1° Capitolo

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"Domani parto."
Solo questa frase si ripete dentro la mia testa. Non posso credere che sul serio mi abbia potuto fare questo, almeno non mi avesse riferito questo con un giorno prima del viaggio.
-Harley, heillà.. - all'improvviso una mano passa davanti ai miei occhi facendomi risvegliare alla realtà. Sbatto le palpebre scuotendo la testa e volto lo sguardo alla ragazza accanto a me. -Ma dove sei, in un'altra galassia?- ride retoricamente. La fisso per un secondo poi mi rendo conto che la campanella dell'ultima ora è suonata dato che gli altri studenti sono già tutti usciti. Sospiro. Ho quella voglia matta di buttarmi sul materasso e sprofondare il viso nel cuscino, per liberare quelle lacrime che in questo momento minacciano di uscire. Afferro lo zaino e lo poso in mal modo sulla schiena sfrecciando velocemente verso l'uscita. -Harley?!- sento dietro di me, stringo le bretelle dello zaino nei palmi stringendo i denti per incastrare tutto il dolore, perché so, che se aprirò la bocca cadrò a pezzi davanti ai suoi occhi e non voglio parere una persona debole, no. -Harley, che diavolo?!!- urla al colmo della sopportazione, con una mano all'improvviso mi gira facendomi ritrovare il suo viso nervoso con lo sguardo severo davanti gli occhi. Non posso. Davvero.
Ho fatto lo sbaglio più grande della mia vita che farà andare a pezzi tutta la nostra amicizia creata in tutti questi anni passati insieme. Sono stata una scema, una stupida, una grandissima egoista, non so come mi sono spinta a fare una cosa del genere sotto il naso innocemente della mia miglior amica che mi considera sorella, forse di più. Osservo i suoi occhi che aspettano che io le confessi quello che mi sta macellando il cuore, ma la mia bocca rifiuta di aprirsi. Alza la mano per sposarla sulla mia spalla ma mi scorgo velocemente. Non merito la sua attenzione, la sua preoccupazione, la sua presenza.
Sono una vera e propria bartarda.
Non aggiungendo niente mi giro e corro verso l'uscita della scuola, correndo senza fermarmi nemmeno un secondo verso casa, il mio nido, lì dove mi sento protetta.

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