Capitolo 5

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《E-ehy!》disse Beck entrando nella stanza di Jade, in cui pranzava da già tre settimane. Aveva una bottiglietta d'acqua, un panino enorme, il telefono e le chiavi sia di casa che della macchina nella mano sinistra, mentre con la destra cercava di aprire la porta senza far cadere tutto.
《Allora?》disse poggiando tutto quanto sul tavolino minuscolo color vomito che c'era nella stanza《Come stai oggi?》le accarezzò dolcemente una guancia con un sorriso malinconico in volto.
Andava avanti così da tre settimane ormai: si svegliava, ignorava le chiamate del suo regista che continuavano ad accumularsi, poi si preparava e aspettava che scoccassero le dodici meno un quarto, per essere in ospedale proprio all'inizio dell'orario di visita della mattina. Per il pomeriggio era la stessa ruota, con il variare degli orari però.
Era diventato quasi automatico per lui fare tutto quello.
Non era passato tanto tempo dall'incidente, infatti non si rendeva conto del fatto che Jade fosse in coma.
Gli sembrava ancora tutto normale in alcuni momenti. Una mattina aveva preparato il caffè anche a lei, con due di zucchero.
A volte, quando era in quella stanza, dimenticava che lei non poteva vederlo, o che non poteva rispondergli.
Parlava, parlava e parlava senza sosta, senza fermarsi un attimo.
Perchè se si fosse fermato si sarebbe aspettato una risposta da lei, o un sorriso, o anche un verso di disapprovazione, ma che però non sarebbe potuto arrivare.
《Ieri ho chiamato tuo padre》iniziò trascinando la sedia vicino al suo letto
《Per quello che è successo...》disse sedendosi sulla sedia《Se lo avesse scoperto attraverso i media mi avrebbe odiato definitivamente.》finì ridendo, come se stesse parlando di qualcosa di divertente.

-Pronto?-
-Salve signor West!- rispose Beck cercando di avere un tono normale asciugandosi le lacrime sulle guance.
-Perché mi chiami?- chiese l'uomo stranito. Non c'era motivo per cui lui avrebbe dovuto chiamarlo.
-Volevo dirle alcune cose su sua figlia.-
Stava aspettando una risposta, ma dall'altra parte riceveva solo un flebile ronzio.
-Bhe allora... suppongo lei voglia prima sapere una buona notizia quindi partirò da quella.- passò una mano sui pantaloni
-Jade è incinta.- disse mentre gli occhi gli si velavano di lacrime.
Dall'altra parte ricevette solo un mugugno, non aveva capito se era disgustato o se stava ridendo.
Sperava la seconda.
-E poi...-
-Qual è la cattiva notizia? Il bambino non è tuo?- disse il padre di Jade, anche se in realtà lui era davvero grato a Beck. Si prendeva cura di sua figlia da praticamente sempre.
-Ha avuto un incidente.- disse il ragazzo tutto d'un fiato.
-E ora è lì con te? Posso parlarci?- chiese il signor West con una leggera preoccupazione nella voce.
-È in coma...- bisbigliò Beck
-Cosa?-
-Jade è in coma.- disse stringendo il telefono tra le dita.
-Arrivo appena posso- rispose glaciale per poi chiudere la chiamata.

《Ha detto che sarebbe arrivato presto...》sussurrò accarezzandole una mano《Non sarebbe bellissimo se tu fossi già sveglia per quando sarà arrivato? Credo che per lui sarebbe bellissimo.》disse accarezzandole i capelli che le erano caduti davanti alla fronte《E io sarei la persona più felice del mondo...》bisbigliò attorcigliandosi una ciocca dei capelli della ragazza sul dito.
《Perché non mi hai svegliato quel giorno? Sarei venuto con te, ovunque tu volessi andare. Ma comunque ci sarei stato io.》disse quasi con tono accusatorio verso di lei《Ti avrei portata in macchina! E tutto questo non sarebbe successo!》disse alzandosi bruscamente dalla sedia, rischiando di farla rovesciare.
《Fai sempre tutto di testa tua! Mai una volta che mi dici cosa vuoi fare. Mai una volta che mi dici cosa ti passa per quella testa. Fai sempre tutto da sola! Mi chiedo a cosa ti servo io, se tanto poi decidi sempre tu!》disse urlandole contro. Le stava dando la colpa di tutto, anche se sapeva perfettamente che lei non poteva sapere cosa sarebbe successo, ma lui aveva bisogno di dare a qualcuno il carico di ciò che era successo.
Aveva bisogno di sfogarsi.
《Devi smettere di fare sempre tutto da sola! Perchè non sei sola okay? Ci sono anch'io con te Jade.》urlò sbattendo il pugno  sull'armadietto vicino alla porta, facendo tremare le ante.
《Non saremmo qui se tu mi avessi svegliato...》singhiozzò abbassando la testa. Si risedette sulla sedia, guardò Jade e le sue guance si bagnarono, come sempre ormai.
《Mi dispiace. Non dovevo urlare, è solo che...》si asciugò gli occhi con la manica della camicia, sembrava tanto un bambino.

I've died everyday waiting for youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora