Capitolo 2

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Quella mattina si era svegliato con un mal di testa terribile.
Aveva passato la notte in uno stato di dormi veglia in cui i brevi momenti di sonno erano popolati da incubi che trattavano di un eventuale futuro senza Jade.

In quel momento stava cercando di autoconvincersi che lei fosse ancora lì. Che girandosi l'avrebbe trovata a dormire beata affianco a lui.
Ma quando si girò e trovò l'altro lato del letto vuoto la realtà gli si presentò come un macigno piombatogli sul petto.

Gli si formò un nodo in gola ed i suoi occhi iniziarono ad inumidirsi dalle lacrime.

Lui non voleva piangere. Non poteva essere debole.
Doveva essere forte; doveva farlo per Jade, l'unica ragione del suo sorriso.
Non poteva lasciarsi andare adesso, doveva riportare Jade a casa da lui.
E di certo non ci sarebbe riuscito restando a deprimersi sul letto.

Si diresse in bagno e si piazzò davanti allo specchio.
Era incredibile come lui fosse riuscito a ridursi così in mezza giornata.
Dalle condizioni dei vestiti sembrava fosse sopravvissuto ad un tornado.
Sulla sua testa c'era una massa informe di capelli che sembrava avessero vita propria.
Aveva gli occhi così rossi dal pianto da far invidia a Voldemort.
Le occhiaie avevano preso possesso di metà faccia ed era sudato, molto sudato.
Sembrava si fosse buttato in una piscina ancora in pigiama.

"Okay Beck, ora diamoci una sistemata e andiamo da Jade"

Aprì il rubinetto sull'acqua fredda, sperando di lavare via anche la tristezza.
Ma fu tutto inutile perchè poco dopo l'acqua incominciò a mischiarsi con le sue lacrime.

Non riusciva ancora ad accettarlo.
Due giorni prima era lì con lui.
Due giorni prima la stava ancora baciando.
Due giorni prima stava ancora bene.

Prese l'asciugamano e si asciugò con rabbia il viso. Nel farlo, lo sguardo gli cadde su un oggetto nel cestino posto vicino al lavandino.
In realtà non era stato l'oggetto ad attirarlo, non era una novità per loro. Ma era stato ciò che c'era sopra l'oggetto.

Realizzò solo dopo cosa stava a significare.

"Non può essere"
"Lei non può esserlo, Beck"
Continuava a ripetersi questo, ma in realtà era tutto vero.
La sua ragazza era incinta.

In quel momento non sapeva cosa provare.
Erano mesi che cercavano la gravidanza, e adesso che era arrivata le era successo questo.

Tutto quello lo stava distruggendo.

Si sedette sul WC e guardò di nuovo quel test.

《Cos'hai da ridere!? Io non trovo nessun motivo per essere felice ora!》
Ma quello smile rosso continuava a sorridergli.

Si portò le mani ai capelli posando i gomiti sulle ginocchia dondolandosi velocemente.

Uno

Due

Tre respiri.

Poi prese il test, si mise una maglia e dei pantaloni presi a caso dall'armadio e saltò in macchina diretto in ospedale.

Lui doveva sapere di più.

~○~○~○~○~○~○~○~○~

Era fermo davanti ad un semaforo che non aveva la ben che minima intanzione di diventare verde.

La radio suonava ma lui non le dava importanza, in quel momento altri pensieri popolavano la sua mente.

Il giorno prima, dopo aver visto Jade all'ospedale, era tornato a casa e aveva richiamato la centrale di polizia per sapere le dinamiche dell'incidente.
Gli avevano detto che era stata travolta da un auto di cui lei non si era accorta. Era stata ritrovata in bici, più o meno tre isolati più avanti da casa loro.
Appena saputo non riusciva a trovare il motivo per cui lei fosse uscita alle cinque di mattina senza dirgli niente.

I've died everyday waiting for youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora