Capitolo 10

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Cheyenne
Ero al settimo cielo troppo agitata per mettermi a dormire cosi chiamai Jade e Alice contemporaneamente e parlammo a lungo di quello che era successo con Mattia. Poi ci salutammo e attaccai. Notai un messaggio di Mattia
-" Buonanotte Principessa"
Allora con un sorriso gigante gli risposi
-"Buonanotte Principe"
...
La mattina seguente mi alzai in tutta calma e aprii le finestre. Non ci potevo credere.
C'era Federica davanti alla porta di casa del mio lui e ci stava parlando attorcigliandosi i capelli tra le dita. Voleva ovviamente dire che ci stava provando, cercavo di dirmi che tanto non se la sarebbe filata più di tanto, aveva baciato me la sera prima, per ben due volte, e mi sembrava anche molto convinto dopo il suo ultimo messaggio.
Poi vidi che la fece entrare in casa e allora divenni pallida in viso e un po' spaventata. Ma cercai subito di tranquillizzarmi e andarmi a fare una doccia rinfrescante.
Finita la doccia mi vestii con una maglia bianca larga, dei leggings neri e le Vans bordeaux.
Finii finalmente di fare i compiti estivi così decisi di andare in piscina nel giardino del retro della casa. Mi piaceva nuotare, mi rilassava e avevo modo di pensare al fatto che in poco, meno di quarantotto ore sarei ritornata a scuola. Era l'ultimo anno, ero contenta, mi sarebbero mancati molti miei compagni, ma sarei riuscita a sopravvivere comunque.
Mi ero stancata, così uscii dalla piscina, mi feci una doccia e uscii con lo skate.
Andai al parco dove incontrai Manuel, iniziammo a parlare del più e del meno, dei nostri propositi per il nuovo anno di scuola e, in particolare, mi raccontò di aver litigato con Jade per un suo stupido sbaglio. Vedevo i suoi occhi leggermente lucidi, ma non con quel pizzico di vivacità che era solito avere quando parlava di lei, ma di tristezza.
Io mi ero accorta da tempo, come quasi tutti, che le piaceva, e anche tanto solo che non lo ammetteva per paura di perderla ne ero sicura. Dall'altra parte Jade era una ragazza sicura di se che attirava molti ragazzi a differenza mia, e questo lo scoraggiava.
Dopo la lunga chiacchierata tornai a casa esausta, cenai assieme a mia madre ed andai a dormire.

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