MERCOLEDÌ: La ragazza nel bosco.

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*drinnn* *drinnn*  "fottuta sveglia, quanto ti od- aspetta..non dirmi che era oggi la Gita al bosco.."
Mi alzo di corsa,mi preparo ed esco di casa correndo.
Arrivo finalmente a scuola e vedo il pulmino che ci avrebbe accompagnato, sta per partire cosi mi affretto a salirci sopra.
Scorgo subito lo sguardo verso i posti e noto che oggi Alice e Marco sono assenti, strano...
Quindi mi siedo in un posticino con un altro mio compagno mentre il pullman parte.
La strada e lunga e un po' pericolosa, quindi sarebbe meglio andare piano, ma l'autista sta correndo, e va sempre più veloce. Lo vedo con una strana aria in volto, quindi mi avvicino per chiedergli se non fosse meglio rallentare o fare una pausa.
Ma quando sto per rivolgergli la parola lui si gira e mi guarda inquietantemente.
Poco dopo si gira, guarda il manubrio e decide di fare una sterzata estrema in una curva. L' autobus sbanda, tutti iniziano a gridare mentre il bus.. cade dentro un burrone..
Ma improvvisamente mi sveglio di colpo e mi ritrovo nel mio letto in piena notte.
Controllo subito se sto bene oppure se riporto qualche ferita, ma non noto nulla di strano.
"Era stato tutto un sogno, eppure era così realistico..?" pensai tra me e me. Mi alzo dal letto e controllo che ore sono, le 6:30.
Cammino per il corridoio arrivando fino alla cucina, prendo un bicchiere di acqua e decido di rimanere sveglio ed iniziare a prepararmi per la giornata con un pò di anticipo. "Quel sogno era veramente realistico..." continuo a ripetermi nella mia testa.
"Ma ora che ci penso meglio, oggi c'è veramente la gita.. E se quello fosse stato un sogno premonitore? Non può essere, capita a volte di sognare cose che succederanno, ma non almeno in questo caso.. Sarebbe impossibile una coincidenza di queste" pensavo.
Nel frattempo i miei genitori e mio fratello si svegliano e stranamente mi trovano già sveglio, in cucina a fare colazione.
Continuo a pensare a quel sogno mentre mi preparo.
Arrivato il momento di prendere l'autobus, lì rivedo il mio nuovo vicino di casa, ma non me la sento per ora di andargli a parlare, quindi mi siedo un pò in disparte, metto gli auricolari ed accendo la musica.
Arrivò a scuola con un anticipo di 30 minuti e non trovo ovviamente nessuno davanti la scuola.
Quindi Chiamo l'unica persona che potrei torturare a qualsiasi orario senza che mi possa cazziare, cioè Alice. Mi risponde e le dico di venire il prima possibile.
Arriva dopo circa 10 minuti dal mio arrivo, e così decido di raccontargli il sogno in tutti i particolari.
Lei mi guarda con una faccia un poco preoccupata ma subito dopo mi dice "tranquillo sarà stato soltanto un brutto sogno, non hai mai azzeccato nulla,immagina se ci indovini proprio adesso ahahahah".
La guardo con faccia serie e le dico "ahahah,sisi divertente proprio,spero sia veramente così". Provo quindi a convincermi che sia così ed a non ci penso più.
Nel frattempo arriva Marco e quindi iniziamo a parlare con lui. Dopo un poco lui riprende in ballo l'argomento gita, dicendo che oggi non voleva venire (come nel sogno pensai) quindi penso subito a qualcosa di diverso e gli faccio cambiare discorso.. Era meglio per me non ripensare a quel sogno.
Arriva il momento di salire sopra il pullman.
Per prima cosa guardo subito la faccia dell'autista. Sembra annoiato ma nulla di preoccupante, quindi vado al posto con un aria più serena. Accanto a me si siede Alice e dietro Marco. Anche tutti gli altri prendono posto e così il bus parte.
Resto teso per tutto il tempo, Alice mi vede sulle spine e quindi mi distrae. Mi incomincia a dire tante cose senza senso e domande insensate, così da costringermi a ragionare su quello che dice.
Appena finiamo di parlare, guardo fuori dal finestrino e noto subito che siamo quasi arrivati, ma stiamo percorrendo delle curve pericolanti. In quel momento il mio cervello mi fa ripensare subito al sogno. Mi alzo dal posto di scatto e vado a controllare il conducente e lo vedo lì in procinto di addormentarsi, così lo scuoto immediatamente e lui riprende subito a condurre il bus.
"Che fosse stato questo il motivo del mio sogno? Una sorta di avvertimento di cosa sarebbe potuto succede? Un sogno premonitore? Un aiuto da qualcuno?" Tutti complessi mentali che io ed Alice abbiamo continuato a farci fino a quando non siamo arrivati a destinazione.
Il posto era un bosco stupendo, con alberi altissimi e centenari, ricca di vegetazione e piccola fauna locale.
La nostra guida ci avverte subito riguardante la struttura di questo bosco, infatti esso è un vero e proprio labirinto. Qualcuno pensò a storie di labirinti narrati nei libri di epica e altri semplicemente di coalizzarsi per far perdere qualche insegnante. Che comunque l'idea non sarebbe stata male,ma vabbè.
Io, Alice e Marco seguiamo il resto del gruppo mentre parlavamo di cosa fosse appena successo e del fatto che l'autista poco prima mi aveva ringraziato quando ad un certo punto,
Mentre camminavamo intravedo una volpe. Sono già rarissime da vedere, poi specialmente qua in Sicilia.
Decido quindi di seguirla per vedere dove andava. Lei mi vide e scappò via. anche se non mi dovrei allontanare... Decido di seguirla. "Tanto il gruppo non si allontanerà poi cosi tanto?" Pensai ingenuamente.
Vedo la volpe rifugiarsi in una tana, sicuramente quella sarà casa sua, sto per andarmene quando alla mia destra un poco più lontano di me vedo Alice nascosta che guardava la volpe, quindi le vado incontro e le tocco la spalla e le dico "anche tu hai seguito la volpe Alic-" la ragazza si girò e notai subito che quella ragazza non era Alice.
Era invece una bella e misteriosa ragazza, con dei capelli lisci e castani, occhi castani, un naso e una bocca perfette, delle guance morbide e tonde,con Delle fossette sulle guance. Bassa ma con delle forme belle ed eleganti da far invidia.
Nel frattempo mi ero bloccata a fissata per quanto fosse bella, in tutto ciò, realizzai di aver appena fatto un altra solita figura di merda..
Le dissi subito "scusami tanto.. ti avevo scambiato per una mia amica. Scusa ancora"  lei mi guardò e mi disse "quindi ti piacciono le volpi?" io risposi subito dicendo "si, tantissimo. Volpi e lupi sono gli animali che amo di più."  lei "Stessa cosa vale per me. Piacere, io mi chiamo Annaluna, ma puoi chiamarmi semplicemente Luna".
"Luna? Wow che bel nome, insolito,eppure non so mi fa ricordare qualcosa con i lupi" pensai tra me e me.
"Em, Io mi chiamo Michele, piacere di conoscerti. Che ci fai in questo bosco?" Dissi spiccicando quelle poche parole farfugliando.
Luna "io abito in questo bosco. Ho una casetta qua vicino dove vivo con mia madre. Vivo qui sin da piccola, e quella volpe che hai appena visto ha avuto da poco una cucciolata, ed io ho riparato dal freddo lei e i suoi cuccioli a casa mia durante la gravidanza, appena sono cresciuti i cuccioli li ho fatti uscire di casa e li ho riportati al loro ambiente, ed ogni tanto vengo di nascosto per vedere come stanno"
Incredulo dissi "quindi ami davvero tanto queste volpi. Le hai cresciute tu!" Lei "si!. Ma permettimi una domanda tu che ci fai qui?"  io "io em..sono venuto con la mia sezione in gita mi sono allontanato un poco, però sta tranquilla, loro sono proprio qui attorno a me".  Mi girai convinto di trovare almeno un mio compagno ma non c'era nessuno.
Luna "Io non vedo nessun'altro tuo compagno/a di classe, mi sa che ti hanno lasciato indietro".
Io "ah,wow..bene".
Lei "vabbè dai viene ti porto nella mia casetta e da lì potrai chiamare i tuoi amici".
"Sta tranquilla ho qui il mio telefonin- cazzo è scarico... Ok, grazie dell'invito accetto volentieri".
Arriviamo davanti casa sua. Era una piccolina casetta fatta interamente di legno.
Io "Ma tu vivi qui tutto l'anno?".  Lei "Quasi tutto. A volte scendo in città e sto a casa dei miei nonni".
Entriamo e inizio a vedere molte decorazioni fatte di legno, qualche animale impagliato, alcuni quadri e delle foto.
Prima di chiamare le faccio delle domande riguardante quelle immagini. Di una foto in particolare: in questa foto ci sono tre persone :lei, una donna e un uomo e così le chiedo "scusa se chiedo, ma quelli nella foto sono i tuoi genitori, stanno bene insieme".  Lei mi guarda per un secondo il caminetto e dice "Stavamo bene insieme. Mio padre è m-morto due anni fa.. in un incidente stradale, ogni tanto beveva un pó troppo e usciva di casa senza avvisare, ed una volta mentre guidava in stato di ebbrezza, non si accorse del furgone che gli veniva incontro..
Vidi delle lacrime uscire dai suoi occhi, ma lei nonostante ciò cercava di non farsi vedere. Così le dissi "mi dispiace molto.. so cosa si prova a perdere una persona a noi cara, ma bisogna comunque andare avanti e superare la situazione per quanto difficile possa essere.  Lei finì di asciugarsi le ultime lacrime e disse "adesso puoi pure chiamare se vuoi". Mi venne di istinto rispondergli così "Mi dispiacerebbe lasciarti sola, voglio restare un altro po' per farti compagnia, soprattutto ora che per colpa mia ti ho fatto ripensare ad un brutto momento"  Lei mi guardò e mi disse "ma i tuoi amici ti staranno cercando,saranno preoccupati".
"Sta tranquilla,gli dirò che ero ritornato al pullman perchè mi ero dimenticato lo zainetto"
Lei mi guardò con quei suoi occhioni e arrossendo mi disse "grazie".
Iniziammo a parlare e le cose si facevano sempre più interessanti, avevamo così tante cose in comune. E senza che c'è ne accorgessimo passarono delle ore, e notato l'orario decisi di chiamare almeno Alice e Marco per dirgli che stavo bene, ma nessuno dei due mi rispose.
Sia Marco che Alice avevano molto probabilmente il telefono spento.
Luna mi guardò e mi disse "So cosa stai pensando, ma qua in mezzo al bosco i telefoni non prendono sempre".
Bella paccata, e ora come si fa? Pensai. Erano ancora le 13:00 e noi ritornavano in città verso le 17.
Ad un ceto punto Luna mi disse "se vuoi puoi rimanere anche qui a pranzare per me non c'è problema, mia madre dovrebbe arrivare a momenti". Io accettai l'invito e la ringraziai.
Poco dopo lei si mise sopra il divano e mi di fece cenno di sedermi accanto a lei, e cosi feci.
Notai una cosa, più passavo del tempo con lei, più lei mi iniziava a piacere, ma non capivo bene il perché.
Sapevo soltanto che..sentivo un qualcosa dentro che fino a quel momento non avevo mai provato.
Mentre eravamo seduti sopra il divano, iniziammo a parlare un po'di noi, inizio lei, e disse di essere una ragazza romantica, solare, energica, con diverse passioni, amante delle cose semplici e con tanti problemi familiari e sociali, proprio come me..
In quel momento la vidi triste, e così misi la mia mano sopra la sua e le dissi "ti capisco,anche io ci sto passando,ti sono vicino dentro"
Lei mi guardò negli occhi e infilo le sue dita tra le mie, tenendomi per mano. Quel momento stranamente fu bellissimo, eppure non era la prima volta che tenevo una ragazza per mano, ma con lei era diverso, lei era una ragazza speciale, come poche altre, ed io ormai iniziavo a provare un poco più di una semplice cotta.
Tutti e due ci avvicinammo poco a poco l'uno verso l'altro, fino ad essere quasi attaccati. Lei poggio dolcemente la sua testa sopra la mia spalla, e così decisi di abbracciarla.
Lei ricambio subito il gesto senza tirarsi in dietro. Notai subito che nel suo volto splendeva un espressione particolarmente felice e ciò mi faceva star bene
Dopo un poco ci trovammo abbracciati a farci delle coccole, a darci dei bacini sulla guancia e riguardo a chi fosse più romantico tra i due, sembravano due innamorati,e beh..forse lo eravamo.
La situazione continuò così per un bel po, mentre noi legavamo sempre di più, io mi innamoravo di quel bellissimo abbraccio. E dopo un po' lei mi disse "Di Michi, chiudi gli occhi".
Io li chiusi ed lei mi diede un bacio sulle labbra.
Senti le sue morbide,soffici e calde labbra appoggiarsi sulle mie, io ricambiai il gesto afferrandole il viso ed iniziandola a baciare con passione. Fu il momento più bello della mia vita.
Stavo per chiederle il perché di quel bacio quando sentimmo infilare una chiave nella serratura, prendemmo quindi un po' di distanze e per sfortuna non riuscì più a domandargli nulla.
Lei spiego tutto ciò che era accaduto a sua madre trascurando la nostra discussione e il nostro bacio, ed essa fù felice di accogliermi in casa sua.
Passò il tempo e arrivarono intanto le 16:30 quindi chiesi a Luna e sua madre se sapevano dove si trovasse il posto dove si fermavano tutti i bus, e così essi mi accompagnarono.
Arrivato lì non trovai nessuno ma dopo un po' vidi arrivare Marco, Alice e tutta la restante classe verso il pullman. Una volta arrivati Alice mi abbraccio subito e mentre singhiozzava mi disse "avevo paura che ti fossi perso o ben peggio.."
La guardai e le dissi "Non ti dovevi preoccupare per me, a me ci ha pensato questa ragazza, il suo nome è Luna".
Tutte e due si strinsero la mano, anche se forse luna era un poco invidiosa, e poco prima che il pullman ripartisse mi scambiai il numero di telefono con Luna e le dissi "quando scendi in città fammi uno squillo cosi usciamo insieme".  Lei mi disse "venerdì dovrei scendere in città, caso mai ci organizziamo per uscire, voglio passare un altro tempo con te Mike". Le risposi con un "beh,anche io voglio passare altro tempo con te Mora".
Lei mi diede un bacio sulla guancia e mi salutò. Poi io mi incamminai verso il bus in quel momento capì che il suo carattere era il più bello che io avevo mai conosciuto: timida ma estroversa, sincera, simpatica, romantica, calorosa, educata, pazzerella, ribelle, cordiale, solare, ansiosa, brava, intelligente, credulona, di ottima compagnia e di quelle persone che riescono sempre a farti stare bene quando sei in loro compagnia. Insomma una persona UNICA.
Salito sopra mi beccai subito una nota abbastanza grave per essermi staccato dal gruppo classe, anche se secondo alla professoressa non sarebbe dispiaciuto se  mi perdevo. Però almeno quella nota era sensata, avevo conosciuto Luna.. la ragazza dei miei sogni..
Spiegai tutto a Marco e Alice. Marco mi diede subito il cinque, mentre Alice ne volle discutere più approfonditamente.
Arrivato a casa, saluto i miei genitori, mia sorella e mio fratello che stranamente mi vittero con un aria parecchio allegra e Felice.
Per prima cosa andai a dire subito a mia madre di farmi la giustificazione per i compiti dell'indomani. E dopo molta insistenza finalmente riusci a convincerla.
Intanto arrivò l'ora di cena, quindi mangiai semplicemente qualcosa di leggero, e poi decisi di andare a lavarmi i denti per poi andare dritto nel letto.
Il tempo di cambiarmi e appoggiare la testa sopra il cuscino, che subito mi venne da ripensare a Luna.. a quel bacio.. e a quando la riavrei rivista.
Mentre riflettevo sulla strana giornata, poco a poco mi addormentai nei più belli dei modi: Pensandola..

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