*drrin* *driin* "oh cazzo la sveglia, farò tardi anche oggi, devo ancora dare la doccia mi devo sbrigareee".
(Ciao, mi presento, mi chiamo Michele, sono un ragazzo di media statura con un fisico robusto, dei capelli ricci, morbidi e castani. Ed oggi parlerò della mia storia)
Dopo aver finito tutto, afferrò lo zaino e vado verso la Fermata dell'autobus, sono sempre in ritardo.. ma eccolo passare.
Salgo sopra e trovo sempre le solite tre persone di quel bus, che desolazione.. mi siedo e attendo.
Nel frattempo prendo il telefono e leggo dei messaggi da Alice, la mia migliore amica.
Una tipa con Capelli castani e mossi, dei bellissimi occhi azzurri, delle labbra piccole e carnose,con un volto delicato che fa risaltare le sue adorabile guanciotte.
È di media altezza, con un fisico proporzionato, la persona perfetta con la quale passare del tempo quando stai male.
" dove sei? " le rispondo dicendo: " sopra l'autobus, l'autista corre abbastanza velocemente dovrei arrivare tra 2-3 minuti " mi risponde con un:" OK, sbrigati devo dirti una cosa importante..".
Sembra impaziente, se solo questo autista non parlasse con i passeggeri.
Finalmente eccomi a destinazione, mi incammino verso la scuola lì trovo degli altri miei compagni di classe, li saluto ed iniziamo a parlare un po'.
Qualcuno parlava di dove era andato Domenica, qualcun'altro parlava di videogiochi e in fine c'era chi invece faceva semplicemente l'idiota. Però ancora nessuna traccia di Alice.
Suona la campanella e quindi siamo costretti a salire in classe, entriamo in aula e troviamo come al solito la professoressa in classe che aspettava da 5 minuti, secondo me questa dorme dentro la bidelleria.
Prendiamo posto e mentre la professoressa prende il registro, vedo sbucare dalla porta Alice con aria affannata
"Scusi il ritardo prof" dice con aria affannata.
"Sbrigati a prendere posto". Alice si avvicina e si siede accanto a me e prende i suoi libri. Prova a dirmi cosa le è successo, ma non la capisco, la prof parla troppo, quindi rinviamo a dopo. Intanto passa la prima ora, noi intanto aspettiamo il professore ci prepariamo per la verifica.
Sto per chiedere alla mia amica cosa le era successo quando.. in classe entra la bidella e annuncia che il professore è assente. In quel preciso istante in classe parte un coro da stadio, il delirio più assurdo, provo lo stesso a chiederle cosa fosse successo ma con aria triste mi dice "poi ne parliamo dopo..da soli.." ed io capendo che non era il momento annuisco con la testa.
Entra il supplente e dopo averci fatto ripassare alcune cose, ci permette di stare gli ultimi 10 minuti con i telefonini, ma io non riuscivo a smettere di guardarla, si era poggiata la testa al banco ed aveva un espressione così triste..
Finisce l'ora ed inizia la terza ora: Antologia, almeno questa interessante, dato che la professoressa a malapena sa come si chiama.
Mentre la professoressa parla, suona la campanella e tutti i compagni escono di classe velocemente.
In classe piomba il silenzio, rimaniamo: io, lei e altri due miei amici, quest'ultimi si trovavano davanti la porta a parlare mentre io e Alice ci troviamo sotto la finestra.
Guarda fuori dalla finestra con un espressione triste, al dunque le chiedo cosa le sia successo in mattinata, e lei mi riferisce le seguenti parole: " Vuoi sapere veramente cosa è successo?" io: " si certo, ti voglio bene e voglio sapere perché stai così male" .
Lei si gira lentamente fissando il pavimento con qualche lacrima sul viso e mi dice singhiozzando:" i miei g-genitori si vogliono l-lasciare..".
La cosa mi lascia stupito e mi viene da pensare a qualche giorno prima: li avevo visti tenersi per mano e abbracciarsi, e qualche giorno dopo decidono di lasciarsi..?
Non sapevo cosa fare..lei stava singhiozzando silenziosamente quindi l'abbraccio e stringo forte tra le mie braccia, mentre lei appoggia il suo volto sulla mia spalla.
"Ei, stupida, non hai bisogno di piangere, stai tranquilla vedrai che tutto andrà per il meglio, i tuoi genitori faranno pace e se proprio dovesse accadere il peggio tu dovrai essere forte, in oltre avrai sempre il mio sostegno dalla tua parte, ricordati sei una sorella per me,e beh da Fratello ti dico che quando sorridi sei più bella, quindi asciuga quelle lacrime" Lei mi guarda, asciuga i suoi occhioni e mi sorride.
Passano altre due ore e finalmente usciamo da quell'inferno scolastico.
Cerco Alice che poco prima era al mio fianco, mi giro e la vedo camminare con un aria serena. Quello che ho fatto è bastato per farla star bene.
Mi affianco a lei e incominciamo a camminare verso la fermata dell'autobus. Una volta arrivati (dato che si sa,gli autobus sono sempre in ritardo) parliamo un poco, fino all'arrivo dell'autobus. Saliamo, prendiamo posto ed iniziamo a parlare. Arriviamo alla sua fermata, quindi ci salutiamo con un bacio sulla guancia,lei scende e il bus riparte.
Nel frattempo mi accorgo di una cosa: nel bus c'è un viso nuovo, mai visto prima d'ora, strano.. Contando che siamo sempre le solite persone.
Sto per scendere alla mia fermata quando, vedo scendere anche quel ragazzo alla mia stessa fermata.
Continuo a camminare e arrivo davanti casa quando noto che questo ragazzo deve entrare nel mio stesso portone. Ma questo mi sta seguendo o cosa?.
Entro nel portone e successivamente entro nell'ascensore, stessa cosa fa anche lui.
Arrivo al 2° piano, esco dall'ascensore , lo saluto ed entro a casa.
Chiudo la porta e vado a salutare la mia famiglia.
Mi lavo le mani e mi siedo a tavola. Mentre mangio faccio una pausa e descrivo a mia madre questo ragazzo che si trovava in ascensore con me, per poi chiederle se lo conosce. Mi risponde dicendomi che questo ragazzo abita da poco nel nostro palazzo, si è trasferito Con suo padre per via della morte di sua madre. Finisco di mangiare e poi mi vado a lavare i denti.
Sono ancora le 14:45, io prima delle 17:00 non inizio mai i compiti, quindi mi siedo nel divano e prendo il telefono.
Il tempo trascorre velocemente e nel frattempo si sono fatte già le 17:30, quindi... cerco di mettermi di buona volontà ed inizio i compiti.
Per fortuna oggi giornata leggera. Finisco il tutto e poi decido di uscire con Peppe, un mio caro amico, simpatico, alto, magro,un pò coglione che fa kickboxing. Prima andiamo al centro, dove troviamo molte persona per i negozi a fare compere. Mentre giriamo vediamo anche molte ragazze carine, ma continuiamo a camminare, fino a quando questo mio amico decide di andare a disturbare due ragazze sedute al tavolo di un bar. Lui subito si presentò e poi presentò me.
Una ragazza era alta, mora, con forme medie. Mentre l'altra era di media altezza con occhi verdi, Bionda e formosa. Lui andò per la ragazza più alta, mentre io iniziai a parlare con quest'altra ragazza. Chiaccheramo a lungo fino a quando il mio amico non chiese il numero ad entrambe. E dopo un poco riuscimmo ad averli, così le salutammo e poi c'è ne andammo.
Dopo tutto ciò decidemmo di avvicinare al supermercato per prendere un maxi pacco di patatine
Una volta a destinazione, prendiamo le patatine e arrivati alla cassa, trovo soltanto una cassa aperta e il cassiera confuso perché non sà come dare il resto al cliente.
15 MINUTI DI ATTESA.
Dopo molto tempo finalmente pago ed usciamo dal supermercato, era trascorsa un eternità..
Dopo un pomeriggio passato insieme a Peppe,lo saluto e incomincio ad incamminarmi verso casa.
Dopo quasi quaranta minuti a piedi finalmente arrivo a casa ed incomincio a mangiare le patatine, ma ovviamente le devo lasciare anche a mia sorella e a mio fratello, quindi ne mangio metà e poi a malincuore poso il pacchetto .
Passano le ore e nel frattempo è giunto già il momento della cena. Io mangio un poco di pane integrale con la carne, qualche verdura e poi mi alzo da tavola e vado a lavarmi i denti. Mentre spazzolo i denti, guardo lo specchio e ripenso alla mia giornata: iniziata in maniera triste, ma poi migliorata magicamente.
Denti lavati, pigiama messo e finalmente letto. Ah,il mio caro compagno di vecchia data. C'è l'ho da quando ero bambino, ogni volta che lo guardo mi rivengono in mente tantissimi momenti. Come quando ci saltavo sopra e sentivo le doghe scricchiolare, oppure quella volta dove per prendere un paio di scarpe da bambino mi afferrai la scarpiera ed essa mi cadde addosso, pensai di essere morto, ma quando riapri gli occhi, vidi che la scarpiera era rimasta incastrata nel letto, mi misi a piengere e così vennero i miei genitori a vedere cosa era successo. E quanti altri ricordi racconta questo letto, ma adesso è il momento di andare a dormire.
Quindi mi infilo sotto le coperte, guardo un ultima volta il telefono,stacco il telefono e finalmente una volta e per tutte vado a dormire.
Ovviamente, prima che la mia mente capisce che è ora di dormire, inizio a pensare tante tante cose, mentre il mio orologio da muro si sente ticchettare. Ma dopo un po' di tempo finalmente mi addormento.
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Settimana Da Adolescente
Teen FictionUna storia di alcuni ragazzi sfrenati, alle prese con la loro vita adolescenziale.