Ed anche oggi mi spettano sei ore di scuola che bello...
Mi alzo dal letto, con molta fatica e tristezza, ed incomincio ad incamminarsi verso la cucina. Prendo il caffè e vado a lavarmi.
Dopo molto tempo sono finalmente pronto a prendere il bus.
Una volta arrivato vedo di nuovo quel ragazzo del mio palazzo. Decido quindi di andargli a parlare per conoscerlo, ma stranamente oggi il bus è pieno e quindi ciò non può accadere. Dopo un poco di tempo lo vedo scendere ad una fermata familiare, se ricordo bene quella strada porta al linguistico.
L'autobus riparte e dopo qualche fermata arrivo a scuola in anticipo, e sorpresa sorpresa, trovo Alice insieme al gruppo dei miei compagni mentre discutono. Le arrivo da dietro di sorpresa e la faccio saltare in aria.
Si gira arrabbiata pensando che potesse essere stato qualche idiota, ma poi vede il mio volto sorridente e quindi cambia espressione. Mi saluta con un bacio e mi dice: "andiamo a fare una passeggiata?" la guardo e le dico di sì.
Cominciamo ad incamminarci quando arriva Marco. Un ragazzo con capelli castani e mossi, occhi castani, alto e magro.
Grazie alle sue cazzate riesce a rendersi simpatico e divertente, sempre pronto a darti una mano, ma prende spesso le cose alla leggera.
Che ci chiede : "posso venire con voi". Io stavo per annuire quando Alice lo fulminò con lo sguardo, Marco capì subito e se ne andò dicendo: "come non detto".
Andando un poco avanti le dissi: "come mai lo hai cacciato?" mi rispose dicendo: "volevo stare un poco con te". La guardo e gli sorrido.
Arriviamo al bar, lei prende un cornetto con la nutella, un succo di frutta e dei cioccolatini, mentre io nulla. Ci sediamo in un tavolino e appena lei finisce di fare colazione incominciamo a parlare.
Mi racconta di come aveva trascorso la giornata il giorno precedente, mentre io guardo il pavimento iniziando a pensare a tutto ciò che mi circonda: da ricordi di anni precedenti a cosa sarebbe potuto succedere tra un paio di anni.
Lei mi guarda e mi dice:" mi ha capito giusto? " con uno sguardo leggermente arrabbiato, la guardo negli occhi, inizio a pensare a cosa aveva detto. E finalmente poco dopo le rispondo dicendo "si certo! Stavi parlando dell'uscita di ieri pomeriggio con tua sorella".
Continuavo a osservarla e pensavo se quello che avevo detto era giusto, lei mi fissava senza dire una parola. Quando poi mi dice: "esatto allora mi seguivi" Io "certamente." Me la sono cavata per un pelo, se si arrabbia sono guai.
Finalmente ci alziamo dal tavolo pago io e incominciamo ad andare verso la scuola, mancano otto minuti al suono della campanella.
Arriviamo in classe e troviamo mezza classe che urla e l'altra mezza che ripassa disperatamente per l'interrogazione.
Ci sediamo e iniziamo a ripassare. Entra l'insegnate e sbatte i libri sopra il tavolo, la partenza è buona...
Prende il registro ed esclama "Sono stanca adesso di tutte queste impreparazione,da adesso iniziano i due".
Cazzo.. Io,Marco e Alice ci guardiamo negli occhi e sotto voce gli dico " ragazzi..come faccio adesso..se mi chiama sono guai per me e non posso permettermi un due.."
Loro:"stai tranquillo tu, fidati di noi".
La stronza quindi inizia a chiamare tutti uno per uno partendo dal primo in cima al registro.
Tutti incominciano a dire "vengo la prossima volta prof.." e lei con dei sorrisini sarcastici inizia a mettere una sfilza di due. Siamo vicini al mio turno.. E prima di me c'è Alice e subito dopo io.
Alice viene chiamata per l'interrogazione, lei si gira lentamente verso di me e sussurrando mi dice "Mike che faccio,ci vado?" Le rispondo subito dicendole "VACCI. Quello che sai sai. Sempre meglio di prendere due o sbaglio?".
Quindi le si prende di coraggio, si alza e và alla cattedra per ripetere la lezione. Parte subito male.. allora cerco di aiutarla, e quindi quando il professore cala lo sguardo o si distrae un attimo inizio a suggerirle un paio di risposte, ma dopo un poco la prof mi richiama dicendomi "Michele se dici soltanto un altra parola ti sbatto fuori e ti metto un bel due" quindi mi tocca star zitto...
Però non mi sembra giusto che vada a finire così, dopotutto le ho consigliato io di farsi interrogare, allora pur di prendere due cerco di aiutarla, la chiamo ma lei non si gira, quindi provo a chiamarla un poco più forte, ma nulla non mi sente proprio, riprovo un ultima volta ma anche questa volta non mi sente.
Lei continua l'interrogazione, qualche cosa se la ricorda comunque. Ad un certo punto la professoressa le dice "adesso basta, ho sentito abbastanza, vai pure al posto". Lei con un filo di voce chiede alla prof "quando mi ha messo?". La professoressa prende il suo quadernetto e mentre scriveva il voto le dice "ti metto ci
Sei, qualche cosa sei riuscita a dirmela, ma dovevi studiare meglio". Lei mi guarda con un aria felice e ritorna al suo posto.
La prima cosa che le dico è "ti ho chiamato 100 volte ma non mi sentivi?" lei mi dice "ti ho sentito, ma non volevo metterti nei guai".
Wow...chiunque altro se ne sarebbe fregato del mio voto e avrebbe pensato al suo, stavo per dirle grazie quando.. La strega mi chiama. Mi ero completamente dimenticato che ora toccava a me.. Rimango spiazzato e in silenzio, avevo paura.
Ma Alice mi tira la maglia e mi dice sottovoce "tra 2 minuti dovrebbe suonare la campana, fidati di me, ci penso io".
Quindi mi alzo e mi incammino verso la cattedra, sto per iniziare a parlare quando sento provenire dal fondo della classe delle urla da parte di Alice e di Marco, i due incominciano a bisticciare: "stronza ridammi il diario".
"oh guarda,il bimbo vuole il suo diario,se no che fai ti metti a piangere?"
"A-appena ti prendo io-.."
La professoressa li interrompe alzandosi dalle sedia ed iniziando a urlare quando.. *driiiin* suona la campana. "Sono salvo anche questa volta" pensai tra me e me. La professoressa quindi separa i due e se ne va dall'aula incazzata.
Vado al mio posto e chiedo ad Alice "ma cosa è successo?" Lei "te lo avevo detto fidati di me". Mi giro e guardo Marco che mi fa l'occhiolino. I due si erano messi d'accordo per riuscire a non farmi interrogare..due fottuti geni. Questo si che è gioco di squadra.
Entra la professoressa di educazione fisica e quindi scendiamo in palestra.
Arrivati giù li ringrazio, e ci abbracciamo amichevolmente.
Finisce quest'ora ed anche quella seguente. E dopo la ricreazioni avremo altre due ore di torture e poi finalmente la libertà.
Finisce la ricreazioni ed iniziano le ultime due ore, religione e antologia.
Pero ecco che, Sorpresa. Le due prof si sono organizzate per farci vedere un film sulla seconda guerra mondiale.
Passano anche queste due ore e usciamo da scuola. Saluto Marco e poi Alice, e vado verso la fermata.
Autobus è vuoto. Sono l'unica persona presente, ma le persone non usano più i mezzi pubblici???
Arrivo a casa, entro, mi lavo le mani, pranzo e vado subito a farmi la doccia.
Intanto si sono fatte già le 17:00 e quindi inizio i compiti.
Poi però di colpo mi ricordo che: "per domani non dovevamo fare i compiti mi sembra, perché c'era un qualcosa di speciale..ma cosa..non ricordo.." pensa tra se e se.
Ed allora adesso che faccio?. Mi ritorna in mente un libro che stavo leggendo un poco di tempo fa, quindi decido di continuare a leggerlo.
Si è fatta ora di cena, quindi vado in cucina per chiedere cosa si mangia e vengo a sapere che questa sera eravamo invitati al compleanno di un amica di mia sorella che palle..
Quindi mi vado a vestire e usciamo. Arriviamo in pizzeria, salutiamo tutti, ci sediamo, ordiniamo e poi iniziamo a mangiare. Noto che nel nostro tavolo c'è un altro ragazzo della mia età, allora inizio a parlargli e chiedergli quanti anni ha, da dove viene ecc.
Si chiama Gianluca, ha 15 anni, viene dalla Calabria, e vive qui in Sicilia da un paio di anni.
Andiamo subito d'accordo, e quindi mentre gli altri sono ancora nella stanza a parlare, io esco con Gianluca e iniziamo a cazzeggiare un poco.
Passiamo diverse ore a scherzare insieme fino a quando non è il momento di salutarci. Allora per rimanere in contatto ci scambiamo il numero, così da poterci rivedere.
Arrivo a casa e mi butto subito sul letto, sono stanco morto, quindi poggio la testa sul cuscino, e lì mi addormento subito in sonno molto profondo.
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Settimana Da Adolescente
Teen FictionUna storia di alcuni ragazzi sfrenati, alle prese con la loro vita adolescenziale.