capitolo 1

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Non avrei mai pensato di rivederlo, non dopo tutti gli addii, non dopo quella lunghissima litigata finita con un bel "vaffanculo", non adesso e soprattutto non qui. E per finire lo ritrovo fidanzato, con una bella bionda, e alloggerà nel mio hotel. Arriverà proprio domani, allegro e spensierato, e ci resterà per tre settimane, come se tutto il resto non bastasse.

Non posso assolutamente mettere a repentaglio la mia carriera per Kit, quello stronzo del mio ex fidanzato. La nostra storia è durata un anno e poco più ed è finita quando ho scoperto che mi tradiva con un'altra da circa due mesi. Mi vendicai non appena riuscii a terminare la preparazione del mio diabolico piano. Feci esattamente questo: rintracciai la sua amante e le chiesi se poteva prenotare una cena con lui quella sera (con lei non ero per niente arrabbiata, Kit non le aveva detto che era fidanzato, con me, quindi non aveva colpe). Lo fece e al posto suo mi presentai io, ero molto curiosa di vedere la sua faccia non appena mi avrebbe guardata. Arrivò puntuale, cosa che con me non aveva mai fatto, si sedette al tavolo e io gli feci la bellissima sorpresa. Mi sedetti davanti a lui e gli dissi che sapevo tutto, che era un fottuto bastardo e che per di più la sua amante non voleva più avere a che fare con lui. Dopo averlo messo in ridicolo davanti a tutti, mi alzai e me ne andai.

Decido quindi di farli accogliere da Madison, la mia migliore amica che ovviamente fa parte dello staff, per evitare di lanciargli una scarpa in fronte. Le mando un messaggio e fortunatamente accoglie la mia richiesta.
Prendo le mie cose e salgo in hotel e mi dirigo verso la mia camera, che si trova al primo piano insieme a tutte quelle del mio staff. Stanca morta mi getto sul letto e mi addormento non appena tocco il
cuscino.

La sveglia inizia a suonare non appena l'orologio indica le 6:oo. Mi stropiccio gli occhi e molto goffamente mi alzo dal letto. Apro l'armadio e prendo la mia bellissima divisa da lavoro: è una maglietta semplice bianca da abbinare sopra con un gilet blu, una gonna corta dello stesso colore e un paio di scarpe col tacco nere. Devo ammetterlo, l'idea della divisa è stata una grandissima trovata.

Sono le 6:30 precise, mi trucco velocemente con un bel rossetto rosso e una sottile linea di eyeliner ed esco dalla stanza. Percorro il corridoio bussando ad ogni porta di tutte le camere, per avvisare il mio staff che è arrivato il momento di lavorare.
Scendo le scale e mi prendo un bel caffè, mi siedo in giardino e accendo una sigaretta per rilassarmi mentre aspetto gli altri: Jason, Kyle, Luis, Colton, Allyson, Amanda, Madison e Amber. Tutti loro sono i miei preziosissimi dipendenti.

Dopo circa mezz'ora vedo Madison scendere le scale e mi raggiunge nel mio ufficio.
-Stanno arrivando tutti- mi avvisa accennandomi un sorriso.
-Perfetto, i primi ospiti arriveranno alle 8:oo- la informo -Dobbiamo farci trovare molto accoglienti e gentili-
-Sarà fatto, vado a dirlo agli altri- faccio un cenno col capo e la saluto.

Quell'ora tanto attesa da tutti arriva velocemente. Nel frattempo ci siamo dati da fare per curare ogni singolo dettaglio dell'hotel, spolverando qui e la e dando un'occhiata alle camere per assicurarsi che tutto sia al proprio posto.
Una bella famiglia di cinque persone varca il portone principale e si dirige verso la reception, dove io e Jason li stiamo aspettando con un grandissimo sorriso.
-Buongiorno- li salutiamo non appena si trovano di fronte al bancone.
-Salve, noi abbiamo prenotato una stanza per cinque a nome Christen-
-Controllo immediatamente- digito il suo nome sul computer e confermo ciò che la signora mi ha riferito.
-Perfetto signori, stanza numero 72, secondo piano- gli porgo le chiavi -Jason, per favore puoi occuparti tu dei bagagli?-
-Certamente- recupera le loro valige e li accompagna in ascensore per indicargli la strada.

La mattinata continua così, tutto fila liscio e contiamo almeno quaranta ospiti, più del doppio delle prenotazioni ricevute ieri sera.
Oh merda! Sono le 10:00. Kit sta per entrare e voglio evitarlo a tutti costi. Lancio un'occhiata a Madison che fortunatamente mi capisce al volo e mi sostituisce alla reception. Percorro velocemente il corridoio che separa il bancone dal mio ufficio ed entro sbattendo la porta. Non posso sopportare di averlo qui, non nel mio albergo cazzo. Accendo una sigaretta, ne ho proprio bisogno, e mi siedo alla scrivania.

La sua snervante risata è inconfondibile, sono arrivati. Mi nascondo dietro la sedia, anche se nessuno può entrare qui dentro se non il mio staff. Dopo poco sento il rumore dei bagagli che si avvicinano all'ascensore, che per mia sfortuna si trovano proprio accanto al mio ufficio.
Passa un minuto e poi ritorna il silenzio, finalmente. Apro la porta e sbircio per accertarmi che siano saliti, via libera. Corro verso la reception e appena Madison mi vede così preoccupata inizia a ridere.
-Smettila, che per poco non casco a terra- la sgrido.
-Scusa scusa- dice provando a smettere di ridere -La loro camera è la 107-
-Grazie dell'informazione, ma non mi interessa- mi guarda e mi abbraccia forte, dandomi tutta la sicurezza di cui avevo bisogno.

Si avvicina l'ora di pranzo e iniziamo a preparare i piatti per i nostri ospiti. Per fortuna Kyle, Luis, Amber e Amanda se la cavano alla perfezione col cibo. Così sfrutto l'occasione per correre nella mia camera e cercare di truccarmi il più possibile, in modo tale da essere irriconoscibile. Ci riesco abbastanza bene e facendomi coraggio torno al piano di sotto dove ormai tutti stanno mangiando.
Intravedo Kit e Elizabeth e cerco di stargli molto alla larga, vado a sedermi ad un tavolo vicino alla cucina insieme a Jason, Colton, Allyson e Madison.

-Chanel?- ad un certo punto sento una voce che mi chiama, ma non è maschile e non è di Kit. Perciò mi volto in tutta sicurezza.
-Si?- si tratta di Elizabeth, speriamo che lui non si avvicini a noi.
-L'hotel è bellissimo ed io e il mio ragazzo ci troviamo benissimo- si congratula.
-Mi fa molto piacere- le sorrido.
-Aspetta te lo presento- non faccio in tempo a ribattere che mi ritrovo anche Kit davanti a me.
-Chanel lui è Kit, il mio ragazzo; Kit lei è Chanel, la proprietaria dell'hotel-
Non appena si volta cerco di distogliere lo sguardo.
-Oh cazzo, Chanel sei proprio tu?!- mi ha riconosciuta, merda.

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