Capitolo due

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Evanysse si diresse verso la sua stanza, con ancora quel sorriso sulle labbra. La prima emozione si era fatta largo nella sua anima al ricordo della sua sorellina. La sua camera é nel punto più luminoso del palazzo, perchè, secondo Uriele le cose perfette devono essere luminose e uniche. Evanysse però non si sentiva così. Si sentiva vuota, ma ora finalmente sarebbe stata di nuovo completa. Avrebbe convinto sua sorella a ritornare in Paradiso e, se non avesse voluto, l'avrebbe portata via con la forza. Sorrise pensando questo. Sarebbe rimasta per sempre a sua sorella, lì, tra le candide nuvole e avrebbero giocato come quando erano piccole. Era passato tanto tempo da quando la vide cadere, non aveva fatto niente e non si sentiva in colpa. sapeva che era giusto così. Un dubbio affiorò tra i suoi pensieri, ma lo represse subito. Le avrebbe voluto ancora bene e, se non fosse stato così, l'avrebbe costretta, perchè lei era l'unica da cui voleva essere amata. Evanysse era per la prima volta felice, ma nella suo piccolo non sapeva di essere egoista, lei non se ne accorgeva, ma in fondo, nessuno è perfetto. (A parte Jace, lui è perfetto! XD)

Uriele passeggia tranquillamente nei pressi dei cancelli dorati, aspettando la figlia. E' felice che lei sia così gentile e volenterosa. -Chissà perché vuole vedere Luxifer...- si chiede l'angelo perdendosi nei suoi pensieri. Una voce la riscuote e sorride vedendo la figlia correre verso di lei sorridente. La osserva mentre si avvicina ed inarca un sopracciglio. Sul suo visino angelico è comparso un sorriso che mai aveva visto. Una serie di dubbi iniziò a penetrare nella sua mente ed Uriele si ritrovò intrappolata nei propri pensieri. "Mamma andiamo?" chiede una voce e l'angelo sobbalza. Accanto a lei Evanysse sorride felice e la esorta ad andare. Uriele sorride e le accarezza i capelli, stando attenta a non toccare le corna della figlia. L'osserva. indossa un abito bianco lungo, tipico del paradiso e i suoi capelli castani sono raccolti in una coda. "Sì andiamo!" dice e un secondo dopo sono avvolte da una nebbia grigia e scura. Sono nel Limbo. Evanysse sorride nervosa, sua sorella le vorrà ancora bene, è sua sorella in fondo e i legami di sangue sono più forti di qualunque cosa. -Rimarremo sempre insieme d'ora in poi, nessuno ci dividerà mai.- pensa e la sua mente viene distratta da un leggero pop. Si gira in direzione del rumore e sorride vedendo la sorella, che ricambia il sorriso. Poi il suo guardo si posa sull'uomo accanto a sua sorella e lo fissa fredda. Capisce subito che è suo padre e lo osserva. i loro sguardi si incatenano, due lastre di ghiaccio che si sfidano. Poi Evanysse sposta lo sguardo su sua sorella e sorride di più. Uno strano calore la inonda e lei sa che è felicità. Devill fa per correre ad abbracciare la sorella, ma viene bloccata da un'occhiataccia furente di Uriele, che sembra essersi accorta di lei solo ora. L'angelo alza lo sguardo incontrando quello del demonio e socchiude gli occhi. "Non mi avevi detto che avresti portato quella." dice indifferente, come se la piccola Devill non esistesse, come se fosse un rifiuto, un oggetto sgradito. Evanysse osserva gli occhi della sorella riempirsi di lacrime mentre guarda la madre che non la degna di uno sguardo. Ora dovrebbe abbracciarla per consolarla come fanno tutti gli angeli, ma non capisce perché farlo, in fondo, cosa potrebbe mai fare un essere senza emozioni?

Luxifer osserva Uriele ed scuote la testa sconsolato. E' inutile, l'angelo non amerà mai Devill. "Non potevo lasciarla con quel demone!" esclama ed Uriele alza un sopracciglio. Evanysse volta la testa verso il re degli inferi a questa sua affermazione e sul suo volto cala un a maschera di freddezza. Il diavolo si volta verso di lei e si fissano, mentre Uriele passa lo sguardo da l'uno all'altro. "Evanysse, vuoi che rimanga o..." la figlia non le lascia finire la frase e risponde subito con un sorriso. "No madre, puoi andare." l'angelo annuisce e sorridendo scompare. sente un singhiozzo e vede suo sorella in lacrime e Luxifer che la abbraccia. Si avvicina lentamente e quando è a qualche passo dai due si ferma, non sapendo se andare avanti o fermarsi. Il diavolo incatena lo sguardo a quello di Evanysse e la osserva. Cala il silenzio e per quelli che sembrano secoli Luxifer rimane immobile fissando il mezzo-angelo. Poi un sorriso appare sul volto del demonio e tende una mano verso di lei. Evanysse si avvicina timidamente, mentre dentro di se scopre delle nuove sensazioni che non sapeva di poter provare, che per lei erano sconosciute. Sfiora con le dita la grande mano del demone e tutte queste sensazioni esplodono, mischiandosi tra di loro. Ora si sente completa e sa che il paradiso non è il suo posto. Sente rabbia, paura, felicità e rimorso. Pian piano l'anima vuota di Evanysse si riempì di questi sentimenti, ma non riesce a provare altro. Ma a lei va bene così. Luxifer la tira nell'abbraccio e la stringe assieme a Devill che continua a singhiozzare sulla sua spalla. Lentamente Evanysse le accarezza la testa e lei si volta verso la gemella. I suoi occhi bicolore sono arrossati e gonfi dal pianto, ma sulle sue labbra aleggia un debole sorriso. Le sorelle si abbracciano e sorridono. Le lacrime e la tristezza sono ormai scomparse dal volto di Devill ed Evanysse non può far altro che chiedersi il motivo di quelle lacrime, non lo capisce. Non sa cosa sia la tristezza. Non sa cosa sia la delusione. Ma ora è felice, perchè si sente completa, non sa perchè si sente così, ma si sente bene. -Ora tu sorellina rimarrai per sempre con me.- pensa prima di separarsi dalla sorella. Devill le schiocca un bacetto sulla guancia ed inizia a correre, proprio come quando erano bambine. Evanysse se ne sta immobile ad osservarla sorridendo. "Vai a giocare.." sussurra qualcuno al suo orecchio e lei sorride a suo padre scuotendo la testa. Il re la guarda confuso, poi si siede accanto a lei osservando Devill che saltella in attesa. "Perché?" chiede dopo un po'. La figlia sorride. "Sono troppo grande, lì su non è gradito questo..." dice atona. Un sorriso furbo appare sul volto del Diavolo. Evanysse lo guarda confusa. "Ma qui non siamo lì su..." sussurra lasciando la frase in sospeso. Evanysse lo guarda inarcando un sopracciglio e con un sorriso si alza e corre verso la sorella. Devill corre via saltellando felice ed Evanysse la insegue ridendo. Le sorelle giocano insieme tutto il giorno, tra corse e risate, sotto lo sguardo attento di Luxifer. 

Tutta colpa del sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora