamento da notte.»
«E a me piace.»
Ci baciamo con una passione sempre più crescente. Mi ritrovo a tirargli via la maglia.
«Che audace!»
Non pensavo di essere così sfrontata. E lo sono. Sto bene con me stessa e il mio fisico. Mi piaccio e so di piacere. Non sono Camille, ma sono comunque carina.
«Solo per te.»
«Sicuro!»
Mi tira via la maglia.
«Sei perfetta.»
Inizia ad accarezzarmi il seno, e poi mi scosta il reggiseno. È eccitato.
«Sono vergine.»
L'ho detto. Non so perché, ma l'ho fatto.
Si solleva da me.
«Dobbiamo allora andare con calma. Non hai mai?»
«Niente sesso. Solo baci e petting.»
La verità l'avrà sconvolto. Ma non mi sono mai spinta oltre. Solo una volta stava per accadere. L'anno scorso, prima dell'estate, con Luca. Se ci ripenso mi sale un imbarazzo. Avevamo bevuto techila, eravamo nel suo giardino. I suoi erano fuori. E a un certo punto mi ha baciata, e io non l'ho spinto via, l'ho accolto. Ci siamo toccati e siamo andati oltre al limite del significato di amicizia. È stato lui a fermarsi. A dire che non mi avrebbe tolto la verginità in quello stato. Lui invece la verginità l'aveva persa con una amica di famiglia, una certa Selena. Comunque questo episodio lo abbiamo superato, e siamo amici come prima.
«Dobbiamo andare con calma.»
«Ci sto.»
Lo prendo per il collo e lo bacio.
«Domani passo a prenderti?»
«Viene Luca.»
«Già lui.»
«Dovresti conoscerlo non è male.»
«Forse un giorno.»
Strani questi uomini. Di solito sono le femmine ad essere selettive per quanto riguarda le amicizie.
«Ora vado. Non vorrei andare oltre.»
Lo vedo allontanarsi. E il mio cuore pulsa di gioia.

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