capitolo 2

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-Ci conosciamo?- cerco di sviare la conversazione.
-Tu... Tu sei la mia ex ragazza- strepita Kit.
-Mi dispiace ma penso che mi abbia confusa- mento io. So che sta dicendo la verità, ma dato che ho messo su una bella maschera di trucco potrei continuare a fingermi irriconoscibile o perfino un'altra persona.
-No, no tu sei Chanel!-
-Andiamo tesoro, devi aver esagerato con il vino- lo interrompe Elizabeth.
-Scusalo, a volte va fuori di se-
-Tranquilla!- la rassicuro e se ne vanno.
I miei amici rimangono a bocca aperta, indecisi se ridere oppure chiedermi spiegazioni. Li congedo con un accenno di sorriso e torno nel mio ufficio.

Il mio piano è quello di provare ad evitarlo il più possibile, sfruttando la sua continua ubriachezza e il suo sconcerto costante per ogni singola cosa che gli ricorda quando eravamo fidanzati. Non so fino a quanto funzionerà, ma tanto vale provarci. Ho passato quasi due anni a dimenticarlo e ci ero riuscita, fino a quando ha varcato la porta dell'hotel stamani. Mi fa uno strano effetto rivederlo, dopo tanto tempo, e sono sicura che devo stargli alla larga il più possibile per evitare di perdermi di nuovo in lui. Non si merita il mio amore e non merita nemmeno il mio sguardo.

Il pomeriggio scorre tranquillo, evito il corridoio della famosa stanza 107 e riesco a concentrarmi su ogni prenotazione. Ricevo molte chiamate, più di quante me ne aspettassi e si susseguono una dopo l'altra.
Le 4:00. Orario in cui io e i miei colleghi ci diamo il cambio per fare una pausa. Dopo aver lavorato mezza giornata mi concedo le onde tranquille del mare.
Salgo al primo piano e raggiungo la mia camera, raccolgo tutto ciò che mi serve per il surf e mi dirigo verso l'uscita.

-Ops, scusa- un ragazzo molto sbadato mi colpisce in fronte con un gomito. Succedono sempre a me queste cose, che figuraccia!
-Fa niente, non si preoccupi- alzo lo sguardo ed è proprio lui. Kit, di nuovo, ed è da solo.
-Tu sei la proprietaria dell'hotel- mi squadra da capo a piedi e poi continua -Mi scuso per quello che è successo a pranzo, devo essermi sbagliato. Il fatto è che lei assomiglia molto alla mia ex, Chanel. Per di più ha anche lo stesso nome, facile confondersi!- fa una risatina, ma non è poi così snervante questa volta.
-Capisco...- recupero la borsa che mi era caduta quando Kit mi ha scontrata e corro via.

Il mare è bellissimo oggi, mi rilassa e per un attimo mi fa sembrare di trovarmi in un altro posto. Ma non riesco a smettere di pensare a Kit e al malinteso, se così si può chiamare, che ha avuto. Perchè mai si sarebbe interessato a riconoscermi, a fare una scenata davanti alla sua ragazza come un bambino isterico. E' così stressante!
Mi concentro sulla mia tavola che cavalca le onde alla perfezione, ne sfiora la cresta e mi sembra di volare. Non esistono emozioni simili.

Torno a riva e mi sdraio sotto il sole su un telo, in modo da asciugarmi e riscaldarmi nel modo più veloce possibile.
-Hey, sei molto brava ragazzina- un ragazzo sulla ventina si è seduto accanto a me.
-Grazie, ma non chiamarmi ragazzina-
-Perdonami- ironizza lui -Allora, come ti chiami?-
-Chanel, tu?-
-Damon- si sporge per stamparmi due baci sulle guance. Mio dio che labbra morbide che ha... Ma che cazzo sto dicendo, devo mantenere la calma.
-Sei davvero carina sai- accenna un sorriso.
-Ti ringrazio, ma se sei venuto qui per provarci con me tanto per divertirti, beh alza il culo e vattene- ho sempre avuto questo modo di fare con i ragazzi dopo che Kit mi ha lasciata. Non sono più stata sicura di me e di ciò che sono, non mi fido più di nessuno e non sono così brava a lasciarmi andare. Probabilmente preferisco consevarmi una certa dignità.
-Calmati, sono venuto per scambiare due chiacchere-
-Okey okey, te lo concedo- abbozzo un piccolo sorrisetto.
-Sono sempre stato attratto da quelle come te. Sexy all'esterno, ma acide all'interno. Che posso farci?-
-Eh piantala!- lo sgrido-

Dopo una lunga chiaccherata mi squilla il telefono: è Madison.
-Tesoro, dimmi tutto-
-Chanel, devi rientrare, sono le sei passate. Si può sapere cosa stai facendo?!-
-Mio dio, me ne sono completamente dimenticata. Arrivo immediatamente!- chiudo la telefonata e in fretta e furia raccolgo le mie cose. Devo ammetterlo, Damon mi ha talmente presa che non ho neanche fatto caso all'orario. Molto positiva come cosa, tenendo conto che sono sempre la più pignola sulla puntualità.
-Scusami, devo andare!-
-Dove potrò ritrovarti per passare del tempo con te?-
-Lavoro a questo hotel- dico indicandolo -Ti accoglierò volentieri-
Non riesco neanche a cogliere la sua risposta che scappo via.

-Chanel, non puoi capire cos'è successo!- afferma Madison appena arrivo alla reception.
-Non sono sicura di volerlo sapere-
-Kit si è messo a girare per tutto l'hotel, sembrava cercasse qualcosa o addirittura qualcuno-
-Continua, forza!-
-Beh, ha raggiunto il tuo ufficio e ha letto il nome stampato sulla porta- fa un bel respiro -E' entrato ed ha trovato le tue foto sulla scrivania, si è messo a urlare e a quel punto l'ho fermato-
-Merda-
-Mi ha detto di riferirti che ha bisogno di parlarti-
-E adesso cosa faccio?!-

note dell'autrice:
scusate se questo capitolo è venuto un po' corto, ma non sapevo cos'altro inserire dato che molte cose saranno incentrate nel prossimo
spero che vi piaccia ugualmente
fatemi sapere

abbracci senza fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora