Capitolo 5

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Se ieri sera mi lamentavo come una sociopatica sul fatto del ritorno di Iris, oggi vedendo la scena che ho di fronte a me, cosa dovrei dire?
Che, al contrario, mi sono sbagliata? Che peggio di così può accadere nella mia vita?
Rido nella mia mente, per come mi sono stupidamente illusa.
Anche se generalmente sono quel tipo di persona che reagisce, ora non ho la più piccola forza di nemmeno aprire la bocca perché so che comunque la colpevole in tutta questa storia sono io. Ora che ci penso fa davvero male vedere la tua migliore amica che vi conoscete da più di quindici anni, dagli anni dell'infanzia, a chiacchierare anitamente con la persona che in tutti questi anni avere odiato e che, lei nello stesso momento ha odiate voi. Vorrei tantissimo ora andare da loro due e sgridarle in faccia "Cosa cazzo state facendo?!" ma non ne ho il coraggio. All'improvviso sento scendere sulla guancia una piccola lacrima che arriva, scendendo, al mento e successivamente al collo, facendomi rabbrividire.
Quindi questo si prova, eh? Perdere una delle persone più importanti della vita, che ti hanno solcato il cuore lasciando una parte di loro dentro?
Cercando di non farmi pena da sola e scoppiare a piangere nel bel mezzo del corridoio, chiudo l'armadietto e con il libro mi indirizzo nell'aula di storia, passando vicino a colei che era una vera e propria sorella per me.
-Buon giorno ragazzi, oggi faremmo..- inizia la prof ma all'improvviso sento tutto come un ronzio, la sua voce è lontana mentre i pensieri mi sovrastano. Chiudo gli occhi. Mi sento male. Molto. Ho il bisogno di chiudermi nella mia camera e piangere, piangere e piangere. Voglio tirarmi delle sberle da sola, sono una stupida. Una grandissima stupida.
-Hey, ti senti bene?- sento una voce, mi giro e vedo una ragazza che mi fissa in uno strano modo. -Eh?- chiedo scombussolata. -Ti senti bene? Sei tutta pallida.- mi parla a bassa voce per non farsi sentire dalla professoressa. -Sto bene.- le rispondo, perché dire che mi sento distrutta, a pezzi, come una merda è troppo per parlare. Lei mi guarda annuendo anche se si vede dalla sua faccia che non mi ha minimamente creduta, ma capisce e non cerca di peggiorare la mia situazione. Non appena suona la campanella mi alzo lentamente dalla sedia ed esco per ultima dall'aula. Arrivo al mio armadietto dove poggio dentro il libro e vado intanto, in quei cinque minuti di pausa, al distributore delle merendine e mi prendo una bottiglietta d'acqua.
Ne ho proprio bisogno.
Ho la gola completamente secca. Mentre mi giro per andarmente qualcuno mi viene contro sbattendosi contro di me, facendomi indietreggiare chiudendo gli occhi.
-Harley?!- al suono di quella voce schiudo le palpebre di scatto. Davanti me mi ritrovo Iris, guardandomi sorridendo. -Cosa ci...- gli sto per domandare ma mi precede. -Ho deciso di continuare gli studi naturalmente qui.- risponde non levandosi dalla faccia quel sorriso inquietante, che io ritrovo. -Che.. Cosa?- gli chiedo sconvolta, non può essere vero. Dopo di questo le si spegne il sorriso e mi sento tremendamente in colpa, tanto che faccio qualcosa da sacrificio. -Cioè, è fantastico!- esclamo sprizzando euforia da tutti i pori. -Che ora hai adesso?- mi chiede, io all'inizio rimango interdetta ma poi cerco di non schiacciarle un pugno sulla faccia e quindi mi comporto da persona civile. -Matematica.- dico con falso sorriso. -Cosa?! Anch'io ho lo stesso! Andiamo insieme all'aula?- sto veramente cercando di sopportare l'idea che avrò Iris di fianco a me per un'intera ora? -Va bene.- rispondo solamente e ci indirizziamo insieme verso l'inferno.
-Allora... Hai un ragazzo?- mi strafogo con la mia stessa saliva a quelle parole. Siamo nella classe di più o meno un quarto d'ora e da quando ci siamo sedute insieme ho cercato di parere interessata alla lezione per non rivolgerle parola, ma ecco che comunque il mio piano non è andato liscio come l'olio fino alla fine, come speravo grandiosamente. -Shh.- le sussurro indicando con il dito il professore ora di spalle a noi, rivolto verso la lavagna. -Allora?- insiste ed io la vorrei ammazzare in questo stesso secondo. -No.- sbotto nervosa, lei mi manda un'occhiata strana e si mette a sorridere. -Sei vergine?- ditemi che non lo ha detto.
Mi volto di scatto verso di lei guardandola con gli occhi sgrannati. Cos'è? Un interrogatorio?
-La smetti?!- le urlo a bassa voce. -Se ci becca il professore ci manda tutte e due...- ma ecco che rabbrividisco tutt'ad un tratto e perdo un colpo quando vengo interrotta dall'ultima persona in questa classe.
-Allora? Cosa c'è di tanto interessante da parlare nella mia ora?- chiede il Sign. Collins ed io lo fisso con gli occhi sgrannati mentre tutti gli occhi sono puntati sopra di me.
E tutta colpa di Iris, eh...
-Niente professore. Mi scusi.- parlo delicatamente e gentilmente cercando di conquistate il perdono del prof con la mia educazione. -Che non si ripeti mai più durante la mia presenza in quest'aula Davidson.- mando giù la saliva annuendo e abbassando lo sguardo sul mio quaderno.
Che situazione di merda.
Come sa complicare tutto la mia "carissima" cugina.
Dopo che è finalmente finita l'ora e mi sono liberata in santa pace da quella succhia sangue le altre tre ore sono passate velocemente tra spagnolo e letteratura. Ora sono nel corridoio, indirizzandomi verso l'uscita con lo zaino sulle spalle e anche se siamo ancora ad Ottobre l'aria è ancora calda con un leggero venticello fresco. -Harley, aspetta!!- inizio praticamente a bestemmiare in tutte le lingue del mondo nella mia testa.
Ma questa ancora non è scomparsa dalle mura della scuola?
Per quanto tempo vuole ancora girarmi dietro?
Mi giro e la vedo correre verso di me attraversando la stipite del portone di vetro mentre io mi sono fermata sull'asfalto, fuori di spalle al parcheggio. -Mi dispiace per oggi. Sei stata rimproverata a causa mia.- già, l'avevo capito anch'io questo. Perché io, naturalmente, non mi metto ad investigare se una persona è vergine o no. -Non fa niente.- sospiro girandomi e continuando a camminare. -Quindi sono perdonata?- agrotto la fronte. Ma fa sul serio, oppure vuole solo fare una bella figura davanti a me?
-Si?- rispondo retoricamente, lei mi raggiunge oltrepassando le macchine parcheggiate. -Mi stavo chiedendo se volevi un passaggio, per questo sono venuta da te.- cosa?? Ma veramente questa è Iris, mia cugina, che odio?
-Hai la patente?- chiedo più che a me stessa, non riuscendo a capire. Lei incomincia a ridere. -No, c'è il mio..- non finisce di parlare perché non appena vede qualcuno inizia a correre in direzione di una macchina. -SHAWN!!- urla come una pazza saltandogli al collo del ragazzo. Non appena gli si leva di dosso perdo un colpo.
Non può essere vero.

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