-Ma come diavolo ti sei vestita?!- urlo entrando in camera di Meredith -Ti ho portato i vestiti adatti e tu non li hai nemmeno guardati! Vedi di rimettere la testa a posto o ti caccio immediatamente!- anche se non sono sicura di poterlo fare, ma almeno cerco di metterla in riga.
-Mi dispiace, ma io con questi stracci non lavoro- dice tirando fuori la divisa dello staff dall'armadio.
-Invece si che ci lavorerai, altrimenti puoi anche andartene-
-Va bene, va bene- sbuffa lei. Esco sbattendo la porta, non la sopporto. Ho paura che non voglia essere licenziata perché sennò non rivedrebbe Damon... Ma che sciocchezze sto dicendo, devo finirla con queste seghe mentali.Durante la giornata non ho fatto altro che seguire quella stupida della nuova arrivata. Di solito il pomeriggio mi rinchiudo in ufficio, per catalogare alcune cose e svolgere svariati compiti al computer. Oggi, però, non è affatto così. Devo controllare qualsiasi suo movimento e essere pronta al peggio, dato che Damon arriverà a momenti.
-Hey ragazzina!- faccio un balzo e lancio un urlo. Come non detto, eccolo qui.
-Mi hai spaventata-
-Lo sai che sei la mia piccolina- lo abbraccio forte, come se non lo vedessi da giorni o come se dovesse partire per chissà quanto. Ho paura. Ho paura di perderlo, ma soprattutto ho paura di essere rimpiazzata. Senza nemmeno accorgermene mi scende una lacrima.
-Tesoro cosa c'è?- dice asciugandomi il viso.
-Niente, deve essermi entrato qualcosa nell'occhio- mento.
-Ci crederò-L'ora di cena arriva velocemente. Sono le 8:00, io e Damon ci avviamo verso il salone. I miei amici mi stanno aspettando ad un tavolo, trovo strano che nessuno stia cucinando, ma capisco subito il motivo: nessun cliente è a mangiare.
-Che succede?!- dico preoccupata indicando tutti i tavoli vuoti.
-Tranquilla Chanel, sono andati alla festa in piazza- esordisce Luis.
-Quale festa?-
-Quella che avviene tutti gli anni da queste parti. Nel centro della città ci sono banchetti e spettacoli da circo, mentre in spiaggia è tenuto un vero e proprio party per noi giovani- mi spiega.
-Noi andiamo, voi venite?- chiede Amber a me e a Damon.
-Mi sembra un'ottima idea- esclama lui sorridendomi.
-Se proprio vuoi...- sono un po' contraria alle feste, non mi sono mai piaciute tanto. Non mi sento a mio agio, però infondo ho venti anni e non posso rinchiudermi in casa. La vita da suora non fa per me.
-Vedrai ci divertiremo- mi sussurra stampandomi un bacio sulla guancia. Così ceniamo tutti insieme e poi ci avviamo verso le nostre stanze per cambiarci.Prendo due vestiti dall'armadio, i miei preferiti. Entrambi sono corti e attillati, uno ha una scollatura sulla schiena ed è nero, mentre l'altro è argento e senza spallini.
-Quale preferisci?- chiedo a Damon mostrandoglieli.
-Nessuno dei due, ti guarderanno tutti e non voglio-
-Ma io non guarderò loro- lo rassicuro.
-E va bene, quello argento- poso nell'armadio l'altro e corro in bagno. Infilo l'abito, un paio di tacchi neri e inizio a truccarmi con molta precisione: una linea di eyeliner, rossetto bordeaux e un po' di fondotinta.
-Sono pronta- dico tornando da Damon.
-Sei... Sei bellissima- si avvicina a me e mi bacia. Le nostre lingue danzano insieme perfettamente, quando si sfiorano al mio cuore manca un battito. Mi fa sempre uno strano effetto baciarlo, non ho mai provato questa sensazione con nessuno ed è la cosa più bella che potesse capitarmi.
-Non farmi del male, mai- gli sussurro staccandomi leggermente dalle sue labbra.
-Non lo farò, te lo prometto-
-Possiamo andare allora?-
-Si- esco prima di lui e chiudo la porta a chiave.I miei amici ci stanno aspettando nel cortile dell'hotel, come al solito sono sempre l'ultima ad arrivare. Ci incamminiamo verso la spiaggia e so meglio di tutti dove si trova. E' esattamente quella dove io e Damon ci siamo conosciuti ed è in assoluto il posto più bello e importante per me. E' anche dove passo la maggior parte del tempo tra le onde del suo mare, quel bellissimo e caldo mare. L'acqua e l'amore sono in sintonia perfetta su quella spiaggia.
Durante il tragitto tengo sempre stretta la mano di Damon, non la lascio mai e mi da tutta la forza di cui ho bisogno.Arrivati nel luogo della festa la folla di ragazzi è enorme e quasi non si distingue dove inizia e finisce la spiaggia. Con la musica altissima e dei banchi per servirci da bere la nostra serata ha inizio.
-Una vodka liscia, grazie- ordino.
-Non dovresti bere troppo- si preoccupa Damon.
-Stai tranquillo, so reggere benissimo l'alcool. Tu che prendi?-
-Rum e pera-
-Anche tu non scherzi signorino- ribatto.
-Questo mai ragazzina- mi sorride.
Finisco il mio drink in un attimo e anche lui. Ne ordina altri tre bicchieri mentre io decido di astenermi per rimanere sobria. Dopo averne bevuti otto, lo prendo per mano e lo trascino via da lì, è già troppo ubriaco. Vado a ballare con lui per cercare di tenerlo sott'occhio, non posso permettere che accada qualcosa.-Chanel, puoi venire un secondo?- sento Madison che mi chiama.
-Arrivo subito- le urlo per farmi sentire.
-Damon, tu siediti qui e non ti muovere. Sei in condizioni pessime per andare in giro senza qualcuno- lo faccio accomodare su alcuni cuscinetti posti in riva al mare, così riesco anche a vederlo meglio.
-Okay- si limita a dire con voce da vero ubriaco. Non mi sento sicura a lasciarlo da solo. Potrebbe succedergli qualcosa e Meredith è nei paraggi.
Raggiungo Madison che si trova fuori dalla folla, dove si può stare tranquilli ad ascoltare la musica senza finire nei guai.
-Eccoti finalmente- dice vedendomi -Sono le 4:00 e vorrei tornare in hotel. Gli altri se ne sono già andati e adesso sono sola, ti dispiacerebbe venire con me?-
-Ma certo tesoro, Damon è ubriaco e inizio ad essere stanca. Lo prendo e ce ne andiamo- torno verso quell'enorme gruppo di ragazzi e lo cerco dove l'avevo lasciato pochi minuti fa. Non c'è. Panico totale! Inizio a gridare il suo nome sperando che mi senta, ma non ottengo nessuna risposta. Mi faccio strada tra tutti questi ubriachi e mi soffermo su una ragazza. Colpisce la mia attenzione all'istante dato il suo vestito rosso che si intona perfettamente con i suoi capelli. Faccio uno sforzo di memoria per capire dove avessi già visto quel colore, l'alcool mi sta completamente offuscando la mente. Mi servono pochi secondi per ricordarmi di lei, Meredith, la puttana che si sta baciando un ragazzo. Chissà con quanti è stata questa sera. Un attimo... Quel cretino avvinghiato alle labbra di Meredith è Damon. Sento il mondo crollarmi addosso, le gambe iniziano a tremare e non so cosa fare. Tutto diventa buio e triste, il dolore mi spezza il cuore e mi si stringe lo stomaco. Le lacrime cominciano a sgorgare, mi bruciano le guance e dimentico tutto ciò che mi circonda.Mi avvicino a loro, decisa su quello che devo fare e mi asciugo il viso.
-Damon!- appena si gira gli do un schiaffo talmente forte da far diventare la sua guancia subito rossa.
-Chanel, io posso spiegarti...- farfuglia ancora sotto l'effetto dell'alcool.
-Sei uno stronzo- lancio un'occhiata a Meredith che mi guarda con un sorrisino da puttana.
-Oh tranquilla, ho qualcosa anche per te- senza nemmeno farla parlare le sputo dritto negli occhi. Non è una cosa molto femminile ma in questo momento non me ne frega assolutamente niente. Le do uno spintone e me ne vado, distrutta e uccisa. Forse ora dovrei sentirmi felice, ma non è così. Il dolore continua a farsi strada dentro di me e intanto penso ad una vera e propria vendetta.
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abbracci senza fine
Roman pour Adolescentsle passioni ti spingono ad essere te stessa, a sentirti libera e ad amarti e accettarti per quello che sei. è il caso di Chanel, una ragazza di venti anni, non troppo alta, mora e occhi azzurro ghiaccio. grazie ai suoi genitori è riuscita a diventar...