Capitolo 3

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Azzurra's pov
-Piccola- sento qualcuno sussurrare. Apro un occhio e mi ritrovo davanti Jack. Cosa ci fa qui?! Scatto in piedi, ma quel movimento brusco mi provoca un enorme dolore alla testa.
-Fa piano piccola- si avvicina e mi porge una pastiglia e un bicchiere d'acqua -Prendi questa, ti farà passare il mal di testa-
-Ma tu cosa cavolo ci fai qui?!- esclamo dopo aver preso la pillola, ma me ne pento subito portandomi una mano alla testa.
-Mi hai chiesto tu di restare- afferma lui. Lo guardo confusa, ci penso su un po' e piano piano mi vengono in mente i ricordi della sera prima.
-D...dov'è quel...quel tipo?- balbetto spaventata e tirandomi un po' indietro.
-Tranquilla piccolina, non si avvicinerà più a te e se lo farà ci sarò io a proteggerti- mi dice dolcemente. Perché lo sta facendo? Non ci conosciamo neanche.
-P...perché mi hai...mi hai aiutata?- lo guardo. Lui si siede di fianco a me e prende un profondo sospiro.
-Sinceramente...non lo so...insomma..sento che devo proteggerti...non posso farne..a meno- senza preavviso lo abbraccio. Non so perché l'ho fatto, ma in fondo so che ne ho bisogno.
Lui è colto alla sprovvista da questa mia azione, ma dopo un attimo di sorpresa mi stringe tra le sue braccia e nel tirarmi a se mi fa sedere sulle sue gambe.
-Grazie...davvero- dico ancora tra le sue braccia. In quel momento c'eravamo solo noi due, sentivo il suo cuore battere e appena spostai la mia mano sul suo petto il battito accelerò e io sorrisi, non so perché, ma l'effetto che gli fece questo mio gesto mi piacque. Mentre ascoltavo il suo respiro e il suo cuore battere, mi cadde l'occhio sull'orologio e non appena notai l'ora i miei occhi si spalancarono, mi alzai di scatto e iniziai a mettere libri e quaderni a casaccio nella borsa, pensando e sperando che fossero quelli giusti. Poi presi i miei vestiti e corsi in bagno, ma prima che riuscissi a chiudermi la porta alle spalle la voce di Jack tuonò nel corridoio e mi fece bloccare per poi girarmi verso di lui.
-Perché tanta fretta?- chiede, come perché? È stupido per caso?!
-Siamo in ritardo! Le lezioni iniziano fra poco!- esclamo e ringrazio mentalmente la pastiglia per aver fatto effetto sul mio mal di testa.
-Tu non vai da nessuna parte!- risponde
-Invece si e tu non me lo impedirai- detto questo chiudo la porta alle mie spalle e mi preparo. Quando esco dal bagno lui prende le chiavi della macchina e usciamo dirigendoci a scuola.

Durante il viaggio c'era un silenzio di tomba, ma non di quelli imbarazzanti, anzi al contrario.
Ora sto per entrare per la prima volta dopo un anno nella palestra della scuola. Prendo un respiro profondo e appena varco la soglia quell'odore di sudore misto a quello del legno degli spalti mi colpisce ed invade le mie narici. Guardandomi intorno noto che non è cambiato nulla, gli spalti, i canestri, lo stemma della scuola disegnato ovunque e le foto dei migliori giocatori di basket della scuola da quando essa esiste. Le immagini rappresentano tutti i giocatori che il preside identifica come 'quelli che resteranno nella storia della nostra scuola'. Guardo quelle foto, una ad una, dalle più vecchie a quella più nuova, che risale all'anno scorso. La guardo attentamente, il sorriso, il ciuffo biondo sempre in disordine, gli occhi illuminati da quello scintillio che aveva sempre e che lo caratterizzava, il mio migliore amico. Kyle.
-Azzurra..- mi richiama Scar quando mi vede e capisce cosa sto guardando.
-Non ce la faccio- sentii la mia voce spezzarsi e non mi accorsi di aver iniziato a piangere fino a quando una lacrima mi bagnò le labbra facendomi sentire quel sapore salato caratteristico di ogni lacrima. Dopo aver guardato un'ultima volta quella foto scappai via da quel posto che tanto me lo ricorda.
-Blue- giro di scatto la testa e vedo Jack che mi viene incontro. Mi sarei aspettata di vedere Scar, ma non lui.
-Ti prego...non chiamarmi così..- dico con le lacrime che continuano a scendere. Si siede di fianco a me e mi abbraccia.
-Qualunque cosa ti stia facendo stare così, ti aiuterò ad affrontarla- dice stringendomi -Se non vuoi dirmi cos'è successo va bene, aspetterò fin quando ti fiderai abbastanza per dirmelo- aggiunge. Io e lui non ci conosciamo da tanto, eppure stare tra le sue braccia, sentire quelle braccia che mi stringono mi fa sentire protetta. Alzo la testa, fisso il mio sguardo nel suo e in quel momento tutto sparisce, i ricordi, quella foto, quel giorno, restiamo solo io e lui. Per la seconda volta in una giornata sento di aver bisogno di lui.
Il mio sguardo passa alle sue labbra carnose, chissà come sarebbe poterle baciare, vorrei provarle anche soltanto una volta. Vedo il suo viso avvicinarsi pian piano e prima che il mio cervello possa realizzare cosa sta succedendo, Jack preme le sue labbra sulle mie appoggiandomi le mani sui fianchi. Le sue labbra sanno di fumo e di menta, un mix che potrebbe sembrare strano su chiunque, ma che su di lui sembra così famigliare, un mix perfetto.
Le mie mani passano dal suo petto ai suoi capelli, chiede l'accesso alla mia bocca e subito glielo concedo.
Quando ci stacchiamo per riprendere fiato lui appoggia la sua fronte sulla mia e quel vuoto provocato dal distacco delle sue labbra dalle mie mi fa sentire vuota, incompleta.

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⏰ Last updated: Oct 22, 2016 ⏰

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