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A scuola tutto è cambiato. Luca non mi è passato a prendere, e Hanna mi evita. In effetti mi evitano entrambi. Hanna a mensa sta con Luca, Camille e i ragazzi di nuoto. Si sarà schierata dalla parte di Luca, ma faccia come vuole, non ho bisogno di loro.
«Posso sedermi?»
Rachel Dallas indica il posto di fronte a me.
«Certo.»
La reputazione di Rachel non è delle migliore. Si dice che si sia fatta metà dei ragazzi della scuola, e che organizzi dei festini pazzeschi.
«Come mai sola? Le tue guardie del corpo hanno disertato?»
«Immagino di si.»
«Sono pronta a sostituirli!»
«Perchè?»
«Mi piaci ma loro no. Tu sei una finta ragazza per bene e ho bisogno di una complice come te.»
Ma è fuori? Che si è fumata?
Raccolgo le mie cose. È meglio che fugga da questo parassita.
«Non te ne andare. Dai forse ti ho spaventata! Tua mamma è la mia psicoterapeuta e mi ha raccontato di te. Mi ha detto di provare a parlarti, è eccomi qui.»
Mia mamma e il suo lavoro. Come può farmi questo?
«Okay! Ma non voglio parlare in questo momento.»
Mi prende per mano.
«Vieni con me.»
Mi conduce nello sgabuzzino delle scope, e tira fuori dalla tasca dei jeans una canna.
«Tu sei fuori!»
«Rimani. Poi ho salviette e deodorante per tirare via l'odore.»
Mi siedo di fronte a lei. I suoi capelli rosso fuoco sembra che illuminano la stanza. Sono un vero e proprio colpo agli occhi.
«Mai fumato marijuana?»
Faccio cenno di no.
«Dovresti ogni tanto. Libera la mente dai pensieri.»
«Tu hai pensieri?»
«Certo altrimenti perché dovrei andare da tua mamma.»
Mi allungo e le prendo la canna dalle mani.
«Aspira piano. È forte e se è la prima è meglio andarci piano.»
Inizio a tossire. È fortissima. Mi provoca immediatamente un senso di vertigine.
«Per oggi basta!»
Me la prende dalle mani.
Suona la campanella. Raccolgo le mie cose.
«Tieni prima di andare!»
Mi allunga il deodorante. Me lo spruzzo dappertutto, ora sì che puzzo!

A letteratura mi siedo vicino a Luca, non vedo perché devo essere io quella che cambia il posto. La testa appena mi siedo inizia a girarmi, e non so perché, un senso di euforia mi invade e inizio a ridere. Tutti si girono a guardarmi. Che imbarazzo! Ma me ne fotto. Cazzo se è questo l'effetto della  marijuana, devo fumarne più spesso.
«Che hai?»
Luca mi ammonisce.
«Come mai mi degni della tua parola?»
E rido.
«Hai fumato con Rachel?»
«Così mi spii!»
«Puzzi. Non sono stupido.»
«Così non ti piaccio più?»
Rido.
«Signorina Cooper e signor Moosen vi prego di uscire dall'aula immediatamente.»
È la prima volta che la professoressa Sullivan mi sbatte fuori dall'aula. Ma non me lo faccio ripetere due volte, e mi precipito fuori.
«Ora per colpa tua avremo sicuramente una nota.»
«O povero lui. Guarda il lato positivo puoi andare a vedere Camille fare ginnastica.»
«Sei una stronza.»
«E tu? Mi hai illusa di essere pazzo di me, e invece ti scopavi quella troia!»
Rido.
«Sei ridicola.»
«Anche tu. Mi fai schifo.»
Mi sbatte contro il muro. Il mio corpo viene scosso da scariche. Mi sa che mi piace. Ma anche Theo. Ma ora sono sola con lui. E non ci penso due volte, e lo bacio.
Mi allontana subito.
«Pensi che funziona così? Quando vuoi sono qui? Sei un egoista. Quando non c'è lui mi vuoi, ma se Theo fosse qui nemmeno uno sguardo mi lanceresti.»
Sono frustata. Mi sta ferendo, e queste parole dette da lui mi uccidono dentro. Il mio viso si riga di lacrime.
«Non fare così. Alyson sei tu che mi hai allontanato.»
«Mi manchi.»
Scappo e vado a scontrarmi contro Rachel.
«Cosa è successo?»
«Non sono affari tuoi.»
«Dai calmati. Andiamocene.»
Usciamo da scuola, e mi porta al suo appartamento. È un bel appartamento all'ultimo piano di un palazzo lussuoso.
«Vivi da sola?»
«No con mia zia. I miei sono morti in un incidente d'auto quando avevo 11 anni.»
«Mi dispiace.»
«Non dispiacerti. Così è la vita.»
«Mio padre ha abbandonato me e mia madre.»
Non riesco a capire la facilità con cui gliel'ho detto. L'effetto del fumo è ormai svanito, ma sento che abbiamo un legame, che siamo simili.
«Lo so. È uno stronzo.»
«Già.»
«Tua zia dove è?»
«Al lavoro! È sempre impegnata. È un avvocato.»
Mi guardo in giro e il loft è bellissimo, molto minimal, con dettagli bianchi e nero.
«Sembra un museo.»
«Vieni ti faccio vedere la parte più bella.»
Mi conduce sul terrazzo dove c'è una grande piscina a sfioro che sembra toccare l'oceano.
«Bella vero?»
Annuisco.
«Facciamo un bagno?»
«Sono senza costume.»
«Vieni te ne impresto uno mio.»
La osservo. Forse il suo costume potrebbe starmi piccolo. Lei è magrissima e senza seno.
«Non guardarmi così! Siamo solo noi!»
Mi porta nella sua stanza, e mi allunga un bikini bianco. Vado nel bagno adiacente ad indossarlo.
«Il telefono continua a suonare!»
Sarà Theo. Mi ero dimenticata dell'appuntamento dopo la scuola.
Corro ad afferrare il telefono. È Theo.
"Dove sei?"
"Sono uscita prima da scuola. Mi sono dimenticata di avvisarti."
«Chi è?»
Rachel si siede di fronte a me sul letto.
"Chi ha parlato?"
Sembra arrabbiato.
"Rachel, viene alla mia stessa scuola. Voleva sapere con chi ero. È Theo."
«Fallo venire!»
"Ti mando l'indirizzo. Ti aspetto."
Chiudo la chiamata.
«Lo conosci?»
«Se è Moore, e so che lo frequenti, si. Qualche volta abbiamo partecipato alle stesse feste.»
E immagino già che feste a base di sesso, droga e alcol.

Mi immergo in piscina, mentre Rachel chiama un paio di amici, così da non sentirsi la terza incomoda.
Suonano il campanello. Sento Rachel andare ad aprire.
«Ragazzi benvenuti!»
Rachel viene a bordo piscina per presentarmi Simon e Rob, due nuotatori della squadra di nuoto del liceo, nonché amici di Luca.
«Sei la migliore amica di Luca?»
Mi chiede Rob, il ragazzo con i capelli biondi a spazzola.
«Si lo eravamo.»
«Ragazzi lasciate stare la mia amica. In questa casa "Luca" è una parola off limits.»
I ragazzi afferrano una birra, ed entrano in piscina.
«Ne vuoi una?»
Simon, il ragazzo mulatto, non mi fa tempo a rispondere, che mi ritrovo già la birra tra le mani.
Mi guardano entrambi come se fossi qualcosa di buono da mangiare. Provo una vergogna per il costume ridotto che indosso.
Sentiamo bussare alla porta.
«Vado io.»
Esco con la bottiglia in mano dalla piscina.
«Alyson.»
Theo mi guarda con preoccupazione. Sono stanca dei drammi della mia vita. Voglio che entrambi dimentichiamo le cose negative che ci tormentano. Così mi alzo in punta di piedi e lo bacio.
«Sei molto sexy. Ma quel costume non copre molto.»
«Per te.»
Mi prende il viso e inizia a baciarmi sfiorando con le mani il bordo del costume. Le scariche elettriche che percorrono il mio corpo sono fortissime.
«Ehi voi due!»
Rachel ci raggiunge.
«Come stai Theo?»
«Bene.»
«Queste non sono le feste a cui sei abituato, ma vieni con noi e divertiti.»
In piscina Theo non entra, e mi dispiace, ma è senza costume. Si siede sullo sdraio e ci osserva.
«Bevi qualcosa!»
Mi sono avvicinata nuotando a lui.
«No grazie.»
Che guastafeste.
«Ehi Alyson ci facciamo l'ultima canna della giornata?»
Rimango immobile. Theo la prenderà male. Gli ricorderà il suo passato tutto questo.
«Si dai facciamola.»
Risponde lui per me, e so già che mi vuole sfidare. Vuole vedere se la fumo, o no.
«Così Theo mi piaci! Non ti riconoscevo più!»

Ci sediamo tutti a bordo piscina a parte Theo che è rimasto seduto sullo sdraio. Stiamo fumando e guardando il tramonto. È uno spettacolo. Rob e Simon non fanno altro che punzecchiarsi sul migliore della squadra. Mentre io, Rachel e Theo stiamo in silenzio. Nessuno fiata, aspiriamo e basta. Che situazione atipica!
«Mettiamo su la musica!»
Rachel entra in casa, e ne esce con altre birre per tutti. Theo la rifiuta, e io la accetto. Sentiamo diffondersi dalle casse "Thriller" e tutti a parte Theo, iniziamo a ridere, ballare e cantare.
«Balla con me.»
«Molla la birra.»
Prova a prendermela.
«Mi piace. Dai bevi anche la tua o mi toccherà berla a me.»
Lo convinco. Gli stappo la birra e gliela allungo.
«Non puoi tornare a casa in questo stato!»
«Mia mamma stasera è fuori a cena con le amiche. Non mi vedrà entrare a casa.»
Butta giù la birra.
«Dai venite anche voi.»
Rob ci fa cenno di raggiungerli.
«Vieni?»
«Vai ti guardo.»
Che noioso.
Raggiungo gli altri e balliamo.
«Theo una volta eri l'animo della festa. Vieni con noi!»
Fa cenno di no, e continua a gustarsi la sua birra. Mi dispiace  per il suo comportamento. Ma gli altri non se ne curano e continuano a ridere e muoversi.
«Ragazzi sono stanca.»
Rachel va a sedersi accanto a Theo.
Io e Rob invece decidiamo di tuffarci in piscina, lasciando Simon da solo.
«Sei pronta ad annegare!?»
«No!»
Inizio a nuotare lontana da lui, ma invano perché mi raggiunge e mi afferra per la vita. Provo a dimenarmi, ma schizzo solo acqua.
«Me la paghi!»
Provo a spingere la sua testa sott'acqua, ma ironia della sorte, ci finisco io.
«Tregua.»
Esco dall'acqua e l'aria fresca della sera mi fa venire la pelle d'oca. Theo mi sta osservando, e si capisce che è incazzato.
«Andiamo Alyson?»

In auto non parla, e io sono in pace con me stessa.
Mi ritrovo a sorride guardando fuori dal finestrino. Il mix di marijuana e alcol fa miracoli.
«Ti sei divertita?»
«Io si tu?»
«Se vedere la propria ragazza che viene toccata da altri ragazzi è divertente, si direi.»
«Non fai ridere.»
«Non volevo fare ridere.»
«Come fai a conoscere Rachel?»
«Le stesse feste.»
«Ci sei stato a letto insieme?»
«Si una volta.»
«Wow.»
«Non mi importa più niente. È passato.»
«Non sono gelosa.»
«Non si direbbe.»
Sorride.
«Infastidita mi definirei! Ma voglio uscire ancora con lei.»
«Come vuoi. Ma stai attenta.»
«Okay capo.»
Giungiamo davanti a casa mia. Provo sollievo quando non vedo l'auto di mia madre.
«Tua sorella mi evita. Ha scelto Luca.»
«Spiegata la tua vicinanza a Rachel.»
«Ma non voglio che tu ti intrometta tra me e tua sorella. Luca ha più bisogno di lei che me.»
«Starò zitto con lei. Ma ti prego non fare più come oggi. Ti stavo aspettando fuori da scuola con questa.»
Si allunga sul sedile posteriore, e mi porge una rosa rossa.
«Grazie.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 17, 2016 ⏰

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