Capitolo 14

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Mattia
Speravo di non rivederlo mai più, invece era in classe con Chey. Voleva rovinarmi la vita. Andai a lezione all'università, ma non seguii molto, ero ansioso e distratto.

Tornai a casa e mi preparai da mangiare. Guardai un po' di TV e mi riposai. Poi per liberare la mente decisi di andare a fare una passeggiata, mi diressi al parco, passai per il centro commerciale e mi fermai su un altalena, ammirai il tramonto, e mi ricordai della prima volta che uscii con Cheyenne, del gelato, delle sue labbra.

Mi incamminai verso casa, quando vidi una macchina nera sfrecciare e poi il buio totale.

Cheyenne
Chiamai Tia, ma a rispondere non fu lui era una voce femminile, e la cosa mi sembrò parecchio strana.
"Pronto chi è ?" Dissi io.
"Sono un infermiera e le parlo dall'ospedale S. Lucia, lei conosce il signor Taylor."
"SI... Cosa gli è successo ?"
"Beh adesso è in coma, le probabilità che si risvegli sono poche, ma potrebbe comunque farcela."
Rimasi pietrificata, non volevo riperderlo di nuovo. Corsi per le scale e uscii in fretta e furia, presi le chiavi della macchina di mamma e corsi verso l'ospedale.
Chiesi informazioni al personale fino ad arrivare a lui.

Era lì steso sul letto, pallido e inespressivo. Notai i genitori di Mattia distrutti, la mamma che piangeva e il padre che mi disse  "se vuoi ti lasciamo sola, con lui?" Io annuii...
Dicono che quando uno è in coma non può risponderci, ma può sentirci, così decisi di parlargli.

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