SONO UNA FRANA,QUESTO SAREBBE IL PRIMO CAPITOLO INVECE COME PRIMO HO MESSO IL SECONDO,DOPO QUESTA SPIEGAZIONE MI DILEGUO,SCUSATEMIII😳
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E come tutte le mattine,la solita routine doveva ricominciare,questa volta però più complessa di prima.
Mi presento,sono Camille e ho 18 anni,sono alta e magra,ho iniziato a tagliarmi dall'età di 17 anni.
Sono una tipa strana,voglio stare sola ma non voglio stare sola,i problemi della vita.
Faccio il quinto liceo da oggi.
Si riparte con le critiche e con l'autostima sotto ai piedi.
Si riparte con i soliti bulletti,sempre la solita storia.
A pensarci solo uno di loro non mi ha mai detto niente,ma non mi difendeva neanche.Ho due migliori amici,Jack e Julie ma la persona che mi è stata sempre vicina è stata Julie.
Sfortunatamente Jack è dovuto partire e ora si ritrova in un college della California.Arrivata a scuola i miei pensieri furono interrotti dalle risate di due 'bulli' ma non sono proprio bulli,si classificano tra i BadBoys.
"quanto dovete ridere ancora?"
dissi più o meno con tono indifferente
"Hahaha" Continuarono a ridere alzando il tono di voce.Li evitai mettendo un po' di musica e le cuffiette nelle orecchie,quando uno di loro mi toglie una cuffietta.
"Caro,puoi ridere quanto vuoi ma non puoi togliermi le cuffiette.Sappi che ti risparmio per questa volta i genitali,la prossima volta un calcio dritto nelle palle ci sta"
Mi voltai dall'altra parte quando sentì dall'altro amichetto del BadBoy un "Ooooo"Così prosegui il cammino per andare a scuola.
Appena arrivata mi sedetti sulla panchina davanti dalla scuola iniziando a fumare una sigaretta.Quando mi voltai,Cameron, il ragazzo più bello della scuola stava arrivando con la sua ragazza,Jessica.
Quanto la odio.
La da a tutti,la darebbe anche al più cesso della scuola.
Si crede la madonna scesa in terra,ma chi può biasimarla,è bionda,occhi azzuri,corpo da modella di Victoria's Secret,insomma,mi capite.
Lui capelli marroni,occhi azzurri,fisico da paura,tatuato e con un piercing sul labbro e uno sul sopracciglio.Lui tipico ragazzo da non so,ma è bellissimo e io ragazza semplice,non mi noterà mai,e anche se lo farà,sarà solo per criticarmi o per prendermi per il culo.
La campanella era suonata e annunciava la prima e lunga ora di chimica per questo decisi di saltarla e di andare a prendermi un caffè al distributore.
Mentre stavo tornando con il caffè in mano uno di quei ragazzi mi spinse e andai a sbattere contro Cameron,rovesciando il caffè sulla sua maglietta.
Mi alzai senza dire niente e provai a scappare da quella situazione imbarazzante che si era creata in quell'istante.
"mi devi dei soldi per la lavanderia sai,la maglietta non si pulisce da sola" disse Cameron con aria sfottente.
Io mi limitai a guardare in basso.
"Da quando non si risponde alle persone?Vuoi dire che non hai soldi? Ah mi ero dimenticato,non hai un padre su cui contare"
Quelle parole facevano più male di qualsiasi taglio che si era impossessato del mio corpo.
Gli altri si misero a ridere.
Non sapevo cosa fare,non potevo mettermi a piangere di fronte a loro,non potevo farlo,loro non erano nessuno.Nessuno.
Lui non poteva parlare così di mio padre."Vi divertite sulla vita delle altre persone eh?Io non ci trovo niente di divertente a criticare la mia vita soprattutto la mia famiglia.
Al posto di rompere il cazzo andate a farvi una vita in quanto a te Cameron,e si ti ho chiamato per nome la prima volta nella mia vita,pensa alla tua di famiglia e non ti preoccupare alla mia.
Lo sai bene il male che fai quando parli di questa cosa a una persona? Sai come ci si sente? No.
Non lo sai perchè sei sempre stato quello al quale non gli fregava niente di nessuno.
Non ti importa come stanno le persone -e mentre lo dicevo delle lacrime si impossessarono del mio viso-Non ti importa perchè tu hai una vita perfetta o almeno la fai sembrare così,so cosa nascondi dietro a quell'animo da cattivo ragazzo,che alla fine anche tu ti sciogli come una candela di cera che ogni volta che la accendi perde volume.
detto questo smettila di metterci di mezzo mio padre.Perchè fa male" Corsi via da lì e andai nel giardino dove passai tutte le ore.rimasi vicino a quell'albero,a piangere,ormai il mio trucco era colato tutto.
Rimasi a gambe incrociate a piangere
fino a quando una mano non mi tocco la spalla...ecco a voi il primo capitolo di questa storia.
Spero che vi piaccia.
Grazie a tutti quelli su mi supporteranno.💕