Just Him

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Segreteria telefonica.

La morsa nel mio stomaco sale impetuosamente verso il volto, ormai bollente; fisso lo schermo del telefono con il numero di Harry composto, una lacrima mi scorre velocemente lungo la guancia scivolando sul display.

La asciugo, con impeto esco dalla camera e successivamente in strada.

Inizia a far buio e la temperatura sembra essere scesa vertiginosamente,il freddo mi penetra attraverso la maglia e mi rendo conto che nella fretta non ho preso il cappotto.

Inizio a fare la salita verso casa di Harry, supero la villa, sento le dita ghiacciarsi, fanno male, il respiro ansimante si vaporizza in fumo nell'aria per poi svanire, il volto è paralizzato dal freddo.

Attorno a me i contorni delle case e degli alberi iniziano a sfocarsi, vedo macchie nere comparire ovunque nel mio campo visivo, sbatto le palpebre cercando di scacciarle; le gambe mi tremano, cedono.

Le ginocchia toccano terra, poi il corpo le segue finendo completamente sull'asfalto , un improvviso calore mi pervade, rimango inerte , la testa mi gira, mi sento leggera ma nello stesso tempo pesante , fredda e calda; le palpebre si abbassano : Nero.

Apro gli occhi, davanti a me vedo il fuoco nel caminetto danzare, sono stesa su un divano e ho una coperta addosso ,mi tiro su, le mani e i piedi sono intorpidite. Mi guardo intorno,riconosco il salotto.

"Ti sei impazzita ad uscire in pieno Dicembre senza giubbotto? Volevi morire di ipotermia? Meno male che ti ho trovata io ..."

Zayn, i suoi tratti regolari e la sua mascella sono enfatizzati dall'ombra del camino, gli occhi scuri e profondi sono puntati su di me,si avvicina e prende posto sul divano affianco a me , guardandomi con aria preoccupata in attesa di una spiegazione.

"Io..." Sto per rispondere quando il mio stomaco si lamenta rumorosamente rompendo l'atmosfera di tensione creatasi.

Lui scoppia a ridere fragorosamente, io imbarazzata acciglio lo sguardo e metto il broncio , poi mi guarda e scoppio a ridere anche io non riuscendo a trattenermi.

"Vieni in cucina, ho della pizza, spero ti piaccia con le acciughe" .

Mi alzo e mi dirigo in cucina, sul tavolo c'è la pizza mancante di uno spicchio.

Improvvisamente mi tornano in mente i pomeriggi passati in questa stanza a studiare, a giocare, a chiacchierare ... a stare semplicemente insieme.

Lui mi porge una felpa, insiste perché la metta, il suo sguardo è preoccupato per cui la indosso senza ribattere , ripiego le maniche estremamente lunghe, è molto larga il che mi fa sentire protetta,avvolta nella maglia che mi riscalda; è morbida,emana il profumo di Zayn.

Prendo un pezzo di pizza e tolgo tutte le acciughe mettendole nel piatto di Zayn , lui sorride beffardo : " Sai che nel medioevo usavano le acciughe come sorta di tortura? Le mettevano nel naso ancora vive."

" Non è vero , te lo sei inventato ora" Dico dando un vorace morso.

"No,giuro" Mi guarda autorevole negli occhi, ricambio lo sguardo disgustata, figurandomi qualcuno che mi infila alici nel naso,dopo un po' lui scoppia a ridere con gusto e io capisco che si stava prendendo gioco di me.

Gli do un pugnetto sulla spalla,cercando di rimanere seria e facendo finta di essere arrabbiata ma lui non la smette di ridacchiare al ché mi lascio contagiare e scoppio in una fragrante risata.

Spensieratamente finiamo la pizza, rispolverando vecchi ricordi e prendendoci in giro su aneddoti dell'infanzia.

L'atmosfera è calma, rassicurante, per la prima volta da quando sono qui sono felice e mi sento a mio agio, un pizzico di nostalgia mi punge lo stomaco.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 01, 2017 ⏰

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