capitolo 5

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Annabelle's Point Of View.

I messaggi di quello sconosciuto mi facevano venire la pelle d'oca.
Mi avvicinai ad Andrea e mi strinsi al suo braccio, come una bambina in una casa stregata.
Lui non mi degnava ancora di uno sguardo, tanto meno mi parlava.
-siamo arrivati- disse freddo.
Mi staccai da lui e mi sistemai leggermente i vestiti.
Entrammo nell'abitazione e io andai ad appoggiare la mia borsa in camera di Silvia.
Silvia uscì per andare in bagno, e subito dopo entrò Andrea.
In quel momento ero arrabbiata con lui, perché si era preso l'"impegno" di avere una relazione e la dovevamo mantenere.
Ero arrabbiata perché non poteva trascurare tutti questi anni passati insieme.
Decisi di trascurarlo io, così avrebbe saputo come mi sentivo.
Non mi parlò.
Restò zitto, a fissarmi.
-smettila di guardarmi.- dissi nel modo più freddo possibile.
-come faccio? Sei bellissima-
-pff, smettila. Mi hai rotto, davvero.-
Gli risposi e lo sorpassai, avviandomi verso il salotto, dove trovai Federico e Davide attaccati ai cellulari.
-Ragazzi!!- urlò Silvia.
-mh- disse Federico.
-stasera qui in paese ci sarà una festa! Andiamo? Vi preeeego!-
Domandò facendo il labbruccio.
-vorrei, ma non ho nulla da mettere.- dissi, e per di più non avevo molta voglia di stare con gente ubriaca e sudata tutta la sera.
-ehm, non so se ti è sfuggito, ma noi veniamo spesso qui, ho l'armadio pieno di vestiti!- rispose Silvia.
-pff, ci starà tre volte nei tuoi vestiti.-
Ghignò Federico.
-Hei! Non sono grassa!- rispose Silvia alla frecciatina.
-non ho detto che sei grassa, ma hai visto Anna? Tu sei più alta di lei di almeno dieci centimetri e poi tu hai più forme!- esclamò ridendo.
Non lo presi come un insulto, ma neanche come un complimento.
Portavo una seconda di seno e non avevo poi queste grandi forme, ma mi piacevo così.
Non ero di certo una tra le ragazze più belle della scuola, ma non ero brutta, almeno a parere mio.
-allora vedremo stasera, la vestirò talmente bene che sbaverai per terra.-
Disse Silvia sicura di sé.
-accetto la sfida.- rispose Federico stringendole la mano.
-ma...ma io non voglio vestirmi da..da..- non trovavo la parola adatta.
Merda, non riuscivo proprio ad esprimermi!
-non la vestire da puttana.- mi precedette Davide.
Davide ormai era più come un fratello che un cugino.
Non che cambiasse molto, diciamolo.
Ma era molto più protettivo con me che con Maria, il che a volte, mi faceva piacere.
Si, potevo sembrare egoista, ma mi faceva estremamente piacere.
-Sisi, ma per mangiare? Andiamo da qualche parte o stiamo qui?- Domandò la sorella di Federico.
-mah, io dico che potremmo anche uscire..- rispose Federico.
-c'è un ristorante qui vicino, è a due isolati dal locale in cui si terrà la festa.-
Tutti annuimmo in accordo.
Entrò Andrea e Silvia gli chiese se anche lui volesse venire con noi al locale.
Lui rispose che preferiva stare da solo, e neanche dopo varie suppliche da parte della cugina cedette.

***

-Hei! Stai un po' ferma!- mi disse Silvia mentre mi metteva qualcosa sugli occhi, eyeliner forse.
-si, ma fai piano!- mi lamentai.
Lei aggrottò le sopracciglia e poi battè le mani contenta.
-finito! Sei bellissima, Anna.-
Mi guardai allo specchio e vidi -con mia grande fortuna- che non mi aveva truccata troppo.
Aveva messo solo del lucidalabbra, un po' di eyeliner e del mascara.

-ora metti questo!- mi lanciò un vestito grigio scuro a mezze maniche stretto sul petto e largo sulla vita.
Lo indossai e non mi stava largo; era giusto, della mia taglia.
-oddio, se fossi un maschio ti scoperei-
disse senza rendersene conto, e io la guardai con una finta espressione impaurita.
Su vestì anche lei, indossò un tubino blu elettrico che le arrivava a metà coscia.
Faceva freddo, era settembre e per di più eravamo in montagna, quindi chiesi a Silvia un paio di collant.
Me ne diede un paio nere, le infilai e per fortuna non mi andavano larghe.
Scendemmo in salotto e appena Federico ci vide mi squadrò da capo a piedi.
La mia pelle bruciava sotto il suo sguardo ma non ero a disagio, era un calore piacevole.
-quindi? Chi ha vinto, eh?- chiese la sorella di Federico.
-Hai vinto tu.- rispose e si passò una mano tra i capelli scompigliati.
Andrea non c'era, era in camera?
-Andrea? So che non viene ma..-
-è stato in camera tutto il pomeriggio, non voleva uscire.- mi rispose Davide.
-Oh...-

Uscimmo di casa dopo una battaglia tra me e Silvia, dato che lei voleva che mettessi i tacchi, ma io volevo mettere le scarpe basse, quindi decisi di indossare le Jeffrey Campbell.
Arrivammo in meno di dieci minuti ad un piccolo ristorante, dentro c'erano si e no dieci persone, era praticamente vuoto.
Mi sedetti di fianco a Davide, e alla mia destra c'era Federico.
Arrivò un cameriere, un tipo piuttosto carino, moro con gli occhi scuri.
Cominciò a fissare me e Silvia, fino a quando il ragazzo alla mia destra mi circondò 'distrattamente' le spalle con un braccio.
Ordinai delle farfalle al salmone e una bottiglia d'acqua frizzante.
-hei- dissi.
-Cosa?- sussurrò Fede.
- perché?- Chiesi indicando il suo braccio che ancora mi circondava le spalle.
-ti stava fissando troppo per i miei gusti.-
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
-E anche se fosse?-
Lui non rispose e bevve un sorso di Coca-Cola.

Il cameriere di poco prima ci portò le ordinazioni.
-abbiamo un coprifuoco?- Chiesi.
-no, però hanno detto solo di non fare troppo tardi.- rispose Silvia.
Federico iniziò a punzecchiarmi il braccio con uno stuzzicadenti.
-smettila Fede.-
-come mi hai chiamato?-
-Fede. Smettila Fede.-
-dai -disse prolungando la 'a'- è divertente!-
-però fa male.-
Lo stecchino era pungente, mi stava praticamente bucando peggio di un drogato.
A quelle parole staccò lo stuzzicadenti dal mio braccio e lo poggiò sul tavolo.

Finimmo di mangiare e ci avviammo verso il locale.
Già da fuori si potè udire la musica alta che proveniva dalle casse, l'odore di alcol e fumo era forte.
Entrammo e rimasi spaesata, le ragazze si strusciavano sui ragazzi, altri erano al bancone a bere.
Andammo su dei divanetti rossi e ci sedemmo.
-volete ordinare da bere?- chiese una ragazza bionda ossigenata, tutta finta.
-Io vodka alla fragola.- ordinai da bere.
-Io alla menta!- esclamò Silvia.
Tutti gli altri ordinarono e poco dopo tornò la ragazza di poco prima che lasciò le ordinazioni sul tavolo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 28, 2017 ⏰

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