Mi svegliai con ancora le guance bagnate per il pianto. Mi alzai dal letto con malavoglia e mi preparai per andare a scuola. Arrivata a scuola vidi i miei due migliori amici aspettarmi davanti al cancello della scuola. Lorenzo stava fumando tranquillamente mentre Roberta ripassava sul suo libro di storia. Roberta odiava quando Lorenzo si metteva a fumare, questo anch'io, ma lui non ci dava retta. -Cazzo, finalmente!- disse Lorenzo lanciando la sigaretta dietro ad un cespuglio.
-Perché così tardi?- mi chiese Roberta chiudendo il libro. -Mi sono addormentata tardi- risposi, facendo un finto sorriso. Entrammo nel cortile della scuola facendoci spazio tra tutti gli studenti. -Oggi si inizia, giusto?- chiese Roberta. Non capii subito, ma poi realizzai a cosa si riferiva. -La tortura continua- dissi sospirando. Lorenzo camminava in silenzio, uno strano silenzio. Di solito era il primo a ad aprire bocca. -Lori, tutto bene?- chiesi. Lui trasalì. -Sì, tutto bene. Tranquilla- rispose, scompigliando i miei capelli. -Oggi a che ora esci, bimba?- chiese a Roberta. Lei sorrise e arrossì di poco. Mi stava leggermente venendo da vomitare.
-Alle dodici e mezza, tu?- rispose Roberta. Lorenzo fece una faccia annoiata. -Io un'ora dopo. Che due palle- disse Lorenzo. Io e Roberta scoppiammo a ridere. La campanella suonò, noi ci salutammo e entrammo in classe. Le ore sembravano non trascorrere mai e a terza ora mi stavo per addormentare, ma delle voci mi tennero sveglia. -Ci andiamo?- diceva una ragazza. -Quando? Ti prego, dimmi oggi- rispose l'altra. -Ovvio, oggi. Dopo scuola-. Solo dopo mi accorsi che erano le due ragazze dietro di noi che stavano parlando: Rosy e Giulia. Io e Roberta ci guardammo e ci girammo in contemporanea. -Dov'è che volete andare?- chiesi, alzando un sopracciglio. -Ma è ovvio, no?- rispose Giulia, una ragazza dai capelli mossi e castani. -Al Freddy Fazbear's Pizza! È la quarta volta in una settimana che ci andiamo!- strillò Rosy facendo ondeggiare i suoi capelli rossi e ricci. Io e Roberta sbarrammo gli occhi.
-Ma siete serie?!- domandò Roberta.
-Ma certo, tesò! Volete venire?- chiese con entusiasmo Giulia. -Dai, vi prego!- pregò Rosy. Io guardai Roberta. -In effetti non l'abbiamo vista tutta- le dissi, lei annuì. -Bene, voi venite!- esclamò Rosy -io ho una specie di ossessione per Toy Bonnie, non so se mi spiego!-. Girai gli occhi al cielo e continuai a "prestare attenzione" alla lezione. -Non so tu- mi disse Roberta -ma io ho un brutto presentimento-. Io la guardai, sospirando. -Anch'io, Roby-.
Dopo ben due, e dico DUE, estenuanti ore di italiano, la campanella suonò e Rosy e Giulia ci trascinarono con loro. -Dai, ragazze, andiamo!- esclamò Giulia trascinando per un braccio Roberta. -Non sto più nella pelle!- rispose Rosy, trascinando me. -Ma non ci siete già state un'infinità di volte?!- domandò Roberta. -Sì, ma è troppo bello andarci!- rispose Giulia. Io e la mia amica ci guardammo esasperate. Arrivate lì, le due ragazze ci spinsero dentro con forza. Dei bambini correvano e gridavano in giro, mentre una musica si diffondeva nell'aria.Conoscevamo bene questa canzone.
-Aly, ma questa non è...-
-Già, la canzone di FNaF 1- risposi, finendo la sua frase. -Ragazze, venite a vedere Toy Freddy e Toy Bonnie!- disse Rosy cercando di spingermi verso il palco. -Ehm, ragazze- disse Roberta. Le due ci guardarono con faccia interrogativa. -Noi andiamo a farci un giro, per vedere le varie sale. Ci incontriamo dopo, ok?-. Rosy e Giulia ci guardarono tristemente, ma annuirono e corsero verso il palco.
-Tutta questa ammirazione solo per dei robot...- sussurai a Roberta. Lei annuì -Se solo sapessero come sono realmente neanche verrebbero qui...- rispose. Io sospirai e cominciammo a guardare le parti del locale che non avevamo visitato. -Ma quindi cos'è che ti ha dato Puppet?- mi chiese mentre vedevamo una stanza dei party. Le avevo raccontato del mio "incontro" con Puppet e ora lei era curiosa di vedere ciò che mi aveva dato. Io cercai nella tasca del giubbotto nero e lo tirai fuori, dandolo a lei. Non lo volevo lasciare a casa, era un po' come se fosse il mio porta fortuna. -È un po' vecchio, ma mi piace- le dissi, sorridendo. Lei ricambiò il sorriso e mi ridiede il peluche, che misi in tasca dopo poco.
Ok, ammetto che forse ci stavamo perdendo dentro a quel locale immenso. -Ma dove cazzo siamo?!- chiese Roberta. Mi guardai intorno: eravamo in un corridoio poco illuminato con nessuna porta ai lati.
-Non è ho più una fottuta idea!- risposi, appoggiandomi al muro. -E se...se arrivasse uno di quei Toy?- mi chiese impaurita. Ok, mi stavo seriamente spaventando. Un rumore metallico mi fece trasalire e mi voltai verso la direzione da cui proveniva il rumore. In fondo al corridoio era buio e non si vedeva niente. Presi la mano di Roberta e cominciai a camminare nella direzione opposta al rumore.
-Andiamo, questo posto non mi convince per niente!- dissi cercando di non prendere la calma. Sentì la mano di Roberta staccarsi all'improvviso dalla mia, così mi girai per vedere cosa fosse successo, ma non la trovai. Impallidì all'istante e cominciai a tremare. -Robe...- ma non finii la frase perché mi sentii sbattere al muro. Sgranai gli occhi quando vidi la figura davanti a me. -Ciao, piccola. Ti sono mancato?- mi sussurrò Bonnie, all'orecchio. Lo guardai bene e mi accorsi che era come nel mio sogno. Non aveva il braccio sinistro, ma dalla spalla uscivano alcuni cavi elettrici. Gli mancava un pezzo dell'occhio destro, che ora faceva vedere un occhio interamente rosso, alcuni cavi elettrici e un po' di...sangue?! I robot non hanno sangue! Come era possibile?! Non ci stavo capendo niente. -Cosa...cosa ti è successo?- gli chiesi, sfiorando il suo braccio. Lui ghignò e io tolsi la mano di scatto. -Aaaaaaw, ti preoccupi per me, piccola?- disse accarezzando i miei capelli -non devi. Più che altro, preoccupati della tua amica- e si mise a ridere. Io lo spinsi via, riuscendo a staccare quel fastidioso contatto. Presi coraggio. -Dove cazzo è Roberta?!- gli urlai contro. Lui alzò la mano come per dire "io non ne so niente" e mi sorrise malizioso. Non aveva un braccio e questo era il mio vantaggio, lo dovevo sfruttare al meglio. -Se vuoi, ti porto da lei- mi disse e allungò la mano verso di me. Io indietreggiai, incazzata. Quel suo sorriso malizioso mi stava dando sui nervi. Dovevo assolutamente trovare Roberta: non dovevano toccare la mia migliore amica! Sentì dei passi svelti dietro di me, ma neanche il tempo di girarmi che mi sentii trascinare via per un braccio verso la direzione da cui eravamo venute. Era Roberta, che correva e faceva correre anche me.
-Muoviti, ci staranno inseguendo!- esclamò. Era vero, sentivo dei passi svelti e metallici dietro di noi. Correvamo come due matte, fino a quando non andammo a sbattere contro qualcuno. Pregavo con tutto il mio cuore che non fosse un altro humatronics. Alzai la testa, e purtroppo scoprì che mi sbagliavo. Sbiancai di colpo quando lo vidi: uguale a Freddy, guance rosse e occhi azzurri come la sua controparte. Toy Freddy ci fissava sorridendo dolcemente. -Che ci fanno due ragazze come voi in questo posto buio?- ci chiese con un sorriso un po' inquietante sul volto. Roberta strinse la mia mano e io feci lo stesso. -Ci...ci eravamo perse...- risposi. I passi dietro di noi cessarono. -E tu che vuoi, matricola?- chiese una voce dietro di noi. Ci girammo e vedemmo Bonnie e Foxy che fissavano Toy Freddy con aria di sfida. Toy Freddy fece un sorrisino maligno e incrociò le braccia al petto. -Cosa ci facevate con dei rottami come loro?- ci chiese.
-Rottami a chi?! Inutile pezzo di latta!- esclamò Foxy mostrando il suo uncino. In effetti, neanche lui era messo tanto bene: gli mancavano alcuni pezzi del "rivestimento" che mettevano in mostra dei cavi elettrici; i suoi vestiti erano un po' strappati e la caviglia destra era fasciata con delle garze sporche di sangue. Ma si può sapere dove lo prendono sto sangue?! Toy Freddy diventò serio.
-Sta zitto, rottame del cazzo, se non vuoi che ti smantelli pezzo per pezzo- disse, stringendo i pugni. Foxy e Bonnie si misero in posizione di attacco, quando una voce li fermò.
-Basta, ragazzi!- urlò Puppet. Mise una mano sulla spalla di Toy Freddy e guardò i tre robot con sguardo serio.
-Old, tornate al vostro posto. E tu, Toy Freddy, vai a giocare con i bambini. Ti aspettano- disse. Gli old fecero una smorfia scocciata e tornarono indietro, mentre Toy Freddy rise di gusto e andò via dal lato opposto.
-Scusate per questa lite, ora vi accompagno fuori. Ci sono due ragazze che chiedono di voi- disse, sorridente. Lo seguimmo un po' spaventate fino ad arrivare all'uscita del locale. -Ragazze- disse lui, facendoci girare nella sua direzione
- so che siete le guardie notturne e se questa notte vi attaccherò, perdonatemi, ma è la mia natura. Nessuno sa controllarsi di notte, specialmente io-. Io e Roberta ci guardammo spaventate e ci stringemmo fra di noi. Puppet sospirò. -State attente- disse e poi si avviò verso la sua stanza per consegnare i regali ai bambini. -A, bene!- esclamò Roberta -un'altra rottura di cazzi! Ci mancava solo la marionetta bipolare!-. Io non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere e poco dopo si unì anche lei alla mia risata.
Avevamo aspettato Rosy e Giulia e poi eravamo tornate a casa. Avevamo raccontato tutto a Lorenzo tramite telefono e lui ci aveva rimproverato dicendo che non dovevamo andare al Freddy's senza di lui. Certe volte si comportava come un padre, e questo ci dava abbastanza fastidio.
Alle undici e mezza mi preparai e uscì di casa per andare al locale. Non c'era tanto freddo, essendo agli inizi di ottobre, ma mi ero portata comunque il giubbotto. Infilai le mani nelle tasche e mi accorsi che c'era ancora il peluche. Non so perché me lo portai a lavoro quel giorno, forse credevo che mi avrebbe portato fortuna, ma sapevo benissimo che non bastava un porta fortuna per superare quell'incubo. Arrivai a passo svelto nell'enorme parcheggio che c'era di fronte all'altrettanto enorme locale. Lorenzo e Roberta erano già lì che mi aspettavano seduti sul bordo del marciapiede. -Aly, sei sempre in ritardo!- esclamò Lorenzo. Era nervoso, si vedeva. Roberta gli strinse la mano per calmarlo e lui si rilassò, guardandola con uno sguardo da innamorato pazzo. Ammetto che erano carini insieme, ma alle volte (cioè molto spesso), mi facevano venire il voltastomaco. -Scusa se ho alzato la voce, ma sono abbastanza incazzato con il direttore di questo schifo di locale!- esclamò Lorenzo.
-Tranquillo, fa niente- risposi. -Su, entriamo e togliamoci questa rottura di palle una volta per tutte!- disse Roberta e ci trascinò nel locale.
La tortura era ricominciata.LADIES AND GENTLEMEN, ECCO A VOI IL NUOVO CAPITOLO!! Mi dispiace di non aver aggiornato questi giorni, ma come sapete esiste una prigione minorile chiamata "scuola" che ci costringe a studiare e studiare all'infinito. E niente, anche questo capitolo è finito, alla prossi...
Vincent: *le dà una padellata in testa*
*sviene*
Vincent: E la prossima volta ci penserai due volte prima di mandarmi all'ospedale! STRONZA!
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FNaF 2: Non è finita...
FanficAlicia ha già cominciato il suo secondo anno di liceo nella sua nuova scuola insieme a Roberta e Lorenzo. Ogni giorno che passa sono sempre più uniti e scoprono di non poter fare a meno l'una dall'altra. Un giorno, mentre sono a casa a svolgere i lo...