Si risvegliò sul suo lettino avvolta dal tepore della sua coperta e il padre era seduto ai suoi piedi e la guardava con i suoi occhioni neri. Si accorse di una tazza vicino al suo letto e, malgrado non avesse sete, iniziò a bere quel liquido caldo e verdastro. Finalmente il padre le era vicino e le raccontò che l'aveva trovata sotto il letto e che qualcuno lo aveva chiamato dal lavoro e che lui era corso per vederla. Cassandra si chiese se quella figura nera fosse veramente esistita o fosse solo un'allucinazione o addirittura un sogno.
Tuttavia non raccontò al padre del suo episodio di paura e angoscia di qualche ora prima, perché aveva timore che il padre non le avrebbe creduto e si limitò a dire solo un 'grazie' prima che il padre la lasciasse sola e andasse al piano inferiore per prepararle il pranzo. Cassandra si sentì confusa. Non sapeva nemmeno lei perché ma si alzò dal lettuccio e si avvicinò alla finestra chiusa e osservò che l'ombra del suo albero di ciliegio aveva mutato forma: sembrava come se qualcuno avesse centrifugato il fusto, poiché pareva proprio come una linea disegnata da un bambino non troppo cresciuto......Notò, però, che il fusto alla sua vista era regolare: era un'ombra che non rifletteva la giusta figura.
Sentì un po' di fresco proveniente dallo spiffero della sua finestra e tornò nel suo caldo letto. Iniziò a fissare il soffitto, quando sentì il padre parlare con qualcuno, e non era al telefono, perché quest'ultimo era ai piedi del suo letto. Inoltre aveva un linguaggio troppo informale per parlare di lavoro.
La bambina sentì che, alla voce dell'uomo, succedeva una voce roca e notevolmente acuta......