Just a girl

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La pioggia batte con forza sul vetro, le gocce scendono disordinate e veloci lungo il finestrino appannato, fuori è buio, distinguo difficilmente le sagome scure degli alberi e delle case. Attorno a me , il rumore della pioggia e l'attrito delle ruote sui binari, coprono il chiacchiericcio di sottofondo nel vagone, il signore anziano affianco a me sfoglia con tranquillità il suo libro .

Passo la manica della felpa sul finestrino cercando di togliere l'appannatura , scorgo leggermente il mio riflesso , ho l'espressione stanca. I capelli, che di solito scivolano lisci sulle spalle, sono disordinati e ancora umidi per la pioggia che ho preso in attesa del treno; il temporale non si ferma da questa mattina e il tempo sembra peggiorare sempre di più.

Una suoneria famigliare interrompe i miei pensieri, infilo la mano nella tasca della felpa e sul display compare il numero di mia madre.

"Alex,tesoro, sei arrivata? Lì da te piove ancora?"

"Sono ancora nel treno , si è fermato un paio di volte per la piggia" rispondo in tono acido, facendole capire di non avere voglia di parlare.

"Va bene, mandami un messaggio quando arrivi e fai attenzione, ciao tesoro" .

Improvvisamente il rumore dei freni domina su tutti i suoni di sottofondo, la pressione mi blocca sul sedile fino a quando il treno si ferma completamente, è la terza volta in tre ore e sento il bisogno di sgranchire le gambe per cui mi alzo e decido di andare verso il vagone del bar; attraverso il corridoio e sono quasi vicina alla porta ma qualcosa mi ostacola le gambe facendomi perdere l'equilibro, tento di aggrapparmi al sedile inutilmente e la mia guancia si ritrova attaccata al pavimento del treno.

Mi rialzo lentamente e sento bruciare il sopracciglio sinistro, come ci poggio la mano vedo sulle dita una piccola macchietta di sangue.

"Oh cavolo, scusami tanto, è colpa mia, lascia che ti aiuti" una voce femminile richiama la mia attenzione verso il sedile di destra . "Non fa niente, io.." mi volto verso di lei ,è una ragazza , probabilmente mia coetanea, ha tratti morbidi e femminili, pelle molto chiara che contrastra i capelli arancioni e spumosi,occhi neri puntati su di me con curiosità e preoccupazione .

"Quando il treno si è fermato la valigia si è spostata in mezzo al corridoio e io non me ne sono resa conto subito, mi dispiace " il bagno del treno è piccolo e scomodo ma lei sembra non preoccuparsene, è concentrata a tamponare con un fazzoletto bagnato il taglietto sul mio sopracciglio.

È alta quanto me, il suo viso, tondo e armonico, è molto vicino al mio, gli occhi molto scuri celano la pupilla amplificando la profondità dello sguardo , scorgo delle piccole e chiare lentiggini sul naso, le sue labbra rosee socchiuse sono piccole ma carnose.

Distolgo lo sguardo dalle sue labbra, c'è silenzio e decido di presentarmi ma mi rendo conto che non sta più tamponando la ferita e suoi occhi sono fermi sui miei , l'atmosfera è strana , un brivido mi percorre lo stomaco e mi costringe a prendere un respiro.

I nostri sguardi sono immersi l'uno nell'altro e lei pare avvicinarsi leggermente , il tempo sembra fermarsi e le nostre labbra si toccano.

Danzano all'unisono,sono mobide ed eleganti, nate per dare piacere. Il treno riprende a muoversi.

Il bacio si intensifica e i respiri aumentano, le sue mani scivolano sotto i miei capelli al livello del collo,li stringe con sensuale violenza, le mie mani nel frattempo scivolano partendo dalle sue braccia ai suoi fianchi spostandola lentamente verso la porta chiusa del bagno,per darci equilibrio. Lei si poggia ad essa e io mi avvicino al suo corpo. La voce registrata annuncia qualcosa, forse i minuti di ritardo del treno, sento di avere perso il controllo delle mie azioni, mi sento in una bolla, i rumori sono ovattati, esiste solo lei .

All'improvviso un telefono squilla e ritorno alla realtà, mi stacco da lei e riprendo coscienza.

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