La canzone dei binari

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Un altro sospiro, una nuova fermata.

E' solo la terza di questa mattina, ma chi può dire a quale numero ammonti nel mio eterno viaggio? Vorrei aver potuto iniziare a contarle, quando sono partita.

E' troppo facile dimenticare.

Sembra pensarlo anche lui, l'uomo anziano dai baffi d'argento che con un cenno gentile si è appena seduto accanto a me. Non ha chiesto il permesso, non gli serviva. 

Tra compagni di viaggio, non si guarda per il sottile. E adesso siamo qui, una ragazza dalla sciarpa nera ed un uomo dalla chioma di stelle, un treno che corre, la luna che splende. Se avessi con me il violino, mancherebbe soltanto una bella canzone.

E'composto, le gambe rilassate. Ma vedo le sue pupille roteare convulsamente sotto le palpebre, vedo lo sforzo immenso ed inutile di frugare tra i ricordi, di accendere una candela nella nebbia della memoria. Vorrei dirgli di smetterla, che si fa solo del male; recuperare un ricordo, è come cercare di trattenere acqua tra le dita. Ma so che non mi darebbe ascolto, è di certo troppo importante per lui. Quindi non parlo, e ascolto la canzone delle ruote sui binari.

Una sciarpa di stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora