capitolo 3

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Mi svegliai per un rumore assordante.
C'era troppo rumore e io non capivo il perché.
Corsi giù per le scale arrabbiata come non mai e solo quando arrivai in cucina capì chi era a fare tutto quel chiasso.
"Ehi coso smettila di fare tutto questo baccano"
Il tipo si gira mostrandomi i suoi bellissimi occhi color ghiaccio io per un momento pensai di sciogliermi in quei occhi color ghiaccio.
"Scusa piccola,ma tuo fratello mi ha detto di fare come se fossi a casa mia"
"Senti per favore potresti fare meno rumore sai sono solo le 6 di mattina e io ho sonno"
Non lo lasciai rispondere che mi buttai sul divano a guardare un po' di tv siccome quel ragazzo mi aveva svegliato.
"Ehi piccola come tu chiami?"
Ero così presa dai miei pensieri che non mi ero neanche accorta che il ragazzo dagli occhi color ghiaccio era molto vicino a me,troppo vicino,mi spostai rapidamente sull'altra poltrona,ma non gli risposi.
Luo vedendo che continuavo a non rispondergli finalmente tornò in cucina e mi lasciò sola.
Guardai l'ora dal mio smartphone.
Erano le 7:20 e io non ero ancora pronta.
Corsi su per le scale e mi misi una calzamaglia e una maglia dei -Nirvana- che mi arrivava poco prima delle ginocchia.
Presi la mia giacca e uscì sbattendo la porta per farmi sentire da mio fratello,che in risposta si affacciò alla finestra e mi mandò a fanculo,ma poco mi interessava.
L'ho già detto che la musica è come la mia famiglia? Sì può dire che è l'unica cosa che mi è restata vicino nonostante tutto.
Con i miei familiari non mi capisco,ma secondo me non sono io quella sbagliata,ma loro perché non provono neanche a chiedermi -come sto- e vi assicuro che mi basterebbe un abbraccio per scoppiare in lacrime.
Ma ho promesso a loro che sarò forte.
Che nessuno mi abbatterà.
Però ho dei dubbi,mi hanno ripetuto sempre due parole -stay strong- ma come faccio ad essere forte se sono a pezzi?
Persa tra i miei pensieri andai a sbattere contro una persona.
"Mocciosa stai più attenta"
"Senti,chiudi quella cazzo di fogna se non vuoi che tela faccia chiedere io"
"Acida la ragazza,comunque piacere Ashton"
"Ti hochiesto per caso come ti chiami?"
Non fece neanche in tempo a rispondermi che io voltai l'angolo e andai nella mia classe.
O meglio -nella classe- non posso definirla mia se non ne faccio veramente parte.
È un po' come quando sei in un posto affollato,ma tu ti senti solo anche in mezzo a tutta quella gente.
La prof di biologia entrò in classe ed iniziò la sua noiosissima lezione di cui a me non me ne importava proprio niente.
Presi il mio quaderno e iniziai a scrivere.
"Lo so"gli dissi.
"Lo so che ho un carattere di merda,che sono una stupida orgogliosa,che non so dirti che a te ci tengo e che molto probabilmente non te lo so neanche dimostrare,ma sono qui.
Sempre.
Ogni giorno.
Anche se non hai bisogno di me.
E non mi importa quante volte mi dirai di andar via.
Io sarò qui ad un passo da te.
A difenderti da tutto e da tutti"
Così le dissi.
Lui non disse niente.
Mi guardò negli occhi e poi mi abbracciò. Era l'abbraccio più vero che io abbia mai ricevuto.

Mi piaceva scrivere è una cosa bella e sul mio quaderno scrivevo tutto quello che mi passava per la testa.
"Emily la lezione è finita"
"Oh mi scusi prof,ero distratta"
Andai a cercare mio fratello per chiedergli se mi poteva dare le chiavi della sua moto,così me ne potevo andare a casa.
"Ehi fratellone"
"Hey Emily che c'è?"
"Potresti darmi le chiavi della tua moto?"
"Non c'è le ho io. Le ho date a Alexander"
"Ah okay ora lo cerco"
Non so perché,ma quel nome mi ricordava qualcuno.

Spazio autore:
Ehii come state?💕
Io bene.
Siccome ho l'ora buca ho finalmente finito questo capitolo...lo so che è corto e mi dispiace😕
Prossimo capitolo a 7 votazioni💫👅
Baci😙

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