Siamo quelli che vivono nel tempo di mezzo. Non abbiamo età. Esistiamo e basta. Qui, tra un battito del cuore e l'altro. E non ha importanza se erano gli anni '90, quando Gabriele Spinelli aveva diciassette anni e per pagarsi la discoteca e i fumett...
Sono uscito indenne da scuola, anche se la brutta notizia è che da ottobre inizieranno le interrogazioni e i compiti in classe. I professori non vogliono che programmiamo l'ordine tra noi studenti. A loro avviso, dovremmo sempre essere preparati in tutte le materie.
Eh, certo. Tanto siamo degli automi senza vita sociale.
Così tra noi della classe studiamo un ordine segreto di "sacrifici", ovvero di quelli che si offrono volontari per l'interrogazione. Non sempre funziona, perché quelle come la carampana alle volte non li accettano e scelgono dal registro fissandoci uno a uno, quindi abbiamo i più bravi che fanno da jolly e soprattutto siamo ben organizzati per suggerimenti e bigliettini sparsi in giro per la classe.
Io stesso ho ideato "il papiro", dovevo brevettarlo perché appena me l'hanno visto sono partiti a raffica col farne a catena anche gli altri. In pratica, scrivo quel che mi serve su un foglietto lungo e stretto, poi arrotolo gli estremi su dei fiammiferi senza la capocchia di zolfo, e avvolgo il tutto con un giro di spago. Strofinando indice e pollice, riesco a far scorrere una buona quantità di testo tenendola nel palmo di mano.
Per i compiti in classe, abbiamo altri giri, più facili e con la complicità del bidello, un ex mattiolino come me.
Alle volte mi chiedo perché dobbiamo fare tutto questo. Cioè, sembra che vogliano bocciarci, che vogliano darci brutti voti, che mirino a renderci la vita scolastica un vero inferno. È solo nel film "L'attimo fuggente" che il professor Keating ci tiene ai suoi studenti; adoro quel film, adoro Robin Williams. È come uno zio buono che mi da una pacca sulla spalla quando il mondo diventa insopportabile.
La mia prof d'Italiano non è così, è l'opposto anzi. Ci fa studiare a memoria la Divina Commedia e io mi domando il perché ogni volta. Forse mi chiederanno di recitare un Canto il giorno del colloquio, quando cercherò lavoro? A che serve? Non sarebbe meglio insegnarci qualcosa per facilitarci quando usciremo da scuola? Qualche buon consiglio anche non sarebbe male, ma visto che il corpo insegnanti è davvero messo male come contratti e sono quasi tutti precari e in mobilità, sembra quasi che vogliano per noi lo stesso destino infame.
Comunque, ora non voglio pensarci o sklero.
Mi godo il mio King Bacon qui al Burghy in beata solitudine. Tra un'ora m'incontro con alcuni PR importanti. Forse finalmente faccio carriera. Speriamo, ma è ancora presto.
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Tengo questo incredibile panino in stile americano con entrambe le mani mentre affondo un morso che si porta via un po' di carne, un po' di formaggio e soprattutto un po' di bacon grigliato.
Me lo gusto lentamente, poi mangio una patatina dal cartoccio e bevo un sorso di Sprite che mi fa lacrimare gli occhi. In questo momento, la vita è bella.
Il Burghy mi mette di buon umore anche se la gente è spesso maleducata, ben lontana dalla pubblicità. C'è una mia amica che ci lavora e mi racconta spesso quanto siano cafoni con lei solo perché fa questo lavoro per pagarsi l'università.