capitolo 2

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Le lezioni passarono lentamente e io ero già stanca di stare qua.
Troppa gente che sorrideva mentre io mi guardavo attorno confusa,come se questo non fosse il mio mondo e dopotutto penso che sia così.
La campanella suonò interrompendo i miei pensieri e tutti i miei compagni si scagliarono contro la porta spingendosi e insultandosi.
Io invece aspetto sempre che la classe si sia svuotata e solo allora preparo il mio zaino e mi dirigo verso casa.
Al ritorno non prendo la corriera è troppo affollata.
Mentre stavo camminano ripenso ai miei momenti felici e provo un senso di tristezza.
Sinceramente non so come ti possa mancare qualcuno che ora non c'è più,ma io ripensando ai loro volti non riesco a provare nient'altro se non mancanza.
La mancanza di qualcuno che ti ha voluto bene,ma che ti ha illuso sul fatto che ci sarebbe stato per sempre.
Eppure non riesco a dare la colpa a loro se mi hanno lasciato non è perché lo volevano ma perché questo mondo è troppo crudele e farebbe di tutto per vederti crollare,ma io non darò questa soddisfazione a nessuno.
L'ho promesso a loro e non gli deluderò.
Senza accorgermene ero arrivata a casa,cercai le chiavi nel mio zaino e stranamente erano al loro posto.
Andai in cucina con l'intento di mangiare qualcosa,ma udivo una canzone in sotto fondo anzi non era una canzone,era la nostra canzone.
Raggiunsi la camera di mio fratello e lo vidi ballare con sotto fondo -Heathens- e io senza pensarci due volte mi misi a cantare come se non ci fosse un domani, mio fratello sentendomi prese la sua chitarra e mi accompagnò.
Quando finì la canzone mi buttai tra le braccia di mio fratello sentendo quel profumo che tanto mi era mancato in questi giorni.
"Allora come stai?"
"Bene dai"
"Emily con me non devi mentire ne abbiamo già parlato"
"Come vuoi che stia?! È ovvio che sto male. Tu te ne vai sempre e mi lasci sola. Ogni posto mi fa venire un mente loro. Dimmi tu come devo stare"
Conclusi il tutto con un finto sorriso.
"Mi dispiace Emily,ma se sto qua crollo anch'io"
"Vedi Luke è questo il tuo problema. Qui tra i due sei tu quello che è crollato. Io sono sempre andata avanti, è da due anni che vado avanti come se niente fosse. Quindi non scusarti perché non ho vogliadi sentire le tue stupide scuse"
Mi alzai dalle sue ginocchia e presi la mia giacca.
Scesi di fretta le scale.
"Dove stai andando?"
"Dove pensi che stia andando? Al lavoro. Qui l'unica che guadagna sono io"
Mi misi le cuffie e in neanche 20 minuti ero arrivata nel bar in cui lavoravo.
"Ciao Emily"
"Ehi Valentina"
"Allora mio padre ha detto di dirti che oggi arriverà il tipo nuovo ed è compito tuo mostrarli cosa deve fare. Ora io esco"
Non feci in tempo a dire una parola che se lei non c'era più.
Mi misi il mio grembiule e iniziai a pulire un po' di tavoli siccome lei aveva lasciato lasciato tutto così.
"Ehi bellezza"
Ed ecco il solito pallone gonfiato che mi rompe i coglioni.
"Mi dica pure"
Non potevo perdere anche questo lavoro.
"Vorrei qualcosa che non c'è nel menù"
"Mi dispiace ma posso darle solo quello che c'è nel menù"
"Quanto vuoi per un servizietto?"
Avete mai notato che i coglioni girano sempre in branco come le pecore? Io sì.
"Per quello potete chiedere alla Valentia lei sarà molto contenta di farvi felice ora se volete scusarmi io avrei da fare"
Stavo tranquillamente preparando una crep alla nutella quando sentì un rumore assordante.
Corsi di là e c'era un tipo strano che faceva chissà che cosa.
"Ehi tu che stai facendo?"
"Emh-oh- sono il tipo nuovo"
"Ah okay. Allora ti dico una delle tante cose che dovresti sapere, se rompi qualcosa la devi pagare."
"Ho c-"
"Non ti ho dato il permesso di parlare novellino. Il capo ha detto che dovrai stare alla cassa e solo in caso di necessità mi aiuterai con i clienti. Ora vai a prendere un grembiule e comincia a fare il tuo lavoro senza rompere tutto"
Erano le 22:40 e il mio turno era finito.
"Ehi novellino puoi andare a casa"
"Senti bella smettila di chiamarmi così"
"Dimmi cometi chiami"
"Alexander tu?"
"Non ti interessa come mi chiamo ci vediamo domani alle 15:30 non tardare"
Chiamai mio fratello per venirmi a prendere e lui,per una volta,mi diede ascolto e in meno di 10 minuti ero già a casa.
"Notte Emily"
"Notte Luke"
Andai in bagno e mi feci una doccia veloce indossai il mio pigiama e mi infilai sotto le coperte...i miei incubi mi aspettavano e io non avevo le forze per affrontarli

Spazio autore:
Heyy...come state?
Io bene dai.
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento.
Un bacio😙

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